Nell’articolo precedente (lo trovi qui) abbiamo analizzato come l’Agenda 2030, con i suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG), si sia integrata nel Semestre Europeo e nel mandato della Commissione UE 2019‑2024, fungendo da guida strategica per le policy comunitarie.
La suddetta mette in luce il Green Deal europeo e il pacchetto “Fit for 55” quale trama portante della transizione verso la neutralità climatica entro il 2050 e il programma REPowerEU come strumento chiave per ridurre la dipendenza dal gas russo tramite l’espansione delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica.
L’articolo sottolinea l’impegno dell’Italia, tramite il PNRR, nella realizzazione di rinnovabili, infrastrutture e idrogeno, richiamando l’attenzione su disparità territoriali, governance integrata e coinvolgimento degli SDG nelle politiche nazionali. Nell’approfondimento di oggi, ci occuperemo più nello specifico dell’evento “Festival dello Sviluppo Sostenibile”, promosso annualmente dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS). Rappresenta la più ampia iniziativa italiana dedicata alla diffusione della cultura della sostenibilità e all’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Verrà analizzata l’edizione 2024 del Festival in chiave multidisciplinare, con l’obiettivo di valutarne l’impatto misurabile in termini di partecipazione, comunicazione, innovazione sociale e promozione di politiche sostenibili[1].
Attraverso dati quantitativi e fonti ufficiali, si evidenzia come il Festival rappresenta non solo un evento divulgativo ma anche una piattaforma sistemica capace di attivare reti territoriali, stimolare processi educativi e orientare le imprese e le istituzioni verso modelli di sviluppo inclusivi e resilienti[2].
L’analisi propone inoltre una riflessione sul potenziale trasformativo del Festival nel quadro delle strategie nazionali e europee per la transizione ecologica e digitale[3].
Il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024: l’Italia si mobilita per il futuro
Ogni anno, tra maggio e ottobre, l’Italia si trasforma in un grande laboratorio di idee, esperienze e proposte per un mondo più equo e vivibile: è il Festival dello Sviluppo Sostenibile, la più grande iniziativa italiana dedicata all’Agenda 2030 dell’ONU. Promosso dall’ASviS, il Festival rappresenta un momento cruciale per sensibilizzare, discutere e costruire politiche coerenti con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG).
Nato nel 2017, il Festival si è evoluto in una manifestazione diffusa su tutto il territorio nazionale, con centinaia di eventi organizzati da enti locali, università, scuole, imprese, organizzazioni della società civile e cittadini attivi[4].
Nel 2024, il Festival ha visto oltre 1.200 eventi in presenza e online, con una partecipazione che ha superato le 500.000 persone. Tra le città protagoniste: Roma, Milano, Bologna, Napoli, Bari, ma anche tanti piccoli comuni.
Il cuore del Festival è rappresentato dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, che spaziano dalla lotta alla povertà alla tutela dell’ambiente, dall’educazione di qualità alla parità di genere, fino al lavoro dignitoso e alla giustizia climatica.
Ogni edizione punta i riflettori su temi urgenti e attuali: la transizione ecologica, le disuguaglianze territoriali, la salute pubblica, l’economia circolare, l’energia pulita e il ruolo dell’Europa, anche attraverso strumenti come il Green Deal e REPowerEU.
Uno degli aspetti più rilevanti del Festival è la sua funzione di ponte tra la società civile e le istituzioni.
Durante la manifestazione:
- Vengono presentati i Rapporti annuali dell’ASviS, che analizzano l’andamento dell’Italia rispetto agli SDG;
- Si confrontano ministri, amministratori locali, eurodeputati e rappresentanti ONU con accademici, attivisti e studenti;
- Vengono raccolte e diffuse proposte di policy, spesso poi utilizzate nel dibattito politico nazionale ed europeo.
Il Festival rappresenta anche un’occasione per rafforzare l’educazione alla sostenibilità in scuole e università: attraverso iniziative formative, progetti interdisciplinari e campagne di comunicazione, migliaia di studenti vengono coinvolti ogni anno per riflettere sul proprio ruolo nel mondo e sulle competenze necessarie per guidare il cambiamento[5].
Il Festival dello Sviluppo Sostenibile è molto più di un evento: è un movimento culturale e politico che unisce persone e territori nella consapevolezza che la sostenibilità non è un’opzione, ma una necessità[6]. L’edizione 2025 si preannuncia ancora più ricca, in vista della scadenza del 2030: un’occasione cruciale per fare il punto sui progressi e accelerare le trasformazioni necessarie[7].
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Dalla transizione ecologica alla giustizia sociale, oltre 1.200 eventi in tutta Italia per rilanciare l’Agenda 2030
L’edizione 2024 segna una tappa decisiva nel percorso verso un futuro più equo, verde e inclusivo, infatti, nel cuore di un anno cruciale per l’Europa e per il mondo, l’Italia ha risposto con entusiasmo alla chiamata della sostenibilità.
Dal 7 al 23 maggio 2024 si è svolta l’ottava edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, la più grande iniziativa italiana dedicata all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Promosso dall’ASviS, il Festival ha visto la partecipazione di enti locali, scuole, università, imprese, organizzazioni sociali e semplici cittadini, uniti da un obiettivo comune: costruire un futuro più giusto e sostenibile[8].
A Roma, l’inaugurazione ufficiale, ha riunito rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee, esperti, studiosi e attivisti[9].
Il messaggio lanciato dall’ASviS è stato chiaro: accelerare le trasformazioni è indispensabile per non fallire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile entro il 2030 e, nel corso dell’evento, è stato presentato anche l’aggiornamento del Rapporto ASviS 2024 che ha evidenziato i ritardi dell’Italia in diversi ambiti chiave, come il clima, l’equità sociale, l’istruzione e la governance[10]. Accanto agli eventi istituzionali, centinaia di iniziative locali hanno animato città, scuole, università e territori periferici dalla Lombardia alla Sicilia e in ogni angolo del Paese ha dato voce a buone pratiche, proposte e storie di cambiamento[11].
I temi al centro del dibattito
Il Festival dello Sviluppo Sostenibile, promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), si conferma nel 2024–2025 come il più importante evento italiano dedicato alla sensibilizzazione e all’attuazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030[12].
Ecco un’analisi quantitativa e qualitativa dell’edizione 2024, basata su dati ufficiali forniti da ASviS, ANSA, ISTAT e Oxford Economics[13].
L’edizione 2024 si è articolata attorno a quattro grandi pilastri tematici:
- Transizione ecologica e crisi climatica, con focus su energie rinnovabili, economia circolare, mobilità sostenibile e attuazione del Green Deal europeo;
- Giustizia sociale e contrasto alle disuguaglianze, con attenzione alle aree interne, alla povertà educativa, alla parità di genere e all’equità intergenerazionale;
- Partecipazione giovanile e cittadinanza attiva, attraverso progetti scolastici, laboratori universitari e iniziative promosse da movimenti come Fridays for Future;
- Impresa responsabile e finanza sostenibile, con eventi su bilanci ESG, startup green e il ruolo del settore privato nella transizione[14].
Un ruolo centrale lo ha avuto anche il dialogo con le istituzioni europee, in vista delle elezioni del Parlamento Europeo di giugno: tra gli obiettivi del Festival, infatti, c’era quello di riportare al centro del dibattito pubblico la coerenza delle politiche europee con gli SDG.
Oltre alla sensibilizzazione, il Festival è stato anche un’occasione per avanzare proposte politiche e legislative. Tra le richieste più significative emerse durante l’edizione 2024[15]:
- Una legge quadro nazionale per lo sviluppo sostenibile;
- L’obbligo di bilancio di sostenibilità per tutte le pubbliche amministrazioni;
- L’integrazione effettiva tra PNRR, REPowerEU e Obiettivi di Sviluppo Sostenibile;
- Un maggiore investimento in educazione civica e ambientale a scuola.
Il Festival dello Sviluppo Sostenibile non è solo un evento culturale: è uno strumento di pressione democratica, un’occasione di formazione e un motore di innovazione sociale. L’edizione 2024 ha dimostrato che l’Italia può essere protagonista nella transizione verso un modello di sviluppo più sostenibile, a condizione che le parole si trasformino in azioni concrete, condivise e misurabili[16].
Come ha dichiarato l’ASviS in chiusura: “Il tempo stringe, ma abbiamo ancora l’occasione di cambiare rotta. La sostenibilità è una scelta collettiva, e il Festival è la prova che siamo pronti a farla.”
Imprese e sostenibilità: ritorni concreti
Le iniziative hanno toccato temi che spaziano dalla transizione ecologica alla giustizia sociale, dalla mobilità sostenibile all’innovazione tecnologica.
Il Festival ha coinvolto:
- Oltre 3,5 milioni di spettatori nelle dirette e negli streaming;
- Più di 10 milioni di impression social;
- 1,5 milioni di visualizzazioni dei contenuti digitali sui canali ufficiali ASviS.
Le campagne di comunicazione su radio, TV e social media hanno ottenuto oltre 80 milioni di impression complessive.
I numeri confermano un impatto crescente rispetto alle edizioni precedenti, anche grazie a una maggiore partecipazione del mondo giovanile e scolastico[17].
Un aspetto chiave del Festival è la connessione tra sostenibilità e sviluppo economico, infatti, secondo uno studio illustrato durante l’evento, condotto da Oxford Economics e ASviS, le imprese manifatturiere con un profilo sostenibile hanno registrato:
- Una crescita del valore aggiunto pari al +16,7% rispetto a quelle che non adottano pratiche ESG;
- Una migliore resilienza alle crisi energetiche e agli shock di filiera.
Inoltre, il 92% delle imprese familiari e l’89% di quelle non familiari hanno dichiarato che l’integrazione della sostenibilità porta benefici economici concreti.
Solo il 21% degli intervistati ha indicato che l’inasprimento delle normative ambientali rappresenta un rischio, segno di una crescente maturità nel settore privato verso l’adozione di strategie “green”[18].
Scenari macroeconomici al 2050
Durante l’ultima edizione del Festival sullo Sviluppo Sostenibile, tra i numerosi temi affrontati, uno degli spunti più significativi è stato offerto dalla riflessione sugli scenari economici futuri legati alla transizione ecologica. Un tema centrale, emerso in occasione della presentazione del Rapporto annuale ASviS, alla presenza del portavoce Marcella Mallen e del direttore scientifico Enrico Giovannini, che hanno illustrato in modo chiaro come la sostenibilità non sia soltanto una necessità ambientale, ma anche una leva strategica per la crescita economica del Paese[19]. Secondo i dati aggiornati forniti da ASviS in collaborazione con Oxford Economics, se l’Italia adottasse una strategia orientata alla neutralità climatica integrata da investimenti significativi in innovazione, il PIL nazionale potrebbe crescere dell’8,4% entro il 2050, con un primo incremento dell’1,1% già osservabile entro il 2035[20]. Questo scenario, denominato “Net Zero Transformation”, rappresenta una traiettoria virtuosa in grado di coniugare sostenibilità ambientale, produttività economica e benessere sociale.
Al contrario, l’inazione climatica potrebbe avere conseguenze drammatiche: nello scenario definito “Catastrofe climatica”, l’Italia rischierebbe una contrazione del PIL fino al 23,8% entro il 2050, accompagnata da un tasso di disoccupazione al 12,3% e da forti ripercussioni sul welfare, sulla sanità e sulla coesione sociale[21].
Già entro il 2035 si registrerebbe un calo del PIL del 3,5%, segnale anticipatore di una crisi profonda e strutturale. A metà strada, lo scenario di una “Transizione tardiva” – con azioni posticipate al 2030 – produrrebbe benefici limitati: +1% di PIL entro il 2050, ma con effetti inflazionistici e una disoccupazione stabile attorno all’8%, rivelando i limiti di un approccio non tempestivo[22].
Il Festival come motore di educazione e innovazione
Oltre al dibattito economico, il Festival ha confermato la sua vocazione educativa e sociale, con una partecipazione diffusa e variegata che ha coinvolto scuole, università, enti locali e cittadini.
Sono stati organizzati centinaia di eventi scolastici e accademici, grazie alla collaborazione con ministeri, fondazioni e atenei, con l’obiettivo di diffondere i contenuti dell’Agenda 2030 e stimolare una cittadinanza attiva e consapevole[23].
Grande rilievo è stato dato anche alla divulgazione multimediale, grazie alla produzione di podcast, documentari e materiali didattici realizzati da partner come Rai Scuola, Amref e AWorld, strumenti che hanno raggiunto migliaia di studenti e famiglie, ampliando l’impatto formativo del Festival ben oltre le aule scolastiche.
Uno dei momenti più significativi è stato rappresentato dal concorso “Innovation Village Award”, che ha premiato otto progetti innovativi capaci di rispondere concretamente e creativamente agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG)[24].
Tra i vincitori spicca “Limitless”, una carrozzina verticalizzante progettata dal giovane salentino Alessio Sansò, capace di restituire autonomia alle persone con disabilità attraverso la possibilità di assumere la postura eretta. Altro progetto premiato è “Servati”, una startup italiana che produce sneakers riciclabili stampate in 3D, realizzate con materiali rigenerati secondo i principi dell’economia circolare.
Il Festival sta assumendo sempre più il ruolo di hub nazionale dell’innovazione sostenibile, capace di connettere attori diversi quali istituzioni, imprese, scuole, terzo settore e trasformare le idee in strumenti concreti di cambiamento[25].
In questo senso, rappresenta un vero e proprio acceleratore di soluzioni a impatto sociale e ambientale, in grado di mettere in rete le migliori energie del Paese.
Non è un caso che il Rapporto ASviS abbia sottolineato come solo 8 dei 37 indicatori SDG siano attualmente in traiettoria positiva verso il 2030[26].
Un dato preoccupante che evidenzia l’urgenza di agire in modo coordinato, strategico e strutturale[27].
Conclusione
I dati parlano chiaro: investire nella transizione ecologica e nell’innovazione è la strada più efficace per garantire prosperità economica, giustizia sociale e stabilità ambientale. Ritardare l’azione significherebbe esporre il Paese a una crisi multidimensionale dalle proporzioni potenzialmente irreversibili[28].
Il Festival dello Sviluppo Sostenibile, attraverso eventi, progetti e riflessioni concrete, offre un modello replicabile per un’Italia che voglia guardare al futuro con visione, responsabilità e coraggio. Non si tratta solo di “essere sostenibili”, ma di trasformare la sostenibilità in politica economica, in cultura civica e in motore d’innovazione.
La diffusione capillare degli eventi, l’impegno delle imprese e il coinvolgimento della società civile testimoniano un modello efficace per promuovere cultura, innovazione e transizione sostenibile in Italia[29].
Tuttavia, perché i risultati non restino episodici, è necessario rafforzare:
- politiche pubbliche stabili e coerenti con l’Agenda 2030;
- strumenti di monitoraggio e rendicontazione ESG obbligatori;
- investimenti pubblici e privati in ricerca, formazione e transizione ecologica.
Come sottolineato dalle maggiori testate nazionali, il Festival rappresenta oggi uno specchio delle energie vive del Paese e una catalisi per una sostenibilità integrata, che può e deve essere misurata nel tempo[30].
Note
[1] Tra i temi principali del Festival 2024: cambiamento climatico, povertà energetica, innovazione digitale, parità di genere, educazione alla sostenibilità.
[2] Nel 2024 il Festival ha coinvolto oltre XXX eventi su tutto il territorio nazionale, con la partecipazione di istituzioni, imprese, scuole, università e cittadini.
[3] ASviS, Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024 – Dati di sintesi. Disponibile su: https://festivalsvilupposostenibile.it
[4] Il Festival è promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e rappresenta uno dei principali eventi europei dedicati all’Agenda 2030.
[5] L’educazione civica nelle scuole superiori include dal 2020 anche i temi legati alla sostenibilità, alla cittadinanza attiva e all’Agenda 2030.
[6] Il Rapporto ASviS 2024 evidenzia criticità su vari fronti, tra cui la transizione ecologica, le disuguaglianze sociali e l’istruzione, proponendo al contempo politiche concrete per colmare i divari.
[7] ANSA, “Festival dello Sviluppo Sostenibile, oltre 10 milioni di impression social”, maggio 2024.
[8] Innovation Village Award 2024, progetti vincitori, https://www.innovationvillage.it/award.
[9] ¹Le università italiane hanno attivato numerosi corsi e master dedicati allo sviluppo sostenibile, anche in collaborazione con l’ASviS.
[10] Le iniziative locali rappresentano un elemento fondamentale per radicare la sostenibilità nei territori e creare reti virtuose dal basso.
[11] Rai Scuola, Amref, AWorld, materiali educativi e didattici prodotti per il Festival 2024.
[12] L’Agenda 2030 è il piano d’azione dell’ONU adottato nel 2015 per promuovere uno sviluppo sostenibile a livello globale, articolato in 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).
Secondo l’ASviS, l’Italia è ancora lontana dal raggiungimento di molti degli obiettivi fissati per il 2030, e il tempo per intervenire è sempre più limitato.
[13] Oxford Economics & ASviS, “Lo stato della sostenibilità nelle imprese italiane”, presentazione Festival 2024.
[14] ASviS, Rapporto Annuale 2024.
[15] Il Festival dello Sviluppo Sostenibile è organizzato ogni anno dall’ASviS per sensibilizzare l’opinione pubblica e mobilitare l’Italia verso gli SDGs. L’inclusività del Festival riflette la natura trasversale dell’Agenda 2030, che richiede il contributo di tutti i settori della società. Inoltre, la crescente partecipazione dimostra un cambiamento culturale in atto nel Paese sul tema della sostenibilità.
[16] ISTAT, Rapporto SDGs Italia 2024.
[17] L’espressione richiama i tre pilastri dello sviluppo sostenibile: equità sociale, tutela ambientale e progresso economico.
[18] Numerosi studi dimostrano come l’adozione di pratiche sostenibili da parte delle imprese sia correlata a una maggiore resilienza e competitività nel lungo periodo (cfr. Harvard Business Review, 2022).
[19] Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24 Ore, editoriali sul Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024, giugno 2024.
[20] Le proiezioni economiche al 2050 dipendono fortemente dall’adozione di politiche climatiche ambiziose e dall’innovazione tecnologica (cfr. IPCC AR6, 2023).
[21] Secondo la Banca d’Italia, un ritardo nella transizione verde comporterebbe costi economici e sociali superiori rispetto a un’azione tempestiva.
[22] Innovation Village Award 2024, www.innovationvillage.it
[23] In Italia, il numero di imprese che redigono un bilancio di sostenibilità è in costante crescita (fonte: Istat, Rapporto SDGs 2023).
[24] Secondo il Centro Studi ASviS, una transizione verde ben gestita potrebbe generare fino a 500.000 nuovi posti di lavoro entro il 2050.
[25] Il coinvolgimento di università, scuole e centri di ricerca nel Festival favorisce la diffusione della cultura della sostenibilità, soprattutto tra i giovani.
[26] Il Green Deal europeo mira alla neutralità climatica entro il 2050: l’Italia è chiamata a contribuire attivamente, riducendo le emissioni e investendo in energie rinnovabili.
[27] L’educazione allo sviluppo sostenibile è uno degli obiettivi chiave dell’Obiettivo 4 dell’Agenda 2030.
[28] Il concetto di “transizione giusta” è stato promosso anche dalla Commissione Europea per garantire che nessuno sia lasciato indietro.
[29] Il Festival 2024 si conferma come piattaforma strategica per sensibilizzare l’opinione pubblica, promuovere buone pratiche e rafforzare il dialogo tra attori pubblici e privati.
[30] La Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere della Sera – editoriali su impatto Festival 2024, maggio 2025.
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