NUOVO ACCORDO TRA CONFINDUSTRIA E INTESA SANPAOLO: 4 MILIARDI DI EURO ALLE IMPRESE UMBRE PER INVESTIMENTI, INNOVAZIONE E CREDITO
· Oggi a Perugia presentate le misure dedicate allo sviluppo delle aziende della regione
· Nuovo impulso alla crescita in Italia e all’estero attraverso modelli produttivi innovativi, Transizione 5.0, Intelligenza Artificiale, Scienze della Vita. Sostegno ai lavoratori attraverso il Piano per l’Abitare Sostenibile
· Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo:
“Le imprese umbre avranno a disposizione 4 miliardi di euro per dare forza al tessuto produttivo e accelerare gli investimenti a partire da innovazione e sostenibilità”
· Carlo Pacifici, Consigliere delegato a credito e finanza Confindustria Umbria: “Investimenti, innovazione e credito rappresentano leve imprescindibili per garantire crescita sostenibile e competitività al nostro sistema produttivo”
Perugia, 18 luglio 2025 – Si è svolta oggi alla sede di Confindustria Umbria la presentazione regionale del nuovo Accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese italiane, sottoscritto lo scorso gennaio dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e da Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo.
Il programma nazionale congiunto mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 4 miliardi alle aziende umbre, per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e cogliere le opportunità di Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.
Questa mattina, nella sede umbra di Confindustria, Carlo Pacifici, Consigliere delegato a credito e finanza Confindustria Umbria, e Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo, hanno evidenziato le peculiarità delle nuove misure messe in campo e si sono confrontati sulle strategie di sviluppo e competitività dell’Umbria.
Sono state presentate misure ad hoc per favorire il supporto a nuovi insediamenti produttivi, all’ampliamento e ammodernamento di quelli esistenti e agli investimenti nel settore energetico, sostenendo così l’attrattività dei territori italiani con posizione strategica per le rotte e gli interscambi internazionali.
Il protocollo presentato oggi consolida e rinnova la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria già avviata nel 2009 che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito a evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle Pmi e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Tale supporto è stato declinato in numerose iniziative congiunte che, anche attraverso le garanzie governative attivate nelle fasi critiche, hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese e prevalentemente Pmi, struttura portante del made in Italy nel mondo.
Le novità riguardano:
Ø gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad Aerospazio, Robotica, Intelligenza Artificiale e Scienze della Vita
Ø l’accelerazione della transizione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0, dei processi innovativi ad alto contenuto tecnologico, dell’economia circolare verso un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili
Ø l’impatto in ricerca e innovazione, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup e Pmi ad alto contenuto tecnologico anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati
Ø piano per l’Abitare Sostenibile, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana
Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo: “Grazie all’accordo con Confindustria, mettiamo a disposizione delle imprese umbre 4 miliardi di euro per accelerare gli investimenti oggi strategici per la competitività incentivando sostenibilità, accesso ai mercati esteri e innovazione. L’Umbria presenta un sistema produttivo caratterizzato da Pmi dalla rilevante capacità di sviluppo, distintive del made in Italy oltre che di grande espressività nell’ambito dell’industria manifatturiera, agroalimentare e dei servizi alla persona”.
Carlo Pacifici, Consigliere delegato a credito e finanza Confindustria Umbria: “Investimenti, innovazione e credito rappresentano leve imprescindibili per garantire crescita sostenibile e competitività al nostro sistema produttivo. Per affrontare le sfide del presente occorrono strumenti finanziari su misura, che accompagnino investimenti in tecnologia e sostenibilità, supporto per affrontare i mercati esteri e un ecosistema territoriale coeso, che valorizzi le competenze, le filiere e l’innovazione industriale locale. Il valore della collaborazione tra Confindustria e Intesa Sanpaolo sta proprio nella capacità di fare rete, di integrare finanza e strategia al servizio delle imprese. Confindustria Umbria continuerà ad essere un punto di riferimento per tutte le aziende che vogliono investire, crescere, innovare e aprirsi ai mercati internazionali”.
Oltre agli interventi di Carlo Pacifici, e Tito Nocentini, alla platea di imprenditori presenti sono stati illustrati lo scenario macroeconomico del tessuto locale da parte di Sara Giusti, Economista del Research Deparment Intesa Sanpaolo, e i contenuti dell’accordo da parte di Michela Cerbini, Direttore Commerciale Imprese Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo. A seguire si è svolta una tavola rotonda sull’internazionalizzazione con l’intervento di Paolo Melone, Responsabile Sviluppo Estero e Internazionalizzazione Imprese Intesa Sanpaolo, Andrea D’Aguanno, Responsabile Finanza Agevolata Centro Sud Simest, Raoul Ranieri, Presidente Umbria Export e Gianluigi Angelantoni, Presidente del Gruppo Angelantoni Industrie.
Potenzialità e sfide per le imprese umbre: le principali evidenze
A cura del Research Department Intesa Sanpaolo
Secondo le analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo, l’impatto dei dazi sul sistema manifatturiero italiano potrà essere mitigato dal calo del costo dell’energia e dalle strategie di diversificazione delle imprese riguardanti i mercati di sbocco dell’export italiano. I rischi che una politica commerciale aggressiva presenta per la stessa economia statunitense, in termini di minor crescita e maggiore inflazione, rappresentano elementi a sostegno delle negoziazioni il cui esito potrebbe determinare il venir meno di una parte dell’incertezza che condiziona l’attuale contesto. La prospettiva delle elezioni di mid-term rappresenta d’altronde un rischio per il mantenimento della maggioranza repubblicana al congresso USA che si acuirebbe con una cattiva performance dell’economia e dei mercati finanziari. La stessa Europa ha un forte interesse a trovare un accordo e a non reagire con ritorsioni immediate.
L’Italia, insieme alla Germania, è l’economia europea più esposta sul mercato USA: gli Stati Uniti assorbono il 10,4% dell’export italiano. L’Umbria presenta un peso dell’export americano di poco superiore alla media italiana (12,4%) e con vendite nel 2024 verso gli Stati Uniti pari a 733 milioni di euro. Gli Stati Uniti sono il secondo sbocco commerciale, preceduti dalla Germania e seguiti da Francia e Spagna; complessivamente questi mercati assorbono più del 40% dell’export umbro. Alcuni settori della regione sono particolarmente esposti. La meccanica è il maggior settore per export oltreoceano: 273 milioni di euro nel 2024, con un peso del 24,1% sul totale esportato dal settore. Seguono l’abbigliamento (202 milioni di export dall’Umbria verso gli USA, il 23,6% del totale esportato dal settore), la filiera agro-alimentare (85 milioni; 7,8%) e l’aerospace che per la natura dei committenti presenta una forte incidenza del mercato americano (29 milioni di euro pari al 57% del totale export). In questi anni le imprese umbre hanno mostrato una buona dinamica sui mercati internazionali con la capacità di indirizzare le proprie vendite su mercati ad alto potenziale di sviluppo per potere di acquisto, prospettive di crescita, dimensione: tra 2019 e 2024 si sono registrate crescite rilevanti verso gli Emirati Arabi Uniti (rientrano tra i primi 20 mercati di sbocco grazie a esportazioni più che triplicate), l’Arabia Saudita, il Messico.
Anche in prospettive, tra le strategie intraprese per contrastare i dazi, le imprese clienti si stanno indirizzando verso la ricerca di nuovi mercati e l’apertura di filiali (produttive o commerciali) negli USA: è quanto emerge da una survey interna di Intesa Sanpaolo presso la rete degli specialisti che seguono i clienti nei processi di internazionalizzazione. La diversificazione di export e approvvigionamenti sono le due priorità alla luce dell’evoluzione dello scenario geo-politico; in prospettiva sarà importante anche puntare sulla sostenibilità: gli investimenti in fonti di energia rinnovabili (ma anche in certificazioni di qualità e ambientali, brevetti, marchi…) offrono vantaggi importanti in termini di bolletta energetica, con ritorni importanti sulla marginalità che è più elevata rispetto a chi non effettua queste scelte strategiche. Anche i processi di innovazione hanno un’importanza cruciale: tra i molteplici obiettivi raggiunti dall’adozione di tecnologie abilitanti in ottica 4.0, spicca l’efficientamento dei processi (sia in termini di monitoraggio, ma anche automazione e aumento della velocità di esecuzione).
Informazioni per la Stampa
Intesa Sanpaolo Media Relations Banca dei Territori e Media Locali
Confindustria Umbria
Ufficio Stampa
grassi@confindustria.umbria.it
Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo, con 417 miliardi di euro di impieghi e 1.400 miliardi di euro di attività finanziaria della clientela a fine marzo 2025, è il maggior gruppo bancario in Italia con una significativa presenza internazionale. E’ leader a livello europeo nel wealth management, con un forte orientamento al digitale e al fintech. In ambito ESG, entro il 2025, sono previsti 115 miliardi di euro di erogazioni Impact per la comunità e la transizione verde. Il programma a favore e a supporto delle persone in difficoltà è di 1,5 miliardi di euro (2023-2027). La rete museale della Banca, le Gallerie d’Italia, è sede espositiva del patrimonio artistico di proprietà e di progetti culturali di riconosciuto valore.
News: group.intesasanpaolo.com/it/newsroom
X: @intesasanpaolo
LinkedIn: linkedin.com/company/intesa-sanpaolo
Confindustria è la principale associazione di rappresentanza delle imprese manifatturiere e di servizi in Italia con una base, ad adesione volontaria, che conta oltre 150mila imprese di tutte le dimensioni, per un totale di 5.389.972 addetti. La mission dell’associazione è favorire l’affermazione dell’impresa quale motore per lo sviluppo economico, sociale e civile del Paese. Confindustria rappresenta le imprese e i loro valori presso le Istituzioni, a tutti i livelli, per contribuire al benessere e al progresso della società. E’ in questa chiave che, attraverso le proprie Associazioni territoriali e di categoria, risponde ogni giorno alle necessità delle imprese, analizzando e interpretando gli scenari competitivi, affiancandole in un percorso di crescita, innovazione e cultura di impresa, che coniuga visione e risposta a fabbisogni specifici.
Media: confindustria.it/home/media
Linkedin: linkedin.com/company/confindustria
Instagram: instagram.com/confindustria
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link