Questa settimana l’audizione al Senato di TripAdvisor e Booking, che frenano all’ipotesi di mettere un limite di tempo. Ma i paletti saranno anche altri
Per mettere un freno al problema delle false recensioni di bar, alberghi e ristoranti che dilagano online, la Commissione Industria del Senato – che ha all’esame il disegno di legge sulle Piccole e medie imprese, dove il tema è trattato al Capo IV – sta ragionando su quali strumenti introdurre per distinguere i commenti scritti da utenti reali da quelli generati da bot o dall’intellgenza artificiale. Tra le ipotesi sul tavolo, l’uso dei codici Otp, password usa e getta inviate via sms o email per verificare l’identità di chi scrive, e i Captcha, i test che chiedono di riconoscere immagini o lettere per impedire l’accesso ai software automatici. Sono alcuni dei dettagli emersi durante un’audizione di questa settimana, a cui hanno partecipato rappresentanti delle imprese. Presenti anche i due relatori del ddl, i senatori Gianluca Cantalamessa (Lega) e Salvo Pogliese (FdI), «Facendo una serie di incontri informali si è parlato di questa idea – spiega il senatore del Carroccio – È ancora in una fase embrionale, ma è stata accolta con favore dalle aziende. Stiamo capendo».
Le critiche della Commissione europea
Il tema delle false recensioni è forse il più complesso del ddl, soprattutto perché è finito sotto la lente d’ingrandimento della Commissione Europea, che ha chiesto all’Esecutivo italiano una serie di chiarimenti. «Le autorità italiane non hanno fornito risposte sufficienti alle richieste di informazioni supplementari», si legge in una nota ufficiale. La nuova legge italiana, di fatto, scrivono dall’Ue, rischierebbe di sovrapporsi al Digital Services Act, il regolamento europeo che disciplina i servizi digitali dei Ventisette. La cosiddetta procedura “Tris” avviata dall’Ue – a conferma della mancata armonizzazione tra normativa nazionale ed europea – è stata notificata all’Esecutivo la prima volta il 17 gennaio, successivamente il 25 giugno, con una scadenza prevista per il 26 settembre. Entro quella data si dovrà intervenire sul testo, rivedendo i punti critici segnalati – tra cui la modalità con cui si dimostrerà l’effettiva falsità di una recensione – per poi attendere una nuova valutazione da parte dell’Ue.
Recensione entro 15 giorni
Tra i punti salienti del testo, così com’è ad oggi, si legge che il consumatore che dimostra la propria identità e di aver utilizzato un servizio «dalle imprese della ristorazione e dalle strutture del settore turistico situate in Italia», incluse le strutture di tipo «ricettivo e termale», può rilasciare «una recensione motivata entro il termine di quindici giorni» dall’esperienza. Ma c’è di più: la recensione deve essere anche sufficientemente dettagliata.
La cancellazione delle recensioni dopo due anni
Il tema delle recensioni false si sviluppa dall’articolo 12 all’articolo 17 del ddl. Secondo il testo, se l’autore di una recensione non ha realmente usufruito del servizio o se le recensioni sono false, ingannevoli o esagerate, il legale rappresentante della struttura recensita o un suo delegato «ha diritto di replicare e di ottenere la cancellazione delle recensioni». Inoltre – prosegue – l’imprenditore che ne abbia interesse, ha anche diritto a ottenere la cancellazione delle recensioni che lo riguardano «che non siano più attuali, decorsi due anni dalla data di fruizione del servizio o della prestazione da parte dell’autore della recensione» o dalla data di adozione «di misure idonee a modificare o superare le motivazioni che avevano dato luogo alla recensione» negativa. Infine, sono vietati l’acquisto e la cessione a qualsiasi titolo, anche tra imprenditori e intermediari, di recensioni o interazioni».
Le richieste delle aziende
Questi sono temi su cui sono tornate le aziende ascoltate durante l’audizione di questa settimana. Per Tripadvisor, ad esempio, «il termine di 15 giorni è troppo stringente. Innanzitutto, la durata dell’esperienza di viaggio si estende spesso oltre questo periodo: molti utenti sono ancora in viaggio, e questo comporterebbe la perdita di contenuti preziosi», oltre al fatto che molti preferiscono recensire solo una volta conclusa la vacanza. Inoltre, hanno spiegato, «non c’è alcuna correlazione tra il tempo trascorso e la veridicità delle recensioni». Attualmente, Tripadvisor, come anche Booking, prevedono un lasso di tempo fino a 12 mesi per lasciare una recensione, ma ritengono che spetti alle singole piattaforme decidere quali finestre temporali adottare.
L’algoritmo
Sul tema della cancellazione delle recensioni negative dopo due anni dalla pubblicazione, TripAdvisor sottolinea che «sicuramente l’algoritmo dà maggior peso alle recensioni più recenti, ma riteniamo che anche quelle più datate possano continuare a offrire valore – hanno spiegato in audizione – Inoltre, consentire alle aziende con una forte presenza online di chiedere la rimozione esclusiva delle recensioni negative creerebbe un squilibrio tra chi investe nella propria reputazione digitale e chi invece non lo fa».
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