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Minori online. Cosa cambia con le nuove linee guida dell’Ue


(a cura dell’avv. Daniele Messina e del dott. Carlo Cunto)

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La Commissione europea ha pubblicato le nuove linee guida per la tutela dei minori online e ha presentato un prototipo di applicazione per la verifica dell’età, in conformità con quanto previsto dal Digital Services Act entrato in vigore il 17 febbraio 2024 (il “DSA”). Queste iniziative mirano a garantire un ambiente digitale più sicuro per bambini e adolescenti.

Le linee guida si applicano a tutte le piattaforme online accessibili ai minori (a eccezione di quelle gestite da microimprese e piccole imprese) e forniscono una serie di misure proporzionate e appropriate per tutelare i minori da rischi come grooming, contenuti dannosi, cyberbullismo, comportamenti compulsivi e pratiche commerciali scorrette, oltre a garantire che i minori godano di elevati livelli di privacy, sicurezza e protezione sulle piattaforme online.

Le linee guida saranno usate dalla Commissione per valutare la conformità all’articolo 28 del DSA. Sebbene non vincolanti, rappresentano uno standard importante per chi vuole operare in modo responsabile e sicuro nel panorama digitale europeo.

L’articolo 28 del DSA impone alle piattaforme online di adottare misure proporzionate per garantire un elevato livello di privacy, sicurezza e protezione. In particolare, esse sono tenute a progettare i propri servizi in modo adeguato all’età degli utenti, evitando funzionalità manipolative o dannose. Devono, inoltre, implementare sistemi efficaci per limitare l’accesso dei minori a contenuti inappropriati, anche attraverso metodi affidabili di verifica dell’età, e mettere a disposizione strumenti di controllo parentale per consentire ai genitori di monitorare e tutelare l’esperienza digitale dei propri figli.

Le linee guida raccomandano, in primo luogo, di impostare di default gli accountdei minori come privati, limitando così l’accessibilità ai loro contenuti da parte di estranei. Un altro punto centrale riguarda la necessità di intervenire sui sistemi di raccomandazione, in modo da ridurre l’esposizione dei più giovani a contenuti potenzialmente dannosi o inappropriati.

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Viene inoltre sottolineata l’importanza di fornire ai minori strumenti efficaci per proteggersi, come la possibilità di bloccare o silenziare altri utenti e di evitare l’aggiunta automatica a gruppi. A tutela della loro riservatezza, le piattaforme dovrebbero impedire il download o la cattura di screenshot dei contenuti da loro pubblicati.

Le linee guida evidenziano anche la necessità di disattivare alcune funzionalità che possono incentivare un uso eccessivo o compulsivo del servizio, come la riproduzione automatica dei contenuti e le notifiche push.

In quest’ottica si inserisce lo sviluppo del prototipo di applicazione per la verifica dell’età, progettato per essere intuitivo e rispettoso della privacy, ponendosi come nuovo standard di eccellenza (c.d. “gold standard“) nel garantire l’accesso sicuro e controllato ai contenuti online riservati agli adulti.

L’app utilizza tecnologie open-source e un sistema che consente agli utenti di dimostrare in modo semplice di avere più di 18 anni, senza dover rivelare informazioni personali aggiuntive, come l’età esatta o l’identità (c.d. “zero-knowledge proof”). Il procedimento di verifica dell’età è affidato a soggetti distinti, in modo da garantire che gli stessi non abbiano alcuna visibilità sul contesto in cui la verifica è richiesta. L’intero processo è costruito per garantire anonimato e riservatezza: nessuno potrà sapere quali contenuti ha visualizzato un utente né tracciare la sua attività online. Ogni attestazione è monouso e anonima, con garanzie di interoperabilità e protezione dei dati integrate a livello europeo.

All’esito positivo della fase di test, l’app potrà essere adottata come applicazione nazionale oppure integrata nei sistemi digitali già esistenti. Sono previsti ulteriori sviluppi, tra cui l’integrazione con l’identità digitale, che ne estenderanno l’utilizzo anche ad altri contesti, come ad esempio gli acquisti regolamentati.



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