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Dal menù sostenibile ai tessuti dagli scarti, parte la transizione ecologica delle imprese della Tuscia


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La Cna scommette sul verde con un progetto pensato per aiutare le imprese della Tuscia ad affrontare una delle sfide più cruciali dei nostri tempi: la transizione ecologica. Si chiama “Go Green: fare impresa sostenendo l’ambiente”, iniziativa nata grazie al contributo delle Camere di commercio di Rieti-Viterbo e di Roma nell’ambito del bando competitività delle imprese 2024.

“Non è un progetto isolato – spiega Attilio Lupidi, segretario della Cna – ma l’inizio di un percorso. È stato concepito per evolversi e, infatti, stiamo già lavorando alla seconda fase. L’obiettivo è accompagnare le imprese verso un futuro sempre più green”.

I primi risultati sono già tangibili. “Abbiamo presentato un’indagine – prosegue Lupidi – secondo la quale oltre un’impresa su tre adotterà pratiche green tra il 2025 e il 2027. Chi ha già intrapreso questa strada ha ottenuto risultati concreti: processi produttivi più efficienti e una significativa riduzione delle emissioni di Co2”.

A raccontare la struttura del progetto è Benedetta Sereni, dell’area Sviluppo impresa Cna: “Siamo partiti da una manifestazione di interesse per individuare le imprese interessate alla sostenibilità. Abbiamo così mappato realtà produttive già sensibili al tema e attivato consulenze gratuite e personalizzate in azienda. A queste hanno fatto seguito quattro tavole rotonde, ospitate all’hub di Lazio artigiana, con il coinvolgimento di imprenditori, progettisti ed esperti”.

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I laboratori, svolti tra aprile e maggio, hanno avuto un taglio pratico e creativo. “Stools – Progetta con strumenti sostenibili”, dedicato alla riprogettazione di uno sgabello in chiave green. “Foodie – Mangia sano e senza sprechi”, per l’ideazione di un menù a basso impatto ambientale. “Tissues – Riduci e valorizza lo scarto”, per creare tessuti ecocompatibili partendo dagli scarti. “Awareness – Diffondi cultura e consapevolezza”, incentrato sulla progettazione di campagne di comunicazione ambientale.

Cuore pulsante del progetto è una piattaforma digitale riservata alle imprese coinvolte: Malieribus di Pietro Fagotto, Percorsi artistici di Cinzia Chiulli, Olio Traldi di Francesca Boni, l’impresa di Maria Vittoria Bordo e la Bottega d’arte di Daniela Lai. Un contenitore dove condividere esperienze, prototipi, materiali e risultati dei laboratori.

Tra gli esperti che hanno guidato le imprese nel percorso figurano professionisti e docenti come Luigi Cuppone. Fondatore di Laboratorio Linfa, è anche vicepresidente della Cna: “Abbiamo spinto i partecipanti ad agire concretamente e i laboratori sono stati veri e propri momenti di co-progettazione. Dalla riutilizzazione di scarti tessili o vegetali sono nate opere di artigianato artistico, che presto saranno visibili sulla piattaforma”.

A sostenere l’iniziativa è stata in prima linea anche la Camera di commercio Rieti-Viterbo, come ha ricordato il segretario generale Francesco Monzillo: “La transizione green è una sfida inevitabile. Le micro e piccole imprese, che costituiscono il tessuto produttivo locale, difficilmente riescono a compiere questo salto da sole. Ecco perché abbiamo scelto di agire in sinergia con le associazioni di categoria. Questo progetto la Camera da sola non avrebbe potuto realizzarlo”.

Cinzia Chiulli con un capo nato dai materiali di scarto



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