Si è svolto stamattina alla Loggia dei Mercanti di Ancona il partecipatissimo incontro organizzato da Camera Marche con la rete degli atenei marchigiani e una ricca filiera di partner istituzionali (Regione Marche, ISTAT, CONSOB, Struttura Commissariale per la ricostruzione, sistema associativo, tra gli altri) per analizzare una vasta gamma di temi legati allo sviluppo economico della regione Marche, toccando gli ambiti dei flussi migratori, dell’intelligenza artificiale, della finanza e dei fondi pubblici destinati allo sviluppo del territorio.
I saluti istituzionali sono stati portati dall’on. Lucia Albano, Sotto Segretario del Ministero dell’Economia e della Finanza, Dino Latini, Presidente del Consiglio Regionale, Angelo Eliantonio, Assessore alle Attività economiche del Comune di Ancona; l’introduzione è stata affidata a Marco Pierpaoli, membro di Giunta di Camera Marche.
Il primo panel dei lavori, moderato dal Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, ha visto la partecipazione di Paolo Mariani, Direttore Generale di Unico, Massimiliano Polacco (componente di Giunta di Camera Marche), Luca Gastreghini (componente di Giunta di Camera Marche), Giorgio Menichelli componente di Giunta di Camera Marche), Gianfranco Santi (Vice Presidente di LINFA).
Sono seguiti gli interventi curati da -Francesco Maria Chelli (Presidente ISTAT) che ha trattato il tema Dalle emigrazioni alle immigrazioni: quale futuro per le Marche, Gian Luca Gregori (Rettore Università Politecnica delle Marche) che ha parlato di Intelligenza artificiale: la necessità di un approccio “olistico”, di Federico Cornelli (Commissario Consob) che ha affrontato l’aspetto dei Mercati finanziari a sostegno dell’economia reale; di Guido Castelli (Senatore, Commissario straordinario di Governo alla ricostruzione) che ha illustrato i primi risultati per lo sviluppo delle Marche di Next Appennino e di Andrea Santori (Presidente SVEM Marche) che ha spiegato i Primi risultati della nuova programmazione 21-27.
Il prof. Chelli ha spiegato come il calo di popolazione nelle Marche sia determinato dalla componente naturale, ossia il saldo fra nascite e decessi. Nel 2024 il tasso di crescita naturale continua a essere negativo (-6,2 per mille abitanti) e il calo è più accentuato che in Italia e nel Centro. Il tasso di natalità nel 2024 è al 5,6 per mille, nel 2014 era l’8 per mille. Il tasso di fecondità anche nelle Marche tocca il minimo storico di 1,11 figli per donna, più basso di quello italiano di 1,18. Dieci anni fa il numero medio di figli per donna era pari a 1,4 . Interessante il dato sul saldo migratorio (negativo) dei giovani marchigiani che viene ampiamente compensato dalla componente straniera in tutte le province. Le principali destinazioni sono il Regno Unito e la Germania, come in Italia, al terzo posto la Spagna. Sollecitato dalla stampa sulla questione dazi il Presidente dell’ISTAT ha riflettuto su come il timore delle ripercussioni della minacciata politica trumpiana abbia portato le imprese, marchigiane e italiane, a giocare d’anticipo, determinando di fatto, in prima battuta, un incremento e miglioramento delle esportazioni verso gli States.
Il Commissario CONSOB Cornelli, che ha ricordato come proprio alla Loggia dei Mercanti Benvenuto Stracca abbia redatto di fatto il primo trattato di Diritto Commerciale (De mercatura seu mercatore tractatus -Trattato sul commercio e sui mercanti) ha sottolineato come la più importante “materia prima” per l’Italia come per le Marche sia un saggio di risparmio di altissima qualità.
“Come Università abbiamo fatto una grande opera di internazionalizzazione, aumentando le matricole straniere, l’attrattività si può fare e bisogna creare le condizioni per rimanere” ha detto il Rettore della Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori.
“Le aree interne hanno subito tre crisi, demografica, climatica e sismica. La crisi demografica e da eventi catastrofali sono facce della stessa medaglia, l’abbandono delle aree interne produce fragilità. Le risorse per l’ambiente saranno targettizzate in un fondo unico, la sostenibilità è fatta anche di demografia, bisogna ricostruire presto ma bene” ha detto il Commissario alla ricostruzione Guido Castelli.
Alcune delle principali evidenze:
- Le caratteristiche evolutive della struttura demografica delle Marche, e in particolare l’accentuarsi del fenomeno dell’invecchiamento (comune al contesto nazionale), comportano sfide ma anche opportunità: da una parte, si prospetta la maggiore sfida nel reperimento di personale, non solo qualificato; dall’altra parte, si prospettano possibilità di sviluppo per l’offerta di prodotti e servizi per le fasce di popolazione più anziane. L’evoluzione demografica determina mutamenti nei consumi, dal punto di vista dei comportamenti e delle preferenze di beni e servizi.
- Le Marche presentano importanti risorse tangibili e intangibili che opportunamente valorizzate possono consentire di incrementare il grado di attrattività nei confronti di residenti e investitori. L’elevata qualità della vita, l’ambiente naturalistico diffuso, l’autenticità che contraddistingue i borghi, l’accoglienza delle comunità, le competenze specialistiche e le capacità di innovazione delle imprese rappresenterebbero solo alcuni dei punti di forza, i quali potrebbero essere valorizzati da un ulteriore potenziamento delle infrastrutture e dei servizi.
Per quanto riguarda i sistemi produttivi:
- La crescita continua delle competenze costituisce un obiettivo ampiamente condiviso, determinato dalla diffusione delle nuove tecnologie, specie digitali, ed anche dell’intelligenza artificiale.
- Rispetto all’intelligenza artificiale, è stato posto un focus mediante l’esame di tre casi aziendali al fine di verificarne il ricorso, i vantaggi riscontrati e le aree di intervento per un utilizzo efficace ed efficiente; l’analisi consente di evidenziare che le imprese sono ancora in una fase esplorativa e di sperimentazione dell’AI, viene riconosciuto comunque il ruolo centrale delle competenze umane nell’impiego di tali strumenti, e si maturano esigenze di valutazione dei ritorni dal punto di vista economico dati i crescenti investimenti richiesti.
- L’accesso alle tecnologie, sempre più necessarie per la competitività e lo sviluppo delle aziende, appare più difficile per le imprese di minori dimensioni, osservandosi pertanto la necessità di incentivi economici ed anche di supporto per colmare il gap di conoscenze e di competenze.
- Manifattura: le capacità innovative e gli investimenti in tecnologie continuano a rappresentare i fondamenti per la competitività delle imprese. La vocazione all’export è sempre spiccata; i contesti internazionali turbolenti, caratterizzati dalla geopolitica e dai conflitti, implicano maggiore flessibilità sui mercati esteri, imponendo strategie di diversificazione, esplorando e inserendosi in nuovi mercati.
- Terziario: si tratta di un settore dinamico ed eterogeneo, particolarmente rilevante per lo sviluppo socio-economico del territorio, poiché incide sul grado di attrattività territoriale e sulla competitività delle imprese supportandole soprattutto con servizi avanzati e specialistici.
- Agricoltura: il settore dimostra una buona capacità nell’implementare nuove tecnologie, utili per affrontare le minacce dei cambiamenti climatici oltre che le sfide di mercato. L’innovazione può rappresentare un elemento attrattivo anche nei confronti dei più giovani e quindi per incidere sul ricambio generazionale. L’aggregazione tra imprese rappresenta un’altra opportunità sempre più essenziale ai fini dello sviluppo futuro del settore.
- Turismo e cultura: la regione si è caratterizzata negli ultimi anni per importanti performance positive in termini di flussi turistici, confermando la capacità attrattiva e l’importanza di tale settore quale volano per lo sviluppo. Il sistema culturale contraddistingue l’offerta turistica delle Marche, evidenziandosi un ruolo importante non solo dal punto di vista sociale, ma anche economico.
In estrema sintesi, per costruire il futuro appare essenziale anticipare e governare i cambiamenti, trasformandoli in opportunità. Le innovazioni tecnologiche e di processo sono leve strategiche di crescita e competitività. Ma è mettendo le persone al centro che si genera un progresso realmente sostenibile e condiviso.
“Il modello Marche deve dirigersi verso efficientamento tecnologico, ampliamento della capacità produttiva, formazione delle competenze: i giovani cercano opportunità e dobbiamo fare in modo che le trovino qui, dando punti di riferimento per farli investire nella nostra regione, dare loro una visione locale in cui si sentano protagonisti e. formati dalle nostre straordinarie università, possano realizzarsi nelle Marche, anche dal punto di vista del reddito” ha concluso il Governatore Francesco Acquaroli.
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