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Eolico offshore, leva di sviluppo per il Mediterraneo


Da Taranto alla Sicilia, l’eolico offshore può diventare un importate capitolo dello sviluppo del Mediterraneo e del Mezzogiorno 

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La sicurezza ha nel settore energetico uno dei suoi capitoli più importanti. L’energia rinnovabile può dare un contributo importante alla sicurezza energetica nazionale. Secondo l’ultima rilevazione di Human Index condotta da Vis Factor e presentata da ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento che conta circa 120 aziende del settore) in occasione della Giornata mondiale del vento agli italiani l’energia eolica piace. Il 75,5% degli italiani apprezza l’energia del vento, anche più dell’energia solare o di quella idroelettrica (qui tutti i dati). Il “difetto”, principale che le viene imputato è quello dell’impatto paesaggistico. Questione aggirata dall’eolico offshore, l’energia eolica prodotta da piattaforme galleggianti collocate in mare.

LEGAMBIENTE, 93 PROGETTI DI EOLICO OFFSHORE ASPETTANO RISPOSTA

Ad oggi questa tecnologia nel nostro paese esiste solo nel parco eolico marino di Taranto ma “sono 93 i progetti presentati dalle imprese, distribuiti tra 10 Regioni, per complessivi 74 GW, secondo la mappatura realizzata da Legambiente e presentata nella tappa di Goletta verde ad Augusta, in Sicilia, individuata tra i luoghi prioritari”. Dei 93 progetti che sono nelle diverse fasi autorizzative al Ministero dell’Ambiente, 88 sono di tipo galleggiante, con una distanza media dalla costa di 32,7 km. Gli altri sono progetti a tecnologia “fissa”, con una distanza media dalla costa di 9,9 km.

PUGLIA, SICILIA E SARDEGNA: REGINE, IN POTENZA, DELL’ENERGIA EOLICA

Le regioni del mezzogiorno sono le più interessate allo sviluppo dell’eolico offshore. Puglia, Sicilia e Sardegna sono le regioni che hanno registrato più progetti: ne contano rispettivamente 26, 25 e 24 progetti. “Occorre accelerare i processi autorizzativi e far decollare l’eolico offshore in Italia – scrive Legambiente in una nota -. il tempo medio di una Valutazione di Impatto Ambientale Via è di 340 giorni anziché i 175 previsti”.

TARANTO, HUB DELL’EOLICO OFFSHORE NEL MEDIRETTEANO

Giovanni Gugliotti, Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio del Porto di Taranto, è stato ospite del 3° summit dell’eolico offshore dell’ANEV. “Il Porto di Taranto è pronto a giocare un ruolo strategico e centrale in questa rinascita consapevole con cui si andrà a riscrivere il futuro energetico dal mare – ha detto il commissario straordinario -. Grazie alla sua posizione geografica privilegiata nel Mar Ionio, alle infrastrutture portuali all’avanguardia e alla recente designazione da parte del MASE come hub per la produzione e l’assemblaggio delle piattaforme eoliche offshore, Taranto si conferma come un motore industriale e logistico capace di sostenere concretamente lo sviluppo di una filiera nazionale dell’eolico marino”.

L’ASSESSORE COLIANNI CANDIDA LA SICILIA A POLO DELL’EOLICO OFFSHORE IN ITALIA

Collocata al centro del Mediterraneo e bagnata da ogni dal lato dal mare, la Sicilia è una terra che potrebbe offrire moltissimo, e ottenere altrettanto, dallo sviluppo di piattaforme di eolico offshore. “Non vi è dubbio che bisogna puntare sulla ricerca, e la Regione Sicilia vuole candidarsi anche a questo, ad essere un polo di ricerca e di eccellenza e di sperimentazione, nel momento in cui la nostra regione oggi vede grandi investimenti nel settore delle rinnovabili”, ha dichiarato l’assessore all’Energia della Regione Sicilia, Francesco Colianni, intervenendo al terzo Summit sull’eolico offshore di ANEV. “Io – ha spiegato Colianni – credo che all’indipendenza energetica ci arriveranno tutte le regioni insieme, se marceranno ovviamente con lo stesso obiettivo. Noi dobbiamo cercare di coniugare vari interessi: la transizione energetica e il contrasto al cambiamento climatico, l’impatto anche ambientale degli impianti rinnovabili. La regione Sicilia cercherà di fare la sua parte”.

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