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Confcommercio Sud Sardegna, nasce “Siamo Imprese”: il nuovo corso dopo le dimissioni di Bertolotti.


Dopo le dimissioni di Alberto Bertolotti, rassegnate tre settimane fa, Confcommercio Sud Sardegna apre una nuova fase. A guidare il cambiamento è il gruppo “Siamo Imprese”, un progetto politico nato dall’interno dell’associazione e che si propone di segnare una netta discontinuità con il recente passato.

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Durante il precedente mandato, tra gli associati era cresciuto, infatti, un diffuso malcontento per la mancanza di dialogo e per una gestione percepita come autoreferenziale. Oggi, il nuovo corso vuole rimettere al centro la partecipazione e l’ascolto. Lo sottolinea Gianni Filippino, presidente di Asseprim Sud Sardegna, che ha presentato una visione fondata su democrazia partecipata, spirito di squadra e un deciso rifiuto di personalismi. Il programma si basa sull’analisi delle azioni degli ultimi cinque anni, ma si dichiara apertamente aperto ai contributi dei soci. “Nessun pacchetto preconfezionato, ma una proposta dinamica e costruita insieme”.

Siamo-imprese, foto Sardegnagol, riproduzione riservata

Tra le prime priorità indicate spiccano il contrasto al fenomeno delle serrande abbassate, che svuota i centri urbani e penalizza l’economia locale, e la necessità di canoni più sostenibili per le attività. L’obiettivo è restituire vitalità alle città, rendendole più accoglienti e attrattive. Altro punto cardine è il rafforzamento del supporto agli associati, con uno sportello in grado di fornire consulenze legali, assistenza sulla progettazione, il marketing e le opportunità europee. “All’interno del gruppo – sottolinea Filippino – esistono già le competenze necessarie per affrontare queste sfide”.

La formazione viene considerata una leva fondamentale per la crescita personale e imprenditoriale, mentre particolare attenzione viene dedicata a giovani e donne, con iniziative pensate per la fascia under 42. Si guarda anche alla digitalizzazione dei servizi, con l’intento di rendere Confcommercio raggiungibile e attiva anche da remoto, in linea con le esigenze di un’economia sempre più connessa.

Il gruppo, come più volte rimarcato nel corso dell’evento, si esprime con una voce collettiva, composta da imprenditori e rappresentanti del territorio che condividono la volontà di rilanciare l’associazione. Tra questi, Marco Mainas, per il quale bisogna contrastare il fenomeno della “scomparsa del commercio di vicinato” e creare un osservatorio “che analizzi dati fondamentali come la provenienza, la permanenza e le abitudini di spesa dei visitatori”. Un centro servizi assente in una città come Cagliari.

emanuele-frongia, foto Sardegnagol riproduzione riservataemanuele-frongia, foto Sardegnagol riproduzione riservata
Emanuele Frongia, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Gino Biggio, consulente finanziario, ha poi ricordato come in passato molti programmi “siano stati annunciati ma mai realmente attuati”. “La priorità de essere quella di colmare il divario tra i servizi disponibili e la consapevolezza che ne hanno gli associati”.

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Contributi per le imprese

 

Per Emanuele Frongia, presidente di FIPE Sud Sardegna, invece serve maggiore coraggio: “Fare impresa è un atto di coraggio, ma da soli è impossibile resistere alle decisioni della pubblica amministrazione. Serve una Confcommercio forte e presente nel territorio”.

Diversi gli ambiti ritenuti strategici e ancora poco valorizzati per il numero uno della Fipe Sardegna, dai mercati civici – che negli ultimi anni non hanno prodotto risultati né economie – alle economie del mare, finora poco considerate, anche nelle località turistiche. Frongia ha anche rilanciato il tema degli ammortizzatori sociali per gli imprenditori, oggi esclusi da ogni forma di tutela in caso di crisi.

Sul fronte giovanile, Matteo Achenza, presidente del gruppo Giovani Imprenditori, invita a superare i vecchi schemi: “Non si può ragionare come si è fatto negli ultimi trent’anni. Le aziende devono sentirsi rappresentate, e dobbiamo comunicare meglio, sia con gli associati che con la politica”.

Gianni Filippino, Lino Bistrusso, foto Sardegnagol riproduzione riservata

Nel gruppo ci sarà anche Simone Dongu, vice presidente di Asseprim Sud Sardegna e già inserito tra i 100 business leader più influenti d’America, Alessandro Più, Efisio Mameli, e Giuliano Cadoni, presidente FNAARC Sud Sardegna, che ha denunciato “lo stato di abbandono in cui ha trovato il sindacato” e la necessità improcrastinabile di “ricostruire le basi della rappresentanza”. Federica Caria, presidente di Medio Campidano Green, ricorda come le imprese abbiano bisogno di energia e risorse: “Siamo seduti su una montagna di opportunità europee, dobbiamo solo attrezzarci per coglierle”. Da qui, la proposta di uno Sportello Europa realmente operativo.

Accanto a loro anche Maurizio Ciaccio, commissario di Federeventi, Gianluca Mureddu, presidente del CCN Centro Storico e regionale, che invita a “curare gli imprenditori, perché senza di loro non esiste Confcommercio” e Lino Bistrusso che ha ricordato le “proteste in solitudine, senza mai un vero spirito di corpo”.

Il percorso di rinnovamento guarda ora alle elezioni interne dell’associazione di categoria, previste – salvo imprevisti – per la fine dell’estate 2025. Ma il messaggio è chiaro: la trasformazione è già iniziata. E passa dalla volontà, finalmente collettiva, di rimettere le imprese al centro.



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