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Al Senato un convegno promosso da FareAmbiente rilancia il dibattito sul nucleare sicuro come elemento strategico della transizione energetica. Il Prof. Vincenzo Pepe: “Serve una nuova cultura dell’energia basata su scienza e responsabilità”

ROMA – 16 luglio 2025 – Nella suggestiva cornice della Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, sede del Senato della Repubblica, si è svolto l’incontro dal titolo “Green Economy ed Energia: una strategia per la rinascita del nucleare in Italia”, organizzato dalla Scuola di Formazione di FareAmbiente.

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Il convegno ha offerto una riflessione approfondita sul futuro energetico dell’Italia e sul ruolo che l’energia nucleare di nuova generazione potrebbe avere all’interno di un modello sostenibile, sicuro e indipendente. A moderare i lavori è stata Vittoriana Abate, giornalista del programma Porta a Porta.

Il nucleare come parte della transizione ecologica: il pensiero del Prof. Vincenzo Pepe

In apertura, il Prof. Vincenzo Pepe, Presidente Nazionale di FareAmbiente e ordinario di Diritto dell’Ambiente presso l’Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”, ha posto con forza il tema dell’energia nucleare sicura come elemento chiave per una transizione energetica efficace e sostenibile.

«Non possiamo più parlare di energia e ambiente senza considerare il nucleare come una componente strategica della green economy, purché sia sicuro, innovativo e ben comunicato alla cittadinanza» – ha affermato il Prof. Pepe. «La sfida non è solo tecnologica ma culturale: è fondamentale educare, informare e superare i pregiudizi che da decenni ostacolano ogni discussione razionale sul tema. Le nuove tecnologie, come i reattori modulari di piccola scala (SMR), sono molto più sicure, flessibili e sostenibili. È il momento di affrontare questa transizione con serietà e visione».

Il Prof. Pepe ha inoltre sottolineato l’importanza di formare una nuova classe dirigente capace di affrontare le sfide ambientali in modo scientificamente fondato e con spirito pragmatico, richiamando il ruolo della Scuola di Formazione di FareAmbiente in questo processo.

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Interventi istituzionali e accademici

Ai saluti istituzionali di On. Gianluca Cantalamessa, On. Silvia Sardone, hanno fatto seguito le relazioni della Prof.ssa Mihaela Gravila dell’Università La Sapienza di Roma – che ha illustrato una strategia di comunicazione efficace sul nucleare – e del Prof. Renato Mannheimer, sociologo e sondaggista, che ha analizzato l’evoluzione dell’opinione pubblica italiana sul tema.

Tra gli interventi anche quelli di importanti rappresentanti del mondo industriale e istituzionale: Ing. Luca Mastrantonio (Nucleital), Ing. Paolo Arrigoni (GSE), Dott. Carlo Massagli (Sogin), Dott. Marco Ravazzolo (Confindustria), On. Gianpiero Zinzi e Dott. Giuseppe Fortunato, esperto in tematiche ambientali e nucleari.

Le conclusioni del Sottosegretario Morelli

A conclusione dell’incontro è intervenuto il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Alessandro Morelli, che ha ribadito l’importanza di affrontare il tema dell’energia nucleare con pragmatismo, trasparenza e visione di lungo periodo.

«In un contesto globale segnato dall’instabilità geopolitica e dall’urgenza della transizione energetica, l’Italia non può permettersi di escludere il nucleare dal proprio mix energetico. Dobbiamo puntare su tecnologie sicure e compatibili con gli obiettivi ambientali e di decarbonizzazione, facendo sistema tra istituzioni, imprese e mondo scientifico» – ha dichiarato Morelli.


Verso una nuova cultura dell’energia

L’incontro ha rappresentato un passo significativo nel dibattito nazionale sul rilancio del nucleare. È emersa la consapevolezza che non si tratta solo di una questione tecnica, ma di una sfida culturale e politica che chiama in causa i modelli di sviluppo, l’educazione ambientale e il rapporto tra scienza e società.

FareAmbiente, attraverso la sua attività formativa e divulgativa, si conferma punto di riferimento per una riflessione costruttiva sul futuro energetico del Paese. Un futuro che, come ha ribadito il Prof. Pepe, non può prescindere dalla responsabilità di scegliere soluzioni sicure, efficienti e realmente sostenibili.

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