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Dazi Trump, gli effetti sulle Borse mondiali: le ultime notizie di oggi 16 aprile. DIRETTA


Donald Trump continua a creare il caos con la sua guerra dei dazi. Il presidente degli Stati Uniti ha gelato l’Unione europea, rigettando la sua proposta di sospendere le tariffe reciproche sui beni industriali, comprese le automobili. Poi ha rilanciato: è in corso una valutazione sui minerali essenziali. La California ha fatto sapere che intende fare causa per fermare i dazi. \”Le tariffe illegali di Trump stanno creando caos per le famiglie, le imprese e l’economia, aumentando i prezzi e minacciando posti di lavoro\”, ha detto il governatore Gavin Newsom.\n\n

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Secondo il Wsj, l’amministrazione Usa vuole usare le trattative sui dazi per fare pressione sui partner commerciali affinché limitino i loro rapporti con la Cina. \”Con i dazi stiamo incassando centinaia di miliardi di dollari dopo molti decenni in cui siamo stati derubati. È il momento di non permetterlo più\”, ha detto il tycoon a Fox Noticias. E su Truth: “Con i dazi inflazione in calo, promessa mantenuta”. \”In 100 giorni questa nuova amministrazione ha causato tanti danni e tanta distruzione\”, ha dichiarato invece l’ex presidente Joe Biden. Pechino, secondo Bloomberg, sarebbe aperta a colloqui con gli Usa ma ponendo delle condizioni preliminari.

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Intanto la premier Giorgia Meloni è in volo verso Washington e giovedì vedrà Trump: “Faremo del nostro meglio, sono consapevole di quello che rappresento e di quello che sto difendendo\”, ha detto. E ancora: \”In questa fase, tanto complessa quanto in rapida evoluzione, è necessario ragionare con lucidità\”. Martedì sera ha sentito al telefono la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen per \”coordinare la visita\”. \”Faremo tutto il possibile per giungere a un esito positivo\” nei negoziati, \”ma in parallelo dobbiamo prepararci allo scenario potenziale di un mancato accordo\”, ha avvertito il commissario Ue per la Giustizia Michael McGrath.

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Anche i Mercati guardano alle nuove mosse di Trump. L’Europa ha aperto in calo (Milano -0,76%, Parigi -0,8%, Francoforte -0,64%, Londra -0,19%) e sta proseguendo in terreno negativo. Chiusura in rosso per le principali Borse di Asia e Pacifico, guidate da Tokyo che perde l’1,01%. Contrastate le cinesi: Shanghai chiude a +0,26%, Shenzhen a -1,10%. Negativi i future di Wall Street.

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Honda sposterà la produzione del modello Civic con motore ibrido dal Giappone al suo stabilimento in Indiana negli Stati Uniti, nel tentativo di mitigare l’impatto delle politiche tariffarie del presidente Donald Trump. La casa auto ha spiegato di ritenere opportuno trasferire la produzione del modello, attualmente assemblato nello stabilimento della prefettura di Saitama, a nord di Tokyo, negli Stati Uniti, considerando l’elevata domanda e popolarità della Civic in quel Paese.

“,”postId”:”85658580-3a15-4579-93de-3655325ab82e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T14:33:00.591Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T16:33:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Cottarelli: ottimista su negoziati Usa-Ue, Cina è vero obiettivo”,”content”:”

\”Sono relativamente ottimista rispetto a come andranno le negoziazioni con l’Europa, perché il vero problema degli Stati Uniti non è l’Europa, che anzi deve diventare in un’ottica globale ancora di più alleata\”, ma \”se gli Stati Uniti iniziano una guerra davvero economica con il vero obiettivo che è la Cina\”.  Così l’economista Carlo Cottarelli, intervenendo alla seconda giornata del Salone del Risparmio in corso a Milano. \”Non si poteva non reagire\” ai dazi, \”l’Europa ha annunciato questi controdazi, un minimo di risposta ci doveva essere. Credo che Trump sarebbe stato deluso se proprio non avessimo fatto niente\”, ha continuato Cottarelli. \”Abbiamo imposto contromisure per circa 21 miliardi e i dazi reciproci con gli Stati Uniti valgono più di 300 miliardi: la risposta è stata minima, ma la cosa fondamentale adesso è mettersi a negoziare\”, anche se \”è complicato\” e \”c’è un’enorme difficoltà da parte dell’amministrazione americana a condurre negoziazioni sui dazi con tutto il resto del mondo\”, ha sottolineato l’economista.

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Piazza Affari resta in calo anche se ha limato le perdite (-0,46%) dopo l’avvio debole di Wall Street dove a essere sotto tiro sono in primo luogo Nvidia e i tecnologici del Nasdaq. Sui listini europei continuano a soffrire le aziende dei chip, dopo che l’amministrazione americana ha impedito a Nvidia di vendere il suo H20 in Cina mentre Asml (-5,8% ad Amsterdam) ha diffuso ordini inferiori alle aspettative e ha affermato di non saper quantificare l’impatto dei dazi. A Milano e a Parigi (-0,69%), contiene le perdite Stm (-1,33%) in un listino dove le peggiori sono Iveco (-3,99%), Leonardo (-3,24%) e Buzzi (-3,24%). A Francoforte (-0,59%) il produttore di semiconduttori Infineon è in ribasso del 2,22%.

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Nvidia e Amd pesanti a Wall Street con le nuove restrizioni imposte dall’amministrazione Trump all’esportazione di chip in Cina. Nvidia perde il 7%, Amd l’8,1%.

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“,”postId”:”52ad06e3-387d-4337-bfaa-184826619afb”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T13:41:21.677Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T15:41:21+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Wall Street apre in calo, Dj -0,32%, Nasdaq -1,86%”,”content”:”

Wall Street apre negativa. Il Dow Jones perde lo 0,32% a 40.246,91 punti, il Nasdaq cede l’1,86% a 16.513,72 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,08% a 5.338,44 punti.

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Il Wto taglia le stime sul commercio mondiale: nel 2025 gli scambi caleranno fra lo 0,2% e l’1,5% in seguito ai dazi americani. Mettendo in guardia sull’incertezza che pesa sul commercio, il Wto spiega che gli scambi sono attualmente destinati a scendere dello 0,2% quest’anno, ma la flessione – a causa dei \”gravi rischi al ribasso\” – potrebbe arrivare fino all’1,5%.

“,”postId”:”4efd15ba-546b-4491-984d-7293652fd0c2″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T12:59:00.653Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T14:59:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Gentiloni: Ue può diventare baricentro del commercio aperto”,”content”:”

\”Questa crisi (dei dazi, ndr.) la vedo come una bella occasione per l’Unione europea. Chi, se non la Ue, può essere il baricentro alla spinta internazionale a tenere aperte le relazioni commerciali? Noi europei abbiamo interesse a questo, perché il peso del commercio estero è molto maggiore per noi che per Usa e Cina. Il maggior interesse a tenere aperte le porte del commercio internazionale lo abbiamo noi. E con un mercato di 450 milioni di persone, abbiamo la forza per tenerle aperte\”. Lo ha detto l’ex premier ed ex commissario europeo Paolo Gentiloni al Forum di Confcommercio a Villa Miani a Roma.

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“,”postId”:”01cc0692-0392-4eb1-bbec-9057d4737694″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T12:47:00.701Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T14:47:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Lollobrigida: “Non rinunceremo a nessuna delle nostre conquiste””,”content”:”

\”Oggi la presidente andrà negli Stati Uniti per ragionare. Siamo una nazione che vuole garantire un rapporto sempre più solido con gli Stati Uniti, intesi come alleato strategico ma anche come mercato strategico per noi\”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida. \”Ovviamente – ha aggiunto Lollobrigida – non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare a nulla di quello che abbiamo conquistato con il preziosissimo lavoro delle nostre imprese e la qualità dei nostri prodotti. Se la premier non riuscirà a diminuire i dazi, che tipo di sostegno si potrà dare? Per fortuna c’è stata una sospensione intanto prolungata che permette di trattare quello che noi vogliamo fare con gli Stati Uniti, con l’Europa che ha un ruolo molto rilevante in questa trattativa perché ovviamente vengono assegnate all’Unione europea tutte le competenze nei rapporti con i Paesi terzi sul sistema tariffario. È evidente però che l’Italia con il suo ruolo e con una capacità che indiscutibilmente viene assegnata alla presidente del Consiglio non solo dagli italiani con il loro voto ma anche con il rispetto che hanno gli altri governi – ha concluso Lollobrigida – può essere utile a metterci in condizione di spiegare che i nostri prodotti sono un buon affare per le nostre imprese, ma sono un buon affare anche per gli importatori e i distributori statunitensi\”.

“,”postId”:”33cddffb-afc7-422a-b1cd-62e689936086″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T12:36:00.107Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T14:36:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Crosetto: “Negli Usa non si parlerà di armi e gas””,”content”:”

\”Nel viaggio negli Usa si incontreranno due presidenti, che dovranno parlare di molte cose e non credo proprio si parlerà di armi, non penso proprio che il tema centrale in questo momento sia l’acquisto di armi dagli Usa, e non penso che sia un tema che affrontano due presidenti\”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, rispondendo a una domanda sull’eventualità che nel viaggio negli Usa della premier Giorgia Meloni si parlerà anche di acquisto di materiale per armamenti dagli Stati Uniti. \”I due presidenti parleranno di cose importanti e non banali, e non capisco perché il discorso su armi e gas sia stato banalizzato così sulla stampa italiana. Si parlerà di alleanza atlantica, di dazi, di commercio internazionale. Alziamo un po’ il livello, ecco\”, ha aggiunto.

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Il tema dei dazi \”va affrontato a un tavolo tra le parti. Ritengo che il confronto sia la cosa migliore perché la guerra commerciale, come tutte le guerre, non hanno mai portato bene a nessuno\”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il Pnrr Tommaso Foti, a margine di un evento a Prato. \”Giorgia Meloni va negli Stati Uniti per un incontro bilaterale dove si trattano problemi dell’Italia e dove probabilmente si parlerà anche dei dazi – ha aggiunto -. Il massimo che può fare una presidente del Consiglio come Meloni è quello di facilitare un tavolo di confronto. Poi come andrà il tavolo nessuno ne ha certezze e nessuno può anticiparne gli esiti. Finché non ci si siede a un tavolo, diventa difficile poter fare previsioni\”.

“,”postId”:”8d292e77-10c8-4c55-a97b-66c88be9b2de”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T12:16:00.303Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T14:16:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Nuovo colloquio telefonico tra von der Leyen e Meloni”,”content”:”

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Nuovo contatto telefonico tra la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La telefonata, avvenuta nella serata di ieri secondo fonti europee, si inserisce nel contesto dei preparativi per la prossima visita della premier italiana alla Casa Bianca. I DETTAGLI

“,”postId”:”b5b08d36-94f8-4a86-8d79-2a5cf42f480d”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T12:01:00.168Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T14:01:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”La situazione a Piazza Affari”,”content”:”

A Piazza Affari scivolano Iveco (-3,4%) e Leonardo (-3,2%). Vendite anche su Stellantis (-2,9%), all’indomani dell’assemblea, e Stm (-2,2%), in scia con il settore dei semiconduttori. Vendite sulle banche con Mps (-1,9%), in vista dell’assemblea per l’aumento di capitale a servizio dell’operazione su Mediobanca (-1,1%), Unicredit (-0,9%), in vista delle decisioni del comitato golden power sull’offerta per Banco Bpm (-1,3%). In luce Inwit (+2,3%), Snam (+1,9%) e Tim (+1,8%). Tra le società a minor capitalizzazione balzo di Bialetti (+59,5%), dopo la vendita del 78,567% a Nuo Capital ed in vista dell’opa per il delisting. Lo spread tra Btp e Bund scende a 118 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,68 per cento.

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Le Borse europee proseguono deboli in vista dell’avvio di Wall Street, dove i future sono in calo. Il colpo subito da Nvidia sulle esportazioni in Cina, il calo degli ordini di Asml e le tensioni commerciali hanno influenzato negativamente i Mercati. Dopo i dati dell’inflazione, tra gli investitori c’è attesa per le parole del presidente della Fed Jerome Powell, che arriveranno in serata. Sul fronte valutario il dollaro resta debole sulle principali valute internazionali. Gira in calo l’oro ma resta poco sopra i 3.300 dollari l’oncia. L’indice stoxx 600 cede lo 0,8%. In calo Milano (-0,7%), Francoforte e Parigi (-0,55%), Madrid e Londra (-0,3%). Sui principali listini pesa il comparto dei microchip (-2,5%). Male anche le auto (-1,1%) e il lusso (-0,7%). Deboli le banche (-0,2%). Seduta positiva per le utility (+0,9%), con il prezzo del gas che sale a 34,78 euro al megawattora. Bene l’energia (+0,8%) in linea con il rialzo del prezzo del petrolio. Il Wti si attesta a 61,91 dollari al barile e il Brent a 65,29 dollari.

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La California intende fare causa per fermare i dazi di Donald Trump. L’azione legale sarà depositata nelle prossime ore e rappresenta la prima significativa sfida alla politica commerciale dell’amministrazione. \”Le tariffe illegali di Trump stanno creando caos per le famiglie, le imprese e l’economia, aumentando i prezzi e minacciando posti di lavoro\”, ha detto il governatore Gavin Newsom annunciando l’azione legale.

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\”Le relazioni transatlantiche sono importanti ed è nostro interesse mantenere la partnership con gli Stati Uniti d’America\”. Lo ha detto la portavoce del governo tedesco Christiane Hoffmann, rispondendo in conferenza stampa a Berlino a una domanda su un bilancio dei primi 100 giorni di Donald Trump al potere. \”Ci sono chiare diversità di opinioni in alcuni campi\”, ha continuato la portavoce, citando fra le altre la questione dei dazi. \”Osserviamo attentamente cosa il presidente Usa intraprenda nei confronti dell’Ucraina, cosa si tenta di fare, cosa riesce e cosa no, e con quali metodi\”, ha aggiunto. La Germania si muove sempre insieme ai partner europei, \”finora è riuscito bene concordare in Europa una reazione comune\”, ha concluso.

“,”postId”:”e46b4657-49ae-4c52-aa52-3d77775c1200″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T11:27:00.832Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T13:27:00+0200″,”video”:{“videoId”:”1003318″,”videoPageUrl”:”https://video.sky.it/news/politica/video/meloni-a-washington-premier-abbiamo-a-cuore-i-produttori-1003318″},”altBackground”:true,”title”:”Meloni: \”Abbiamo a cuore i produttori\”. Video”,”postId”:”7f22e623-403e-4e5a-853a-f219654f472b”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T11:15:00.428Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T13:15:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Trump: “Parteciperò all’incontro di oggi sui dazi con il Giappone””,”content”:”

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che oggi parteciperà all’incontro per negoziare i dazi commerciali con l’inviato del Giappone. \”Il Giappone verrà oggi per negoziare i dazi, il costo del supporto militare e l’equità commerciale. Parteciperò all’incontro, insieme ai Segretari del Tesoro e del Commercio. Speriamo che si possa trovare un accordo positivo (ottimo!) per il Giappone e gli Stati Uniti!\”, ha scritto su Truth.

“,”postId”:”0bcde570-da25-4abc-9243-46dbc66895e6″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T11:06:00.554Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T13:06:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Orsini: Ue-Usa partner da 80 anni, ma aprire nuovi mercati”,”content”:”

Dei dazi ha parlato anche il presidente di Confindustria Emanuele Orsini. “È ovvio che noi speriamo che l’incontro tra la presidente del Consiglio Meloni e il presidente Trump possa portare risultati positivi per tutta l’Europa, perché io credo che anche per gli Stati Uniti, ovviamente, questa partnership di oltre 80 anni con l’Occidente va da sé che possa essere tra Europa e Stati Uniti, non credo che ci siano soluzioni diverse\”. Ma, ha aggiunto “è ovvio che, dall’altra parte, noi dobbiamo essere pronti, prepararci a trovare nuovi mercati, perché questa è la verità: è per questo che siamo stati a Bruxelles la settimana scorsa, dove abbiamo chiesto di fare l’accordo del Mercosur, non possiamo pensare che il voto vada alla fine dell’anno o l’anno prossimo\”. Bisogna fare presto, ha sottolineato il leader degli industriali: \”In un momento come questo serve correre, serve urgenza. Se il presidente degli Stati Uniti con delle ordinanze riesce a costruire e cambiare le politiche economiche in un giorno, noi non possiamo neanche pensare di non fare un accordo in otto mesi\”.

“,”postId”:”9de6a4e9-0697-405a-b72b-98ac26b8a1fa”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T11:00:00.491Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T13:00:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Foti: “Le trattative sui dazi le chiuderà l’Europa””,”content”:”

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\”La visita di domani\” da Trump \”della premier Giorgia Meloni è una visita per un incontro bilaterale. Poi si potrà parlare anche dei dazi. La materia per quanto ci riguarda è di stretta competenza europea, ma non possiamo neanche tutti i giorni andare dietro alle dichiarazioni o le indiscrezioni\”. Così il ministro per gli Affari Europei, il Pnrr e le politiche di coesione Tommaso Foti, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se il fatto che l’amministrazione Usa sembra non aver accolto l’opzione europea dei “dazi zero” complicherà la visita di domani della premier Meloni. \”Quando si va a un tavolo di trattative – ha aggiunto il ministro Foti – le trattative si chiudono e le chiuderà ovviamente l’Europa, nel momento in cui vi sarà un punto di equilibrio\”.

“,”postId”:”438e1445-bffb-4f01-81e5-0e59c98c67f3″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T10:47:00.567Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T12:47:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”La Russa: “Incontro Meloni-Trump pieno anche di opportunità””,”content”:”

L’incontro di Meloni con Trump è \”pieno di insidie, ma anche pieno di speranze e opportunità. La sua stella polare è innanzitutto fare gli interessi dell’Italia\”, che però possono essere \”assolutamente simmetrici a quelli europei\” con \”effetti positivi non solo per l’Italia ma per tutti\”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa su Radio Rai1. A chi gli chiede se concordi con l’interpretazione che il vero bersaglio dei dazi di Trump sia la Cina e che il presidente Usa stia mettendo l’Ue davanti a una scelta di campo, ha risposto: \”L’Italia ha scelto di non confermare la via della Seta, ma non vuol dire che\” ci sia \”un clima di totale ostracismo\” verso un Paese \”importante\” come la Cina. I rapporti con Pechino non devono essere un \”danno alle nostre alleanze, ma nessuno, neanche Trump, può esigere un rapporto preconcetto con la Cina\”.

“,”postId”:”56258be0-3171-40ea-a555-bd8777028d46″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T10:34:04.961Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T12:34:04+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Ue: “Meloni negli Usa in coordinamento con von der Leyen””,”content”:”

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e la premier italiana Giorgia Meloni \”hanno coordinato questa visita\” a Washington. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea Arianna Podestà, interpellata sul colloquio telefonico avvenuto nella serata di ieri tra le due leader prima della missione della premier. \”Come abbiamo già detto più volte, qualsiasi contatto con l’amministrazione statunitense è ben accetto. Lo ha detto la presidente stessa. Certo, la competenza negoziale spetta alla Commissione, ma i contatti\” con l’amministrazione Trump \”sono estremamente positivi e quindi la presidente e la premier si sono coordinate\”, ha sottolineato la portavoce.

“,”postId”:”97c04a4b-5dd1-4521-80fd-bd4adcc4472c”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T10:32:12.250Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T12:32:12+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Media: Cina aperta a colloqui con Usa e pone condizioni”,”content”:”

La Cina vuole che l’amministrazione di Donald Trump adotti una serie di misure prima di accettare il negoziato commerciale. Lo riporta l’agenzia Bloomberg, in base a \”una fonte vicina al pensiero del governo\” di Pechino. Tra le condizioni: più rispetto tenendo a freno i giudizi denigratori di figure primarie del governo americano; una posizione americana più coerente; la volontà di affrontare i timori cinesi sulle sanzioni Usa e su Taiwan. Pechino chiede che Washington nomini un referente per i colloqui che abbia il sostegno del tycoon e che contribuisca a stilare un accordo che Trump e Xi Jinping possano firmare quando si incontreranno.

“,”postId”:”954dab53-c920-49db-8b1a-a184d7bde489″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T10:13:47.597Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T12:13:47+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Ue: vogliamo intesa sui dazi ma prepararsi anche a no deal”,”content”:”

\”Faremo tutto il possibile per giungere a un esito positivo\” nei negoziati con gli Usa sui dazi, \”ma in parallelo dobbiamo prepararci allo scenario potenziale di un mancato accordo\”. Lo ha detto il commissario Ue per la Giustizia Michael McGrath, in conferenza stampa. I dazi \”sono la strada sbagliata perché danneggiano le imprese e i consumatori e, in ultima analisi, possono mettere a rischio anche i posti di lavoro\”, ha sottolineato, ribadendo che Bruxelles punta a una \”soluzione negoziata\”. \”Penso che sia positivo che il lavoro ora continui a livello di esperti\”, ha aggiunto.

“,”postId”:”837415d1-b60b-4581-9f30-ab1fcddde496″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T10:12:26.934Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T12:12:26+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Meloni: “In questa fase complessa e in evoluzione, ragionare con lucidità””,”content”:”

\”Abbiamo a cuore i produttori e la nostra priorità è sempre stata quella di facilitare il loro accesso ai mercati, promuovere la qualità italiana e ridurre le barriere che ostacolano la nostra capacità di crescere. Continueremo in questa direzione, anche e soprattutto in questa fase tanto complessa quanto in rapida evoluzione, nella quale è necessario ragionare con lucidità, lavorare con concretezza, lavorare con pragmatismo. Ma tra le tante incertezze di questo tempo io posso offrirvi una certezza: il governo, la sottoscritta, il ministro Lollobrigida continueranno a essere al fianco di chi produce, difende la nostra identità\”, \”di chi tiene alta la bandiera del nostro marchio nel mondo, perché l’unica cosa che abbiamo a cuore è fare l’interesse dell’Italia e degli italiani\”. Lo ha detto in un videomessaggio all’Assemblea Generale del Consorzio per la Tutela del Grana Padano la premier Giorgia Meloni.

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La premier Giorgia Meloni è in volo verso gli Stati Uniti, dove domani avrà un incontro bilaterale con il presidente Donald Trump a Washington.

“,”postId”:”343c0fd0-57e5-4211-b11f-b4867ebc241c”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T10:09:33.911Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T12:09:33+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Fonti: nuovo colloquio telefonico von der Leyen-Meloni”,”content”:”

Nuovo colloquio telefonico, a quanto si apprende da fonti europee, tra la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La conversazione è avvenuta ieri in serata, precede la missione di Meloni alla Casa Bianca e si inquadra nella trattativa tra l’Ue e l’amministrazione Trump sul dossier dazi.

“,”postId”:”569f3917-c697-406e-a50e-7e91fe2215e1″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T09:52:57.929Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T11:52:57+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Corsa senza sosta per l’oro: il prezzo spot sale a 3.308 dollari”,”content”:”

È una corsa senza sosta quella dell’oro sui mercati internazionali delle materie prime. L’indebolimento del dollaro e l’incertezza sul futuro degli scambi globali spingono il bene rifugio per eccellenza a macinare record su record. Il prezzo spot sale del 2,4% a 3.308 dollari, mentre il contratto per giugno segna +2,5% a 3.323 dollari l’oncia.

“,”postId”:”4875c851-dedc-4c75-b29a-496f8ebcda6e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T09:31:00.234Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T11:31:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Borsa: l’Europa in calo, pesano i colpi su Nvidia e Asml”,”content”:”

Le Borse europee sono in calo mentre si guarda all’andamento dell’inflazione. I colpi subiti da Nvidia, con la limitazione delle esportazioni verso la Cina, e Asml, con il calo degli ordini, stanno alimentando l’umore negativo dei Mercati. All’origine, secondo gli investitori, le mosse degli Stati Uniti sui dazi. Sul fronte valutario prosegue l’indebolimento del dollaro rispetto alle principali valute. L’indice stoxx 600 scende dello 0,7%. In calo Francoforte e Parigi (-0,7%), Londra e Madrid (-0,4%), Milano (-0,5%). Sui principali listini pesano le vendite sul settore tecnologico (-2,5%). Male anche l’industria (-1,1%) e le auto (-1,2%) e il lusso (-0,8%). Fiacche le banche (-0,5%), mentre sono poco mosse le assicurazioni (-0,06%). Debole l’energia (-0,3%), con il prezzo del petrolio in rialzo. Il Wti sale dello 0,7% a 61,76 dollari al barile. Il Brent si attesta a 65,16 dollari (+0,8%). Seduta positiva per le utility (+0,7%), con il gas che inverte la rotta e sale dell’1% a 34,72 euro al megawattora. In lieve flessione i rendimenti dei titoli di Stato. Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 120 punti, con il tasso del decennale italiano al 3,69% e quello tedesco al 2,49%.

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Gli Usa chiedono alla Spagna più spese per la difesa e sono molto contrari alla digital tax. È l’esito dell’incontro ieri a Washington tra il segretario del Tesoro Scott K.H. Bessent e il ministro dell’Economia spagnolo Carlos Cuerpo. Nella nota del Dipartimento del Tesoro Usa, è scritto che \”il segretario e il ministro hanno avuto un franco dibattito\” e durante i colloqui \”Bessent ha sottolineato la necessità di una maggiore spesa per la difesa da parte della Spagna nel contesto della Nato\” e ha espresso \”la continua opposizione degli Usa all’imposta sui servizi digitali applicata dalla Spagna e da altri Paesi\”.

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Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian ha detto di \”non essere a conoscenza della situazione\” in merito all’ordine di Pechino dato alle sue compagnie aeree di bloccare le consegne di aerei e componenti della Boeing in risposta alla guerra commerciale scatenata dai dazi di Donald Trump. L’ipotesi, rilanciata martedì da Bloomberg, ha trovato anche un commento diretto del tycoon. \”È interessante notare che hanno appena rinnegato il grande accordo con Boeing, affermando che ‘non prenderanno possesso’ di aerei su cui si sono completamente impegnati\”, ha scritto Trump su Truth.

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La Borsa di Hong Kong chiude gli scambi con una brusca correzione sui timori legati all’inasprimento dello scontro commerciale tra Cina e Usa: l’indice Hang Seng cede l’1,91% e si attesta a 21.056,98 punti.

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Secondo Forbes, alla fine dello scorso dicembre il patrimonio netto del presidente Usa Donald Trump toccava i 6,1 miliardi di dollari. La fetta più consistente è racchiusa nella Trump Media & Technology Group Corp, la TMTG, azienda che controlla il social media Truth (ticker DJT sul Nasdaq) che circa un anno fa ha debuttato a Wall Street. Da sola sul mercato varrebbe più o meno 4 miliardi di dollari, ma c’è chi non è del tutto convinto di queste cifre. I DETTAGLI

“,”postId”:”a4f348c7-46e9-4c22-9f4e-527e5865b359″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T08:44:00.084Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T10:44:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Le Poste di Hong Kong fermano le spedizioni verso gli Usa”,”content”:”

Le Poste di Hong Kong hanno annunciato che \”non riscuoteranno nei modi più assoluti alcun dazio per conto degli Stati Uniti e sospenderanno l’accettazione di invii postali di merci destinate verso gli Usa\”. In una nota, Hong Kong Post ha detto che interromperà l’accettazione della posta ordinaria di articoli diretti negli Stati Uniti con effetto immediato e della posta aerea a partire dal 27 aprile. La mossa segue l’ordine esecutivo del presidente Donald Trump sul blocco dell’esenzione doganale americana per i piccoli pacchi provenienti dalla Cina (la clausola ‘de minimis’) di valore pari o inferiore a 800 dollari. \”Gli Stati Uniti sono irragionevoli, intimidiscono e impongono dazi in modo abusivo – ha accusato Hong Kong Post nella sua nota -. Per l’invio di articoli negli Stati Uniti, i cittadini di Hong Kong dovrebbero essere preparati a pagare tariffe esorbitanti e irragionevoli\”. Per i pacchi di posta ordinaria diretti negli Usa non ancora spediti, il servizio provvederà a contattare i mittenti per la restituzione degli articoli e il rimborso delle spese postali sostenute a partire dal 22 aprile. Mentre gli invii postali relativi soltanto ai documenti non saranno interessati. Hong Kong, un porto franco con politiche commerciali proprie, non ha seguito l’esempio della Cina sull’imposizione di dazi di ritorsione di fronte alle mosse di Trump, ma ha visto negli anni la continua erosione del suo status commerciale speciale con Washington in risposta alla stretta sui diritti e le libertà decise nell’ex colonia britannica da Pechino.

“,”postId”:”84ecf914-68d9-4ab1-b962-a36b2c07c2b3″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T08:31:00.118Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T10:31:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”I negoziati tra Giappone e Usa”,”content”:”

L’avvio di negoziati bilaterali era stato concordato durante il colloquio telefonico tra il premier Shigeru Ishiba e Trump la scorsa settimana, ma lo stesso premier ha respinto di recente l’idea di fare concessioni rapide per raggiungere un accordo con Washington, anche se si è detto riluttante a imporre ritorsioni agli Stati Uniti, impegnandosi a prendere provvedimenti per alleviare l’impatto negativo delle misure commerciali statunitensi. Tuttavia, è improbabile che un bilancio suppletivo per l’anno fiscale in corso venga presentato durante l’attuale sessione parlamentare ordinaria, segnalano i media locali, con l’esecutivo che sta pensando di posticipare le misure di sostegno per meglio valutare l’evoluzione delle politiche tariffarie statunitensi. L’attuale sessione della Dieta, della durata di 150 giorni, dovrebbe terminare a fine giugno, a meno che non venga approvata una proroga.

“,”postId”:”71513ced-f5d8-4724-99f4-183c8b8c5cb9″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T08:24:00.786Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T10:24:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Al via a Washington i negoziati con il Giappone”,”content”:”

Il governo giapponese si avvia a negoziare con gli Stati Uniti sulle misure tariffarie, con l’arrivo oggi a Washington del ministro per la Rivitalizzazione economica Ryosei Akazawa, che avrà colloqui diretti con il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e il rappresentante per il Commercio Jamieson Greer. Malgrado sia considerato uno stretto alleato da Washington, il Giappone non è stato risparmiato dall’aumento dei dazi sulle importazioni di auto, acciaio e alluminio e dalle tariffe reciproche volute dall’amministrazione Trump, sollevando ampie preoccupazioni sulle potenziali ricadute per l’economia nipponica, fortemente trainata dalle esportazioni. Sotto pressione in particolar modo il comparto auto, che rappresenta la parte più consistente, pari al 28,3%, delle sue esportazioni totali verso gli Stati Uniti. Secondo i dati delle dogane commerciali giapponesi, nel 2024 il Giappone ha spedito oltre 6.000 miliardi di yen in valore (equivalenti a 37 miliardi di euro) di automobili negli Stati Uniti. I nuovi dazi Usa voluti da Trump portano l’aliquota fiscale sui veicoli passeggeri al 27,5% dal precedente 2,5%, e si prevede un impatto devastante per il settore – già penalizzato dalla contrazione economica – e per l’intero indotto che dà lavoro a 5,5 milioni di persone.

“,”postId”:”cc58a46d-5905-48bd-b7cc-871465a4c70a”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T08:13:00.739Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T10:13:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Tajani: “Meloni in Usa farà valere i nostri interessi””,”content”:”

\”Sarà un incontro importante, ma credo che la credibilità dell’Italia sia in crescita e che gli Usa si rendano conto dell’importanza del nostro Paese in Europa e del ruolo che può svolgere all’interno dell’Ue anche per facilitare il dialogo con gli Stati Uniti\”. Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti alla vigilia della missione negli Usa di Giorgia Meloni. \”La presidente del consiglio saprà fare valere gli interessi dell’Italia in un dialogo costruttivo, noi vogliamo evitare guerre commerciali, vedremo i risultati che si potranno raggiungere, fermo restando che la trattativa la fa la Commissione\”, ha aggiunto.

“,”postId”:”87568c7f-655c-4b1d-bb5b-f225d06f42b5″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T08:02:42.110Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T10:02:42+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Cina: “Se gli Usa vogliono trattare fermino pressioni e ricatti””,”content”:”

La Cina ha ribadito di non temere di combattere una guerra commerciale con gli Stati Uniti, riaffermando la validità degli appelli al dialogo dopo che il presidente americano Donald Trump ha detto che spetta a Pechino dare segnali e sedersi al tavolo delle trattative. \”Se gli Stati Uniti vogliono davvero risolvere la questione con il dialogo e i negoziati, allora dovrebbero smettere di esercitare pressioni estreme, di minacciare e ricattare, iniziando a parlare con la Cina su basi di uguaglianza, rispetto e reciproco vantaggio\”, ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, nel briefing quotidiano.

“,”postId”:”9e8ff8a7-74fa-4ce2-a9f3-34a3a2865ebe”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T07:53:31.783Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T09:53:31+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Cina: “Uso della forza non farà di nuovo grande l’America””,”content”:”

La Cina auspica che \”gli Usa si liberino quanto prima dall’ossessione per l’egemonia e riconoscano che l’uso indiscriminato della forza non renderà di nuovo grande l’America, ma infliggerà solo dolorosi disastri al popolo Usa e al resto del mondo\”. Il portavoce del ministero della Difesa Zhang Xiaogang, sulle ipotesi di spese per la difesa dell’anno fiscale 2026 in crescita per la prima volta a 1.000 miliardi di dollari, ha detto che \”l’elevatissimo budget ha messo ancora una volta in luce la natura bellicosa degli Stati Uniti e la loro convinzione che valga la legge del più forte\”, malgrado gli Usa siano \”fortemente indebitati\”.

“,”postId”:”c339296f-3c60-4d0b-b592-14ca690d4de8″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-04-16T07:51:05.518Z”,”timestampUtcIt”:”2025-04-16T09:51:05+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Borsa: Milano prosegue in calo, scivola Stellantis”,”content”:”

La Borsa di Milano (-0,9%) prosegue in calo, in linea con gli altri listini europei. A Piazza Affari scivola Stellantis (-3,8%), all’indomani dell’assemblea degli azionisti. Lo spread tra Btp e Bund sale a 120 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,69%. Nel listino principale soffrono anche Saipem (-2,4%) e Leonardo (-2,1%). Male Stm (-2,1%), in linea con il settore dei microchip dopo le nuove restrizioni per Nvidia per le esportazioni in Cina. Seduta negativa per le banche con Mps che cede l’1,7%, in vista dell’assemblea sull’aumento di capitale per l’offerta su Mediobanca (-0,9%). Male anche Unicredit (-1,5%), in attesa delle decisioni sul golden power per l’offerta su Banco Bpm (-1,1%). In controtendenza Tim (+1,5%), dopo la firma dell’accordo per la cessione di Sparkle. Salgono anche Snam e Hera (+1,4%) e Italgas (+1,1%).

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Le Borse cinesi chiudono la seduta contrastate e, malgrado il Pil del Dragone sia risultato migliore delle attese nel primo trimestre, scontano le tensioni commerciali con gli Stati Uniti: l’indice Composite di Shanghai, grazie al rally avuto nelle battute finali, sale dello 0,26%, a 3.276,00 punti, mentre quello di Shenzhen cede l’1,10% e si ferma a quota 1.878,92. La Cina ha segnato nel primo scorcio del 2025 una crescita del 5,4%, oltre il 5,1% stimato dagli analisti, mantenendo lo stesso passo dell’ultimo trimestre del 2024. Su base congiunturale, ha riferito l’Ufficio nazionale di statistica, il Pil è salito dell’1,2%, meno sia dell’1,6% dei tre mesi precedenti sia dell’1,4% di consenso.

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\”Gli Stati Uniti stanno incassando numeri record con i dazi doganali, con il costo di quasi tutti i prodotti in calo, inclusi benzina, generi alimentari e praticamente tutto il resto. Allo stesso modo, l’inflazione è in calo. Promesse fatte, promesse mantenute!\”. Il presidente Usa Donald Trump, su Truth, ha rilanciato così la sua politica sulle tariffe.

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L’ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden è tornato in pubblico per la prima volta da quando ha lasciato la Casa Bianca. \”In 100 giorni questa nuova amministrazione ha causato tanti danni e tanta distruzione. È quasi sconvolgente pensare che possa essere accaduto così presto\”, ha detto. Biden è intervenuto a un evento a Chicago sul social security, il programma pubblico per la disabilità e le pensioni finito nel mirino di Donald Trump e dei repubblicani che – ha denunciato Biden – sono a caccia di risorse per finanziare il taglio delle tasse ai ricchi.

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Le Borse europee aprono in calo, in scia con i listini asiatici e con i future di Wall Street in rosso. I mercati guardano le mosse di Donald Trump sui dazi e le nuove restrizioni a Nvidia per le esportazioni dei chip verso la Cina. Dopo il dato sull’inflazione nel Regno Unito, c’è attesa per l’indice dei prezzi dell’Eurozona. In serata atteso il discorso del presidente della Fed Jerome Powell. Avvio in rosso per Parigi (-0,8%), Francoforte (-0,64%) e Londra (-0,19%).

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La Borsa di Milano apre in calo. Il primo indice Ftse Mib cede lo 0,76% a 35.570 punti.

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La Cina ha nominato Li Chenggang alla carica di vice ministro del Commercio, affidandogli i dossier più spinosi sul commercio internazionale, nel mezzo delle aspre tensioni sui dazi con gli Stati Uniti di Donald Trump. Li, in base a una nota postata sul sito del ministero delle Risorse umane, sostituisce Wang Shouwen che è stato per anni vice ministro del Commercio e punto di riferimento di Pechino del settore come rappresentante cinese per i negoziati sul commercio internazionale.

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Il presidente cinese Xi Jinping ha partecipato questa mattina alla cerimonia di benvenuto ospitata a Kuala Lumpur dal re Ibrahim Sultan Iskandar, dando così ufficialmente il via alla sua visita di Stato di tre giorni in Malaysia, in base a quanto riferito dai media statali di Pechino. Xi, accolto dal premier Anwar Ibrahim al suo arrivo di martedì sera nel Paese direttamente dal Vietnam, è impegnato in un tour che include anche la Cambogia per rafforzare i legami con i partner del sudest asiatico e presentarsi come leader affidabile di fronte alle turbolenze dei dazi e commerciali causate dal presidente americano Donald Trump.

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I dazi americani stanno esercitando \”pressione\” sull’economia e sul commercio cinesi, malgrado il Pil del primo trimestre sia cresciuto del 5,4%, oltre le attese. \”Allo stato, l’imposizione di tariffe elevate da parte degli Stati Uniti è destinata a esercitare una certa pressione sul commercio estero e sull’economia della Cina\”, ha ammesso Sheng Laiyun, numero due dell’Ufficio nazionale di statistica, nella conferenza stampa di presentazione dei dati trasmessa in streaming. In questo scenario, sia la ripresa e sia la crescita del Dragone sono ancora in fase di consolidamento, ha aggiunto Sheng.

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Avvio in calo per il prezzo del gas, con gli operatori che guardano alle condizioni climatiche e alle mosse sul fronte dei dazi. Ad Amsterdam le quotazioni cedono l’1,4% a 33,92 euro al megawattora.

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Il prezzo dell’oro sale ancora e sfonda un nuovo record avvicinandosi alla soglia di 3.300 dollari l’oncia. Le quotazioni spot sono in rialzo dell’,178% a 3.288 dollari. Con un guadagno di oltre il 2%, il contratto sul metallo con consegna a giugno ha invece già superato il tetto salendo a 3.307 dollari.

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Scende ancora il prezzo del petrolio dopo la chiusura negativa di ieri. Appesantito dal taglio delle stime sulla domanda, il Wti americano con consegna a maggio arretra dell’1,22% a 60,58 dollari, mentre il Brent per giugno perde l’1,19% a 63,90 dollari.

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L’euro è in rialzo in avvio di giornata e viene scambiato a 1,1375 dollari (+0,82%). Il cambio con lo yen è a 161,79 (+0,14%).

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Le Borse asiatiche chiudono la seduta in calo mentre proseguono le tensioni tra Usa e Cina sul fronte dei dazi. Gli investitori guardano le mosse di Donald Trump e valutano il loro impatto sulla crescita economica globale. In Europa le Borse si avviano verso una seduta in rosso, in linea con i future negativi anche a Wall Street. Tokyo termina la seduta in calo dell’1,01%. Sul fronte valutario lo yen si apprezza a 142,30 sul dollaro, mentre l’euro è ancora stabile al cambio con la divisa nipponica a un livello di 161,80. A contrattazioni ancora in corso pesante Hong Kong (-2,4%). Male anche Shanghai (-0,63%), Shenzhen (-1,89%), Seul (-1,21%). Poco mossa Mumbai (-0,01%). Sul fronte macroeconomico, dopo l’inflazione del Regno Unito, in arrivo anche l’indice dei prezzi dell’Eurozona. Dagli Stati Uniti attese le vendite al dettaglio, la produzione industriale e i dati Eia sulle corte di produzione di greggio.

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Avvio poco mosso per lo spread tra Btp e Bund. Il differenziale tra i due titoli di Stato sale a 119 punti, dai 118 punti della vigilia. Il rendimento del decennale italiano scende al 3,69%, da 3,71 della chiusura di ieri.

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La Borsa di Tokyo termina la seduta in calo, appesantita dal settore tecnologia, mentre prosegue la volatilità dopo l’allarme lanciato dall’azienda di chips di alta fascia, Nvidia, penalizzata dai limiti sulle esportazioni in Cina introdotti dalla precedente amministrazione Usa. Il listino di riferimento Nikkei cede l’1,01%, a quota 33.920,40, con una perdita di 347 punti. Sul fronte valutario lo yen si apprezza a 142,30 sul dollaro, a fronte delle incertezze sul commercio tra Cina e Stati Uniti, mentre l’euro è ancora stabile al cambio con la divisa nipponica a un livello di 161,80.

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\”Con i dazi stiamo incassando centinaia di miliardi di dollari dopo molti decenni in cui siamo stati derubati. È il momento di non permetterlo più\”, ha detto Donald Trump in un’intervista a Fox Noticias.

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L’amministrazione Trump ha intenzione di usare le trattative sui dazi per fare pressione sui partner commerciali americani affinché limitino i loro rapporti con la Cina. Lo riporta il Wall Street Journal. Secondo le fonti del giornale, l’idea è quella di ottenere l’impegno dai partner americani di isolare la Cina in cambio di una riduzione delle barriere commerciali.

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Donald Trump ha lanciato un’indagine per accertare se siano necessari o meno dazi sui minerali essenziali. L’inchiesta è stata avviata in base alla “Sezione 232” del Trade Act del 1962, che consente di limitare le importazioni ritenute una minaccia per la sicurezza nazionale, e potrebbe tradursi in nuovi dazi.

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Donald Trump continua a creare il caos con la sua guerra dei dazi. Il presidente degli Stati Uniti ha gelato l’Unione europea, rigettando la sua proposta di sospendere le tariffe reciproche sui beni industriali, comprese le automobili. Poi ha rilanciato: è in corso una valutazione sui minerali essenziali. La California ha fatto sapere che intende fare causa per fermare i dazi. “Le tariffe illegali di Trump stanno creando caos per le famiglie, le imprese e l’economia, aumentando i prezzi e minacciando posti di lavoro”, ha detto il governatore Gavin Newsom.

Secondo il Wsj, l’amministrazione Usa vuole usare le trattative sui dazi per fare pressione sui partner commerciali affinché limitino i loro rapporti con la Cina. “Con i dazi stiamo incassando centinaia di miliardi di dollari dopo molti decenni in cui siamo stati derubati. È il momento di non permetterlo più”, ha detto il tycoon a Fox Noticias. E su Truth: “Con i dazi inflazione in calo, promessa mantenuta”. “In 100 giorni questa nuova amministrazione ha causato tanti danni e tanta distruzione”, ha dichiarato invece l’ex presidente Joe Biden. Pechino, secondo Bloomberg, sarebbe aperta a colloqui con gli Usa ma ponendo delle condizioni preliminari.

Intanto la premier Giorgia Meloni è in volo verso Washington e giovedì vedrà Trump: “Faremo del nostro meglio, sono consapevole di quello che rappresento e di quello che sto difendendo”, ha detto. E ancora: “In questa fase, tanto complessa quanto in rapida evoluzione, è necessario ragionare con lucidità”. Martedì sera ha sentito al telefono la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen per “coordinare la visita”. “Faremo tutto il possibile per giungere a un esito positivo” nei negoziati, “ma in parallelo dobbiamo prepararci allo scenario potenziale di un mancato accordo”, ha avvertito il commissario Ue per la Giustizia Michael McGrath.

Anche i Mercati guardano alle nuove mosse di Trump. L’Europa ha aperto in calo (Milano -0,76%, Parigi -0,8%, Francoforte -0,64%, Londra -0,19%) e sta proseguendo in terreno negativo. Chiusura in rosso per le principali Borse di Asia e Pacifico, guidate da Tokyo che perde l’1,01%. Contrastate le cinesi: Shanghai chiude a +0,26%, Shenzhen a -1,10%. Negativi i future di Wall Street.

Per approfondire:

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Honda pronta a spostare parte della produzione negli Usa

Honda sposterà la produzione del modello Civic con motore ibrido dal Giappone al suo stabilimento in Indiana negli Stati Uniti, nel tentativo di mitigare l’impatto delle politiche tariffarie del presidente Donald Trump. La casa auto ha spiegato di ritenere opportuno trasferire la produzione del modello, attualmente assemblato nello stabilimento della prefettura di Saitama, a nord di Tokyo, negli Stati Uniti, considerando l’elevata domanda e popolarità della Civic in quel Paese.

Cottarelli: ottimista su negoziati Usa-Ue, Cina è vero obiettivo

“Sono relativamente ottimista rispetto a come andranno le negoziazioni con l’Europa, perché il vero problema degli Stati Uniti non è l’Europa, che anzi deve diventare in un’ottica globale ancora di più alleata”, ma “se gli Stati Uniti iniziano una guerra davvero economica con il vero obiettivo che è la Cina”.  Così l’economista Carlo Cottarelli, intervenendo alla seconda giornata del Salone del Risparmio in corso a Milano. “Non si poteva non reagire” ai dazi, “l’Europa ha annunciato questi controdazi, un minimo di risposta ci doveva essere. Credo che Trump sarebbe stato deluso se proprio non avessimo fatto niente”, ha continuato Cottarelli. “Abbiamo imposto contromisure per circa 21 miliardi e i dazi reciproci con gli Stati Uniti valgono più di 300 miliardi: la risposta è stata minima, ma la cosa fondamentale adesso è mettersi a negoziare”, anche se “è complicato” e “c’è un’enorme difficoltà da parte dell’amministrazione americana a condurre negoziazioni sui dazi con tutto il resto del mondo”, ha sottolineato l’economista.

Borsa, Milano lima il calo (-0,46%) con l’Europa e Wall Street

Piazza Affari resta in calo anche se ha limato le perdite (-0,46%) dopo l’avvio debole di Wall Street dove a essere sotto tiro sono in primo luogo Nvidia e i tecnologici del Nasdaq. Sui listini europei continuano a soffrire le aziende dei chip, dopo che l’amministrazione americana ha impedito a Nvidia di vendere il suo H20 in Cina mentre Asml (-5,8% ad Amsterdam) ha diffuso ordini inferiori alle aspettative e ha affermato di non saper quantificare l’impatto dei dazi. A Milano e a Parigi (-0,69%), contiene le perdite Stm (-1,33%) in un listino dove le peggiori sono Iveco (-3,99%), Leonardo (-3,24%) e Buzzi (-3,24%). A Francoforte (-0,59%) il produttore di semiconduttori Infineon è in ribasso del 2,22%.

Nvidia -7% a Wall Street, pesa stretta su chip alla Cina

Nvidia e Amd pesanti a Wall Street con le nuove restrizioni imposte dall’amministrazione Trump all’esportazione di chip in Cina. Nvidia perde il 7%, Amd l’8,1%.

Wall Street apre in calo, Dj -0,32%, Nasdaq -1,86%

Wall Street apre negativa. Il Dow Jones perde lo 0,32% a 40.246,91 punti, il Nasdaq cede l’1,86% a 16.513,72 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,08% a 5.338,44 punti.

Wto taglia le stime sul commercio globale, pesano i dazi

Il Wto taglia le stime sul commercio mondiale: nel 2025 gli scambi caleranno fra lo 0,2% e l’1,5% in seguito ai dazi americani. Mettendo in guardia sull’incertezza che pesa sul commercio, il Wto spiega che gli scambi sono attualmente destinati a scendere dello 0,2% quest’anno, ma la flessione – a causa dei “gravi rischi al ribasso” – potrebbe arrivare fino all’1,5%.

Gentiloni: Ue può diventare baricentro del commercio aperto

“Questa crisi (dei dazi, ndr.) la vedo come una bella occasione per l’Unione europea. Chi, se non la Ue, può essere il baricentro alla spinta internazionale a tenere aperte le relazioni commerciali? Noi europei abbiamo interesse a questo, perché il peso del commercio estero è molto maggiore per noi che per Usa e Cina. Il maggior interesse a tenere aperte le porte del commercio internazionale lo abbiamo noi. E con un mercato di 450 milioni di persone, abbiamo la forza per tenerle aperte”. Lo ha detto l’ex premier ed ex commissario europeo Paolo Gentiloni al Forum di Confcommercio a Villa Miani a Roma.

Lollobrigida: “Non rinunceremo a nessuna delle nostre conquiste”

“Oggi la presidente andrà negli Stati Uniti per ragionare. Siamo una nazione che vuole garantire un rapporto sempre più solido con gli Stati Uniti, intesi come alleato strategico ma anche come mercato strategico per noi”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida. “Ovviamente – ha aggiunto Lollobrigida – non abbiamo nessuna intenzione di rinunciare a nulla di quello che abbiamo conquistato con il preziosissimo lavoro delle nostre imprese e la qualità dei nostri prodotti. Se la premier non riuscirà a diminuire i dazi, che tipo di sostegno si potrà dare? Per fortuna c’è stata una sospensione intanto prolungata che permette di trattare quello che noi vogliamo fare con gli Stati Uniti, con l’Europa che ha un ruolo molto rilevante in questa trattativa perché ovviamente vengono assegnate all’Unione europea tutte le competenze nei rapporti con i Paesi terzi sul sistema tariffario. È evidente però che l’Italia con il suo ruolo e con una capacità che indiscutibilmente viene assegnata alla presidente del Consiglio non solo dagli italiani con il loro voto ma anche con il rispetto che hanno gli altri governi – ha concluso Lollobrigida – può essere utile a metterci in condizione di spiegare che i nostri prodotti sono un buon affare per le nostre imprese, ma sono un buon affare anche per gli importatori e i distributori statunitensi”.

Crosetto: “Negli Usa non si parlerà di armi e gas”

“Nel viaggio negli Usa si incontreranno due presidenti, che dovranno parlare di molte cose e non credo proprio si parlerà di armi, non penso proprio che il tema centrale in questo momento sia l’acquisto di armi dagli Usa, e non penso che sia un tema che affrontano due presidenti”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, rispondendo a una domanda sull’eventualità che nel viaggio negli Usa della premier Giorgia Meloni si parlerà anche di acquisto di materiale per armamenti dagli Stati Uniti. “I due presidenti parleranno di cose importanti e non banali, e non capisco perché il discorso su armi e gas sia stato banalizzato così sulla stampa italiana. Si parlerà di alleanza atlantica, di dazi, di commercio internazionale. Alziamo un po’ il livello, ecco”, ha aggiunto.

Foti: “La guerra commerciale non porta bene a nessuno”

Il tema dei dazi “va affrontato a un tavolo tra le parti. Ritengo che il confronto sia la cosa migliore perché la guerra commerciale, come tutte le guerre, non hanno mai portato bene a nessuno”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il Pnrr Tommaso Foti, a margine di un evento a Prato. “Giorgia Meloni va negli Stati Uniti per un incontro bilaterale dove si trattano problemi dell’Italia e dove probabilmente si parlerà anche dei dazi – ha aggiunto -. Il massimo che può fare una presidente del Consiglio come Meloni è quello di facilitare un tavolo di confronto. Poi come andrà il tavolo nessuno ne ha certezze e nessuno può anticiparne gli esiti. Finché non ci si siede a un tavolo, diventa difficile poter fare previsioni”.

Nuovo colloquio telefonico tra von der Leyen e Meloni

Nuovo contatto telefonico tra la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La telefonata, avvenuta nella serata di ieri secondo fonti europee, si inserisce nel contesto dei preparativi per la prossima visita della premier italiana alla Casa Bianca. I DETTAGLI

La situazione a Piazza Affari

A Piazza Affari scivolano Iveco (-3,4%) e Leonardo (-3,2%). Vendite anche su Stellantis (-2,9%), all’indomani dell’assemblea, e Stm (-2,2%), in scia con il settore dei semiconduttori. Vendite sulle banche con Mps (-1,9%), in vista dell’assemblea per l’aumento di capitale a servizio dell’operazione su Mediobanca (-1,1%), Unicredit (-0,9%), in vista delle decisioni del comitato golden power sull’offerta per Banco Bpm (-1,3%). In luce Inwit (+2,3%), Snam (+1,9%) e Tim (+1,8%). Tra le società a minor capitalizzazione balzo di Bialetti (+59,5%), dopo la vendita del 78,567% a Nuo Capital ed in vista dell’opa per il delisting. Lo spread tra Btp e Bund scende a 118 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,68 per cento.

Borsa: l’Europa prosegue debole, Milano -0,7%

Le Borse europee proseguono deboli in vista dell’avvio di Wall Street, dove i future sono in calo. Il colpo subito da Nvidia sulle esportazioni in Cina, il calo degli ordini di Asml e le tensioni commerciali hanno influenzato negativamente i Mercati. Dopo i dati dell’inflazione, tra gli investitori c’è attesa per le parole del presidente della Fed Jerome Powell, che arriveranno in serata. Sul fronte valutario il dollaro resta debole sulle principali valute internazionali. Gira in calo l’oro ma resta poco sopra i 3.300 dollari l’oncia. L’indice stoxx 600 cede lo 0,8%. In calo Milano (-0,7%), Francoforte e Parigi (-0,55%), Madrid e Londra (-0,3%). Sui principali listini pesa il comparto dei microchip (-2,5%). Male anche le auto (-1,1%) e il lusso (-0,7%). Deboli le banche (-0,2%). Seduta positiva per le utility (+0,9%), con il prezzo del gas che sale a 34,78 euro al megawattora. Bene l’energia (+0,8%) in linea con il rialzo del prezzo del petrolio. Il Wti si attesta a 61,91 dollari al barile e il Brent a 65,29 dollari.

La California fa causa a Trump per i dazi

La California intende fare causa per fermare i dazi di Donald Trump. L’azione legale sarà depositata nelle prossime ore e rappresenta la prima significativa sfida alla politica commerciale dell’amministrazione. “Le tariffe illegali di Trump stanno creando caos per le famiglie, le imprese e l’economia, aumentando i prezzi e minacciando posti di lavoro”, ha detto il governatore Gavin Newsom annunciando l’azione legale.

Urso: la nostra rotta è sempre con l’Occidente. Video

Berlino: “Relazioni con Usa restano importanti”

“Le relazioni transatlantiche sono importanti ed è nostro interesse mantenere la partnership con gli Stati Uniti d’America”. Lo ha detto la portavoce del governo tedesco Christiane Hoffmann, rispondendo in conferenza stampa a Berlino a una domanda su un bilancio dei primi 100 giorni di Donald Trump al potere. “Ci sono chiare diversità di opinioni in alcuni campi”, ha continuato la portavoce, citando fra le altre la questione dei dazi. “Osserviamo attentamente cosa il presidente Usa intraprenda nei confronti dell’Ucraina, cosa si tenta di fare, cosa riesce e cosa no, e con quali metodi”, ha aggiunto. La Germania si muove sempre insieme ai partner europei, “finora è riuscito bene concordare in Europa una reazione comune”, ha concluso.

Meloni: “Abbiamo a cuore i produttori”. Video

Trump: “Parteciperò all’incontro di oggi sui dazi con il Giappone”

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che oggi parteciperà all’incontro per negoziare i dazi commerciali con l’inviato del Giappone. “Il Giappone verrà oggi per negoziare i dazi, il costo del supporto militare e l’equità commerciale. Parteciperò all’incontro, insieme ai Segretari del Tesoro e del Commercio. Speriamo che si possa trovare un accordo positivo (ottimo!) per il Giappone e gli Stati Uniti!”, ha scritto su Truth.

Orsini: Ue-Usa partner da 80 anni, ma aprire nuovi mercati

Dei dazi ha parlato anche il presidente di Confindustria Emanuele Orsini. “È ovvio che noi speriamo che l’incontro tra la presidente del Consiglio Meloni e il presidente Trump possa portare risultati positivi per tutta l’Europa, perché io credo che anche per gli Stati Uniti, ovviamente, questa partnership di oltre 80 anni con l’Occidente va da sé che possa essere tra Europa e Stati Uniti, non credo che ci siano soluzioni diverse”. Ma, ha aggiunto “è ovvio che, dall’altra parte, noi dobbiamo essere pronti, prepararci a trovare nuovi mercati, perché questa è la verità: è per questo che siamo stati a Bruxelles la settimana scorsa, dove abbiamo chiesto di fare l’accordo del Mercosur, non possiamo pensare che il voto vada alla fine dell’anno o l’anno prossimo”. Bisogna fare presto, ha sottolineato il leader degli industriali: “In un momento come questo serve correre, serve urgenza. Se il presidente degli Stati Uniti con delle ordinanze riesce a costruire e cambiare le politiche economiche in un giorno, noi non possiamo neanche pensare di non fare un accordo in otto mesi”.

Foti: “Le trattative sui dazi le chiuderà l’Europa”

“La visita di domani” da Trump “della premier Giorgia Meloni è una visita per un incontro bilaterale. Poi si potrà parlare anche dei dazi. La materia per quanto ci riguarda è di stretta competenza europea, ma non possiamo neanche tutti i giorni andare dietro alle dichiarazioni o le indiscrezioni”. Così il ministro per gli Affari Europei, il Pnrr e le politiche di coesione Tommaso Foti, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se il fatto che l’amministrazione Usa sembra non aver accolto l’opzione europea dei “dazi zero” complicherà la visita di domani della premier Meloni. “Quando si va a un tavolo di trattative – ha aggiunto il ministro Foti – le trattative si chiudono e le chiuderà ovviamente l’Europa, nel momento in cui vi sarà un punto di equilibrio”.

La Russa: “Incontro Meloni-Trump pieno anche di opportunità”

L’incontro di Meloni con Trump è “pieno di insidie, ma anche pieno di speranze e opportunità. La sua stella polare è innanzitutto fare gli interessi dell’Italia”, che però possono essere “assolutamente simmetrici a quelli europei” con “effetti positivi non solo per l’Italia ma per tutti”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa su Radio Rai1. A chi gli chiede se concordi con l’interpretazione che il vero bersaglio dei dazi di Trump sia la Cina e che il presidente Usa stia mettendo l’Ue davanti a una scelta di campo, ha risposto: “L’Italia ha scelto di non confermare la via della Seta, ma non vuol dire che” ci sia “un clima di totale ostracismo” verso un Paese “importante” come la Cina. I rapporti con Pechino non devono essere un “danno alle nostre alleanze, ma nessuno, neanche Trump, può esigere un rapporto preconcetto con la Cina”.

Ue: “Meloni negli Usa in coordinamento con von der Leyen”

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e la premier italiana Giorgia Meloni “hanno coordinato questa visita” a Washington. Lo ha detto la portavoce della Commissione europea Arianna Podestà, interpellata sul colloquio telefonico avvenuto nella serata di ieri tra le due leader prima della missione della premier. “Come abbiamo già detto più volte, qualsiasi contatto con l’amministrazione statunitense è ben accetto. Lo ha detto la presidente stessa. Certo, la competenza negoziale spetta alla Commissione, ma i contatti” con l’amministrazione Trump “sono estremamente positivi e quindi la presidente e la premier si sono coordinate”, ha sottolineato la portavoce.

Media: Cina aperta a colloqui con Usa e pone condizioni

La Cina vuole che l’amministrazione di Donald Trump adotti una serie di misure prima di accettare il negoziato commerciale. Lo riporta l’agenzia Bloomberg, in base a “una fonte vicina al pensiero del governo” di Pechino. Tra le condizioni: più rispetto tenendo a freno i giudizi denigratori di figure primarie del governo americano; una posizione americana più coerente; la volontà di affrontare i timori cinesi sulle sanzioni Usa e su Taiwan. Pechino chiede che Washington nomini un referente per i colloqui che abbia il sostegno del tycoon e che contribuisca a stilare un accordo che Trump e Xi Jinping possano firmare quando si incontreranno.

Ue: vogliamo intesa sui dazi ma prepararsi anche a no deal

“Faremo tutto il possibile per giungere a un esito positivo” nei negoziati con gli Usa sui dazi, “ma in parallelo dobbiamo prepararci allo scenario potenziale di un mancato accordo”. Lo ha detto il commissario Ue per la Giustizia Michael McGrath, in conferenza stampa. I dazi “sono la strada sbagliata perché danneggiano le imprese e i consumatori e, in ultima analisi, possono mettere a rischio anche i posti di lavoro”, ha sottolineato, ribadendo che Bruxelles punta a una “soluzione negoziata”. “Penso che sia positivo che il lavoro ora continui a livello di esperti”, ha aggiunto.

Meloni: “In questa fase complessa e in evoluzione, ragionare con lucidità”

“Abbiamo a cuore i produttori e la nostra priorità è sempre stata quella di facilitare il loro accesso ai mercati, promuovere la qualità italiana e ridurre le barriere che ostacolano la nostra capacità di crescere. Continueremo in questa direzione, anche e soprattutto in questa fase tanto complessa quanto in rapida evoluzione, nella quale è necessario ragionare con lucidità, lavorare con concretezza, lavorare con pragmatismo. Ma tra le tante incertezze di questo tempo io posso offrirvi una certezza: il governo, la sottoscritta, il ministro Lollobrigida continueranno a essere al fianco di chi produce, difende la nostra identità”, “di chi tiene alta la bandiera del nostro marchio nel mondo, perché l’unica cosa che abbiamo a cuore è fare l’interesse dell’Italia e degli italiani”. Lo ha detto in un videomessaggio all’Assemblea Generale del Consorzio per la Tutela del Grana Padano la premier Giorgia Meloni.

Meloni in volo per Washington, domani l’incontro con Trump

La premier Giorgia Meloni è in volo verso gli Stati Uniti, dove domani avrà un incontro bilaterale con il presidente Donald Trump a Washington.

Fonti: nuovo colloquio telefonico von der Leyen-Meloni

Nuovo colloquio telefonico, a quanto si apprende da fonti europee, tra la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La conversazione è avvenuta ieri in serata, precede la missione di Meloni alla Casa Bianca e si inquadra nella trattativa tra l’Ue e l’amministrazione Trump sul dossier dazi.

Corsa senza sosta per l’oro: il prezzo spot sale a 3.308 dollari

È una corsa senza sosta quella dell’oro sui mercati internazionali delle materie prime. L’indebolimento del dollaro e l’incertezza sul futuro degli scambi globali spingono il bene rifugio per eccellenza a macinare record su record. Il prezzo spot sale del 2,4% a 3.308 dollari, mentre il contratto per giugno segna +2,5% a 3.323 dollari l’oncia.

Borsa: l’Europa in calo, pesano i colpi su Nvidia e Asml

Le Borse europee sono in calo mentre si guarda all’andamento dell’inflazione. I colpi subiti da Nvidia, con la limitazione delle esportazioni verso la Cina, e Asml, con il calo degli ordini, stanno alimentando l’umore negativo dei Mercati. All’origine, secondo gli investitori, le mosse degli Stati Uniti sui dazi. Sul fronte valutario prosegue l’indebolimento del dollaro rispetto alle principali valute. L’indice stoxx 600 scende dello 0,7%. In calo Francoforte e Parigi (-0,7%), Londra e Madrid (-0,4%), Milano (-0,5%). Sui principali listini pesano le vendite sul settore tecnologico (-2,5%). Male anche l’industria (-1,1%) e le auto (-1,2%) e il lusso (-0,8%). Fiacche le banche (-0,5%), mentre sono poco mosse le assicurazioni (-0,06%). Debole l’energia (-0,3%), con il prezzo del petrolio in rialzo. Il Wti sale dello 0,7% a 61,76 dollari al barile. Il Brent si attesta a 65,16 dollari (+0,8%). Seduta positiva per le utility (+0,7%), con il gas che inverte la rotta e sale dell’1% a 34,72 euro al megawattora. In lieve flessione i rendimenti dei titoli di Stato. Lo spread tra Btp e Bund si attesta a 120 punti, con il tasso del decennale italiano al 3,69% e quello tedesco al 2,49%.

Bessent alla Spagna: più spese per difesa e stop a digital tax

Gli Usa chiedono alla Spagna più spese per la difesa e sono molto contrari alla digital tax. È l’esito dell’incontro ieri a Washington tra il segretario del Tesoro Scott K.H. Bessent e il ministro dell’Economia spagnolo Carlos Cuerpo. Nella nota del Dipartimento del Tesoro Usa, è scritto che “il segretario e il ministro hanno avuto un franco dibattito” e durante i colloqui “Bessent ha sottolineato la necessità di una maggiore spesa per la difesa da parte della Spagna nel contesto della Nato” e ha espresso “la continua opposizione degli Usa all’imposta sui servizi digitali applicata dalla Spagna e da altri Paesi”.

Cina, portavoce ministero Esteri: “Stop Boeing? Non a conoscenza situazione”

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian ha detto di “non essere a conoscenza della situazione” in merito all’ordine di Pechino dato alle sue compagnie aeree di bloccare le consegne di aerei e componenti della Boeing in risposta alla guerra commerciale scatenata dai dazi di Donald Trump. L’ipotesi, rilanciata martedì da Bloomberg, ha trovato anche un commento diretto del tycoon. “È interessante notare che hanno appena rinnegato il grande accordo con Boeing, affermando che ‘non prenderanno possesso’ di aerei su cui si sono completamente impegnati”, ha scritto Trump su Truth.

Borsa Hong Kong in brusca correzione, chiude a -1,91%

La Borsa di Hong Kong chiude gli scambi con una brusca correzione sui timori legati all’inasprimento dello scontro commerciale tra Cina e Usa: l’indice Hang Seng cede l’1,91% e si attesta a 21.056,98 punti.

Truth, quanto vale il social di Donald Trump?

Secondo Forbes, alla fine dello scorso dicembre il patrimonio netto del presidente Usa Donald Trump toccava i 6,1 miliardi di dollari. La fetta più consistente è racchiusa nella Trump Media & Technology Group Corp, la TMTG, azienda che controlla il social media Truth (ticker DJT sul Nasdaq) che circa un anno fa ha debuttato a Wall Street. Da sola sul mercato varrebbe più o meno 4 miliardi di dollari, ma c’è chi non è del tutto convinto di queste cifre. I DETTAGLI

Le Poste di Hong Kong fermano le spedizioni verso gli Usa

Le Poste di Hong Kong hanno annunciato che “non riscuoteranno nei modi più assoluti alcun dazio per conto degli Stati Uniti e sospenderanno l’accettazione di invii postali di merci destinate verso gli Usa”. In una nota, Hong Kong Post ha detto che interromperà l’accettazione della posta ordinaria di articoli diretti negli Stati Uniti con effetto immediato e della posta aerea a partire dal 27 aprile. La mossa segue l’ordine esecutivo del presidente Donald Trump sul blocco dell’esenzione doganale americana per i piccoli pacchi provenienti dalla Cina (la clausola ‘de minimis’) di valore pari o inferiore a 800 dollari. “Gli Stati Uniti sono irragionevoli, intimidiscono e impongono dazi in modo abusivo – ha accusato Hong Kong Post nella sua nota -. Per l’invio di articoli negli Stati Uniti, i cittadini di Hong Kong dovrebbero essere preparati a pagare tariffe esorbitanti e irragionevoli”. Per i pacchi di posta ordinaria diretti negli Usa non ancora spediti, il servizio provvederà a contattare i mittenti per la restituzione degli articoli e il rimborso delle spese postali sostenute a partire dal 22 aprile. Mentre gli invii postali relativi soltanto ai documenti non saranno interessati. Hong Kong, un porto franco con politiche commerciali proprie, non ha seguito l’esempio della Cina sull’imposizione di dazi di ritorsione di fronte alle mosse di Trump, ma ha visto negli anni la continua erosione del suo status commerciale speciale con Washington in risposta alla stretta sui diritti e le libertà decise nell’ex colonia britannica da Pechino.

I negoziati tra Giappone e Usa

L’avvio di negoziati bilaterali era stato concordato durante il colloquio telefonico tra il premier Shigeru Ishiba e Trump la scorsa settimana, ma lo stesso premier ha respinto di recente l’idea di fare concessioni rapide per raggiungere un accordo con Washington, anche se si è detto riluttante a imporre ritorsioni agli Stati Uniti, impegnandosi a prendere provvedimenti per alleviare l’impatto negativo delle misure commerciali statunitensi. Tuttavia, è improbabile che un bilancio suppletivo per l’anno fiscale in corso venga presentato durante l’attuale sessione parlamentare ordinaria, segnalano i media locali, con l’esecutivo che sta pensando di posticipare le misure di sostegno per meglio valutare l’evoluzione delle politiche tariffarie statunitensi. L’attuale sessione della Dieta, della durata di 150 giorni, dovrebbe terminare a fine giugno, a meno che non venga approvata una proroga.

Al via a Washington i negoziati con il Giappone

Il governo giapponese si avvia a negoziare con gli Stati Uniti sulle misure tariffarie, con l’arrivo oggi a Washington del ministro per la Rivitalizzazione economica Ryosei Akazawa, che avrà colloqui diretti con il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e il rappresentante per il Commercio Jamieson Greer. Malgrado sia considerato uno stretto alleato da Washington, il Giappone non è stato risparmiato dall’aumento dei dazi sulle importazioni di auto, acciaio e alluminio e dalle tariffe reciproche volute dall’amministrazione Trump, sollevando ampie preoccupazioni sulle potenziali ricadute per l’economia nipponica, fortemente trainata dalle esportazioni. Sotto pressione in particolar modo il comparto auto, che rappresenta la parte più consistente, pari al 28,3%, delle sue esportazioni totali verso gli Stati Uniti. Secondo i dati delle dogane commerciali giapponesi, nel 2024 il Giappone ha spedito oltre 6.000 miliardi di yen in valore (equivalenti a 37 miliardi di euro) di automobili negli Stati Uniti. I nuovi dazi Usa voluti da Trump portano l’aliquota fiscale sui veicoli passeggeri al 27,5% dal precedente 2,5%, e si prevede un impatto devastante per il settore – già penalizzato dalla contrazione economica – e per l’intero indotto che dà lavoro a 5,5 milioni di persone.

Tajani: “Meloni in Usa farà valere i nostri interessi”

“Sarà un incontro importante, ma credo che la credibilità dell’Italia sia in crescita e che gli Usa si rendano conto dell’importanza del nostro Paese in Europa e del ruolo che può svolgere all’interno dell’Ue anche per facilitare il dialogo con gli Stati Uniti”. Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani, parlando con i giornalisti alla vigilia della missione negli Usa di Giorgia Meloni. “La presidente del consiglio saprà fare valere gli interessi dell’Italia in un dialogo costruttivo, noi vogliamo evitare guerre commerciali, vedremo i risultati che si potranno raggiungere, fermo restando che la trattativa la fa la Commissione”, ha aggiunto.

Cina: “Se gli Usa vogliono trattare fermino pressioni e ricatti”

La Cina ha ribadito di non temere di combattere una guerra commerciale con gli Stati Uniti, riaffermando la validità degli appelli al dialogo dopo che il presidente americano Donald Trump ha detto che spetta a Pechino dare segnali e sedersi al tavolo delle trattative. “Se gli Stati Uniti vogliono davvero risolvere la questione con il dialogo e i negoziati, allora dovrebbero smettere di esercitare pressioni estreme, di minacciare e ricattare, iniziando a parlare con la Cina su basi di uguaglianza, rispetto e reciproco vantaggio”, ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, nel briefing quotidiano.

Cina: “Uso della forza non farà di nuovo grande l’America”

La Cina auspica che “gli Usa si liberino quanto prima dall’ossessione per l’egemonia e riconoscano che l’uso indiscriminato della forza non renderà di nuovo grande l’America, ma infliggerà solo dolorosi disastri al popolo Usa e al resto del mondo”. Il portavoce del ministero della Difesa Zhang Xiaogang, sulle ipotesi di spese per la difesa dell’anno fiscale 2026 in crescita per la prima volta a 1.000 miliardi di dollari, ha detto che “l’elevatissimo budget ha messo ancora una volta in luce la natura bellicosa degli Stati Uniti e la loro convinzione che valga la legge del più forte”, malgrado gli Usa siano “fortemente indebitati”.

Borsa: Milano prosegue in calo, scivola Stellantis

La Borsa di Milano (-0,9%) prosegue in calo, in linea con gli altri listini europei. A Piazza Affari scivola Stellantis (-3,8%), all’indomani dell’assemblea degli azionisti. Lo spread tra Btp e Bund sale a 120 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,69%. Nel listino principale soffrono anche Saipem (-2,4%) e Leonardo (-2,1%). Male Stm (-2,1%), in linea con il settore dei microchip dopo le nuove restrizioni per Nvidia per le esportazioni in Cina. Seduta negativa per le banche con Mps che cede l’1,7%, in vista dell’assemblea sull’aumento di capitale per l’offerta su Mediobanca (-0,9%). Male anche Unicredit (-1,5%), in attesa delle decisioni sul golden power per l’offerta su Banco Bpm (-1,1%). In controtendenza Tim (+1,5%), dopo la firma dell’accordo per la cessione di Sparkle. Salgono anche Snam e Hera (+1,4%) e Italgas (+1,1%).

Borsa: Shanghai chiude a +0,26%, Shenzhen a -1,10%

Le Borse cinesi chiudono la seduta contrastate e, malgrado il Pil del Dragone sia risultato migliore delle attese nel primo trimestre, scontano le tensioni commerciali con gli Stati Uniti: l’indice Composite di Shanghai, grazie al rally avuto nelle battute finali, sale dello 0,26%, a 3.276,00 punti, mentre quello di Shenzhen cede l’1,10% e si ferma a quota 1.878,92. La Cina ha segnato nel primo scorcio del 2025 una crescita del 5,4%, oltre il 5,1% stimato dagli analisti, mantenendo lo stesso passo dell’ultimo trimestre del 2024. Su base congiunturale, ha riferito l’Ufficio nazionale di statistica, il Pil è salito dell’1,2%, meno sia dell’1,6% dei tre mesi precedenti sia dell’1,4% di consenso.

Trump: “Con i dazi inflazione in calo, promessa mantenuta”

“Gli Stati Uniti stanno incassando numeri record con i dazi doganali, con il costo di quasi tutti i prodotti in calo, inclusi benzina, generi alimentari e praticamente tutto il resto. Allo stesso modo, l’inflazione è in calo. Promesse fatte, promesse mantenute!”. Il presidente Usa Donald Trump, su Truth, ha rilanciato così la sua politica sulle tariffe.

Biden: “Da nuova amministrazione tanti danni e distruzione”

L’ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden è tornato in pubblico per la prima volta da quando ha lasciato la Casa Bianca. “In 100 giorni questa nuova amministrazione ha causato tanti danni e tanta distruzione. È quasi sconvolgente pensare che possa essere accaduto così presto”, ha detto. Biden è intervenuto a un evento a Chicago sul social security, il programma pubblico per la disabilità e le pensioni finito nel mirino di Donald Trump e dei repubblicani che – ha denunciato Biden – sono a caccia di risorse per finanziare il taglio delle tasse ai ricchi.

Borsa: l’Europa apre in calo, si guarda a dazi e inflazione

Le Borse europee aprono in calo, in scia con i listini asiatici e con i future di Wall Street in rosso. I mercati guardano le mosse di Donald Trump sui dazi e le nuove restrizioni a Nvidia per le esportazioni dei chip verso la Cina. Dopo il dato sull’inflazione nel Regno Unito, c’è attesa per l’indice dei prezzi dell’Eurozona. In serata atteso il discorso del presidente della Fed Jerome Powell. Avvio in rosso per Parigi (-0,8%), Francoforte (-0,64%) e Londra (-0,19%).

Borsa Milano apre in calo dello 0,76%

La Borsa di Milano apre in calo. Il primo indice Ftse Mib cede lo 0,76% a 35.570 punti.

Cina nomina nuovo rappresentante per il commercio internazionale

La Cina ha nominato Li Chenggang alla carica di vice ministro del Commercio, affidandogli i dossier più spinosi sul commercio internazionale, nel mezzo delle aspre tensioni sui dazi con gli Stati Uniti di Donald Trump. Li, in base a una nota postata sul sito del ministero delle Risorse umane, sostituisce Wang Shouwen che è stato per anni vice ministro del Commercio e punto di riferimento di Pechino del settore come rappresentante cinese per i negoziati sul commercio internazionale.

Xi a Kuala Lumpur dal re malese Ibrahim Sultan Iskanda

Il presidente cinese Xi Jinping ha partecipato questa mattina alla cerimonia di benvenuto ospitata a Kuala Lumpur dal re Ibrahim Sultan Iskandar, dando così ufficialmente il via alla sua visita di Stato di tre giorni in Malaysia, in base a quanto riferito dai media statali di Pechino. Xi, accolto dal premier Anwar Ibrahim al suo arrivo di martedì sera nel Paese direttamente dal Vietnam, è impegnato in un tour che include anche la Cambogia per rafforzare i legami con i partner del sudest asiatico e presentarsi come leader affidabile di fronte alle turbolenze dei dazi e commerciali causate dal presidente americano Donald Trump.

Cina: “Da dazi Usa pressioni su commercio ed economia”

I dazi americani stanno esercitando “pressione” sull’economia e sul commercio cinesi, malgrado il Pil del primo trimestre sia cresciuto del 5,4%, oltre le attese. “Allo stato, l’imposizione di tariffe elevate da parte degli Stati Uniti è destinata a esercitare una certa pressione sul commercio estero e sull’economia della Cina”, ha ammesso Sheng Laiyun, numero due dell’Ufficio nazionale di statistica, nella conferenza stampa di presentazione dei dati trasmessa in streaming. In questo scenario, sia la ripresa e sia la crescita del Dragone sono ancora in fase di consolidamento, ha aggiunto Sheng.

Il prezzo del gas apre in calo a 33,92 euro

Avvio in calo per il prezzo del gas, con gli operatori che guardano alle condizioni climatiche e alle mosse sul fronte dei dazi. Ad Amsterdam le quotazioni cedono l’1,4% a 33,92 euro al megawattora.

Sale ancora il prezzo dell’oro, si avvicina a 3.300 dollari

Il prezzo dell’oro sale ancora e sfonda un nuovo record avvicinandosi alla soglia di 3.300 dollari l’oncia. Le quotazioni spot sono in rialzo dell’,178% a 3.288 dollari. Con un guadagno di oltre il 2%, il contratto sul metallo con consegna a giugno ha invece già superato il tetto salendo a 3.307 dollari.

Il prezzo del petrolio è in calo: Brent sotto 64 dollari

Scende ancora il prezzo del petrolio dopo la chiusura negativa di ieri. Appesantito dal taglio delle stime sulla domanda, il Wti americano con consegna a maggio arretra dell’1,22% a 60,58 dollari, mentre il Brent per giugno perde l’1,19% a 63,90 dollari.

L’euro è in rialzo in avvio a 1,1375 dollari

L’euro è in rialzo in avvio di giornata e viene scambiato a 1,1375 dollari (+0,82%). Il cambio con lo yen è a 161,79 (+0,14%).

Borsa: l’Asia in calo con i dazi, l’Europa verso avvio negativo

Le Borse asiatiche chiudono la seduta in calo mentre proseguono le tensioni tra Usa e Cina sul fronte dei dazi. Gli investitori guardano le mosse di Donald Trump e valutano il loro impatto sulla crescita economica globale. In Europa le Borse si avviano verso una seduta in rosso, in linea con i future negativi anche a Wall Street. Tokyo termina la seduta in calo dell’1,01%. Sul fronte valutario lo yen si apprezza a 142,30 sul dollaro, mentre l’euro è ancora stabile al cambio con la divisa nipponica a un livello di 161,80. A contrattazioni ancora in corso pesante Hong Kong (-2,4%). Male anche Shanghai (-0,63%), Shenzhen (-1,89%), Seul (-1,21%). Poco mossa Mumbai (-0,01%). Sul fronte macroeconomico, dopo l’inflazione del Regno Unito, in arrivo anche l’indice dei prezzi dell’Eurozona. Dagli Stati Uniti attese le vendite al dettaglio, la produzione industriale e i dati Eia sulle corte di produzione di greggio.

Lo spread tra Btp e Bund apre poco mosso a 119 punti

Avvio poco mosso per lo spread tra Btp e Bund. Il differenziale tra i due titoli di Stato sale a 119 punti, dai 118 punti della vigilia. Il rendimento del decennale italiano scende al 3,69%, da 3,71 della chiusura di ieri.

Borsa Tokyo chiude in calo: -1,01%

La Borsa di Tokyo termina la seduta in calo, appesantita dal settore tecnologia, mentre prosegue la volatilità dopo l’allarme lanciato dall’azienda di chips di alta fascia, Nvidia, penalizzata dai limiti sulle esportazioni in Cina introdotti dalla precedente amministrazione Usa. Il listino di riferimento Nikkei cede l’1,01%, a quota 33.920,40, con una perdita di 347 punti. Sul fronte valutario lo yen si apprezza a 142,30 sul dollaro, a fronte delle incertezze sul commercio tra Cina e Stati Uniti, mentre l’euro è ancora stabile al cambio con la divisa nipponica a un livello di 161,80.

Trump: “Dai dazi incassiamo miliardi, basta essere derubati”

“Con i dazi stiamo incassando centinaia di miliardi di dollari dopo molti decenni in cui siamo stati derubati. È il momento di non permetterlo più”, ha detto Donald Trump in un’intervista a Fox Noticias.

Wsj: “Trump vuole impegno partner a limitare affari con Cina”

L’amministrazione Trump ha intenzione di usare le trattative sui dazi per fare pressione sui partner commerciali americani affinché limitino i loro rapporti con la Cina. Lo riporta il Wall Street Journal. Secondo le fonti del giornale, l’idea è quella di ottenere l’impegno dai partner americani di isolare la Cina in cambio di una riduzione delle barriere commerciali.

Trump lancia indagine su minerali essenziali

Donald Trump ha lanciato un’indagine per accertare se siano necessari o meno dazi sui minerali essenziali. L’inchiesta è stata avviata in base alla “Sezione 232” del Trade Act del 1962, che consente di limitare le importazioni ritenute una minaccia per la sicurezza nazionale, e potrebbe tradursi in nuovi dazi.



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