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morta una donna di 82 anni, altri due i casi gravi


Un’anziana di 82 anni residente a Nerola (Roma) è morta all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi (Latina) per il virus West Nile, la cosiddetta “Febbre del Nilo”. La donna era stata ricoverata lunedì per febbre e stato confusionale.

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Al momento nel Lazio ci sono altri sei casi confermati di infezione da virus West Nile, tutti circoscritti nella provincia di Latina. Oltre alla donna di 82 anni di Fondi morta oggi, che non aveva altre malattie, un uomo di 63 anni e uno di 72 sono in condizioni critiche con sintomi neurologici per la presenza di patologie concomitanti ed entrambi sono ricoverati all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Sempre in provincia sarebbe morto anche un cavallo.

I casi di West Nile nel Lazio al momento non hanno collegamenti tra di loro, anche perché il virus non si trasmette da persona a persona. L’unica caratteristica che avrebbero in comune i pazienti che hanno contratto la Febbre del Nilo, arrivata e diventata endemica anche nel Lazio, è il fatto di vivere tutti in provincia di Latina. A sviluppare forme gravi della malattia finora sono state persone anziane.

La malattia, i sintomi e le raccomandazioni (Leggi l’approfondimento)

Il ministero: “Monitoriamo la situazione in modo costante”

Maria Rosaria Campitiello, capo del dipartimento di Prevenzione del ministero della Salute, scrive in una nota: “Tra i primi casi del virus West Nile del 2025, 7 sono stati registrati anche nella regione Lazio, tra cui un decesso. L’andamento epidemiologico è in linea con gli altri anni. Il ministero della Salute monitora costantemente la situazione in stretto raccordo con la Regione Lazio e in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, il Centro Nazionale Sangue e Centro Nazionale Trapianti”.

Come evidenzia sempre Campitiello, “sono state attivate tutte le misure previste dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025 con il supporto del Gruppo Operativo Arbovirosi”.

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La malattia è trasmessa all’uomo dalla puntura di zanzara, di solito del tipo Culex e non si propaga da persona a persona tramite contagio. La maggior parte delle persone infette non ha sintomi. Il ministero della Salute raccomanda di proteggersi dalle zanzare attraverso l’uso di repellenti, indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’esterno, installare zanzariere alle finestre, svuotare di frequente i sottovasi dei fiori o altri secchi con acqua stagnante, cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali, tenere le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono utilizzate.

La Regione Lazio ricorda le misure attivate lo scorso 17 luglio per il rafforzamento delle attività di sorveglianza e monitoraggio per la corretta gestione di eventuali casi sospetti. In particolare, le raccomandazioni per la Provincia di Latina prevedono:

  • la sensibilizzazione dei medici (in particolare medici di famiglia, pediatri di libera scelta, medici dei dipartimenti emergenza, pronto soccorso e del territorio), dei veterinari del territorio, e il supporto clinico e di laboratorio alla gestione del paziente;
  • interventi di disinfestazione mirati nei focolai larvali di zanzara Culex pipiens (entro un raggio di 200 metri dai luoghi di sospetta circolazione virale);
  •  informazione ai cittadini sull’importanza della prevenzione dalle punture di zanzara e sulla collaborazione per eliminare i focolai larvali;
  • prendere in considerazione la diagnosi di West Nile nei pazienti con febbre di nuova insorgenza senza causa evidente;
  • effettuare visite cliniche sugli equidi, nonché un’attività straordinaria di sorveglianza sierologica negli allevamenti situati intorno ai focolai sospetti o confermati.In un territorio quale quello che caratterizza la Provincia di Latina, Culex pipiens utilizza come focolai larvali soprattutto canali di medie, piccole e piccolissime dimensioni (canali di irrigazione, canalette di scolo bordo strada, ecc.). I Comuni si sono già attivati per le attività supplementari di bonifica ambientale.   

West Nile, studio zanzare (gettyimages)

Inoltre, si raccomanda a tutti i medici della Regione e in particolare della provincia di Latina, di porre la massima attenzione alla diagnosi di casi invasivi neurologici da virus West Nile con tempestiva valutazione neurologica di forme febbrili protratte in persone a rischio di forme gravi e di includere l’infezione da virus West Nile nella diagnosi differenziale delle encefaliti, meningiti a liquor limpido, poliradicoloneuriti (simil Guillain-Barre’) e paralisi flaccide acute.

Il virus West Nile è trasmesso dalle zanzare e non si diffonde da persona a persona. Si raccomandano, quindi, tutte le più comuni pratiche di prevenzione per ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.

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