SARONNO – “La pochezza di idee e di coraggio continua a farla da padrona nelle amministrazioni di sinistra”.
Inizia così la nota di Lorenzo Azzi, capogruppo di Forza Italia che replica ad una nota della sindaca Ilaria Pagani sul futuro di Palazzo Visconti.
“In una nota riportata da Il Saronno, Ia Sindaca dà notizia dell’approvazione in Giunta di un ‘importante atto di indirizzo’. Si tratta della riproposizione del già fallimentare progetto di sistemazione del cortile interno di Palazzo Visconti. ‘Condito’, ovviamente, dalle solite incomprensibili parole d’ordine della sinistra: fruizione culturale continuativa (almeno questo, anche se qualcuno dovrebbe chiarire il come con la stagione fredda); inclusività (in che senso?), e l’apoteosi del linguaggio sinistro-ermetico: ‘rigenerazione sociale’ (che ci sta… continuando a sprecare soldi pubblici in questo modo, la classe media che mantiene il Paese, sempre più a fatica, scomparirà!!!).
Quello che Ilaria Pagani e la sua maggioranza ancora non hanno capito, è che rappresenta un’assurdità amministrativa e progettuale voler utilizzare il cortile senza poter fruire degli spazi interni, che sono quelli davvero importanti! Basta sprecare soldi pubblici in imprese senza senso.
Se vogliamo recuperare Palazzo Visconti nel suo insieme, farlo davvero divenire un polo culturale e per le associazioni c’è un solo modo, ed esiste persino un progetto studiato guarda caso da un’amministrazione di centrodestra, quella del sindaco Pierluigi Gilli, risalente al 2008.
Il progetto prevede di trasferire gli uffici del Comune nell’area compresa tra l’ex casa del fascio, l’ex palazzina Asl di via Manzoni, Villa Gianetti e appunto Palazzo Visconti, riqualificando (e non rigenerando!) l’intera area! I danari dove li troviamo?
In primo luogo, non buttando via altri soldi in progetti senza senso (a quante brutte figure ancora dobbiamo assistere?), quindi vendendo l’attuale assolutamente inefficiente edificio comunale ad operatori economici interessati (si tratta di un’area pregevole), ricercando inoltre finanziamenti presso fondazioni bancarie, accedendo a bandi regionali, nazionali ed europei. In un progetto di questo tipo la città può riconoscersi … e possiamo finalmente usare per definirne il ruolo i termini della gente comune, termini semplici che non devono nascondere niente: polo culturale (va da sé che deve essere continuativo, ci mancherebbe), aperto a tutte le realtà associative e sociali (molto più chiaro che inclusivo). ‘Rigenerazione sociale’ invece vogliamo far finta di non averla udita.
Constatato che con la rigenerazione urbana questa maggioranza vuole espellere da Saronno i saronnesi per far posto ad altri abitanti con maggiori disponibilità economiche, la rigenerazione sociale preferiamo non sapere cosa sia!
Da parte nostra uno stop senza se e senza ma ad altro sperpero di danaro pubblico. Basta “gabbie”! Viva la libertà
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