In un’epoca di incertezza permanente, in cui eventi climatici estremi, tensioni geopolitiche, instabilità finanziarie e trasformazioni tecnologiche ridefiniscono il contesto competitivo, la gestione dei rischi aziendali è diventata una priorità assoluta. Le imprese, dalle piccole attività locali ai grandi gruppi industriali, sono esposte a una varietà di minacce sempre più complesse: dai danni a impianti e infrastrutture alle interruzioni di fornitura, dalla perdita di dati sensibili agli eventi naturali devastanti, fino alle sfide legate alla salute, al capitale umano e alla sostenibilità.
In questo scenario, l’assicurazione «tradizionale» non basta più. Le aziende richiedono soluzioni integrate, flessibili, basate su dati e capaci di offrire supporto lungo l’intero ciclo del rischio: dall’identificazione alla prevenzione, dalla protezione alla ripartenza. E servono partner assicurativi capaci di accompagnare l’impresa nel tempo, anticipando i cambiamenti e offrendo strumenti per costruire resilienza.
Nonostante l’aumento esponenziale dei rischi, la copertura assicurativa delle imprese, soprattutto delle pmi, rimane inadeguata. Secondo stime recenti, in Europa sette pmi su dieci sono parzialmente o completamente non assicurate, una condizione che espone il tessuto produttivo a gravi danni economici e operativi in caso di choc. Questo fenomeno, noto come protection gap, evidenzia il divario tra i rischi reali e la protezione effettivamente disponibile sul mercato. L’esistenza di questo gap non è solo un problema aziendale: ha effetti sistemici sulla società, sull’economia e sulla stabilità del sistema finanziario. Colmare questa distanza è diventato uno degli obiettivi principali dei provider assicurativi più avanzati, che vedono nella protezione d’impresa una missione strategica oltre che un’opportunità di crescita.
Le imprese oggi non cercano solo risarcimenti post-evento, ma chiedono servizi evoluti di prevenzione e gestione del rischio. Si va pertanto verso un modello assicurativo integrato, in cui la tecnologia, i dati e la consulenza personalizzata diventano pilastri fondamentali. In questa direzione si muove anche il nuovo piano strategico di Generali, Lifetime Partner 27: Driving Excellence, che ha tra i suoi obiettivi centrali lo sviluppo dei servizi per le imprese come leva chiave di crescita, con particolare attenzione alle pmi e al loro gap di protezione.
Un esempio concreto è la nuova legge italiana sull’assicurazione obbligatoria contro le catastrofi naturali, che introduce una svolta storica nel mercato e apre un’intera linea di sviluppo per le soluzioni destinate alle imprese. In un Paese dove solo il 6% delle abitazioni è attualmente assicurato contro disastri naturali, la normativa rappresenta un’opportunità per ridurre il gap di protezione e promuovere una vera cultura del rischio. Per il settore assicurativo, si tratta di una spinta importante verso la diffusione di prodotti più sofisticati e completi, soprattutto nel segmento corporate, dove la gestione della continuità operativa è cruciale. Generali si sta posizionando per avere un ruolo di primo piano in questa trasformazione, anche attraverso la creazione di un Climate Hub centralizzato e l’uso di modelli predittivi avanzati per la valutazione dell’esposizione ai rischi naturali.
Un altro esempio di questo approccio integrato è RiskCare, la piattaforma digitale sviluppata da Generali, inizialmente lanciata in Francia e ora in fase di espansione a livello di gruppo. La piattaforma consente a clienti aziendali, broker e sottoscrittori di accedere in tempo reale a informazioni dettagliate sul proprio profilo di rischio, facilitando la prevenzione delle perdite e la costruzione di strategie di resilienza su misura. È un segnale di come le assicurazioni stiano diventando partner tecnologici e consulenziali, non solo finanziari.
L’accelerazione tecnologica ha spinto molti gruppi assicurativi a investire in innovazione. Attraverso fondi di venture capital, come Generali Ventures, sono stati stanziati investimenti per oltre 250 milioni di euro in startup nei settori insurtech, cybersecurity, AI, salute e mobilità. Lo scopo è creare un ecosistema innovativo in grado di offrire servizi personalizzati, accessibili e scalabili, soprattutto per le pmi che spesso hanno meno risorse per strutturare soluzioni di risk management complesse.
Un’altra direttrice strategica è l’evoluzione del modello B2B2C. Qui operatori come Europ Assistance giocano un ruolo chiave: presenti in oltre 200 Paesi, con 44 centri operativi e una rete globale di fornitori, offrono servizi di assistenza continua in ambito mobilità, salute, viaggio e casa. Nel 2024, la società ha registrato ricavi per 3,7 miliardi di euro, in crescita del 9%, a dimostrazione del valore crescente di servizi assicurativi capaci di estendere la protezione a dipendenti, clienti e stakeholder aziendali.
Quando si parla di imprese multinazionali o di medio-grande dimensione, i bisogni assicurativi si moltiplicano: dalle coperture contro eventi catastrofici alla responsabilità professionale e ambientale, dalla protezione della supply chain alle polizze per il personale espatriato. In risposta molti gruppi assicurativi hanno sviluppato divisioni corporate specializzate. È il caso di Generali Global Corporate & Commercial, che opera in oltre 180 Paesi con soluzioni strutturate per aziende complesse, in settori quali infrastrutture, trasporti, costruzioni, energia e manifattura. La sua forza risiede nella combinazione tra esperienza globale e conoscenza dei mercati locali, elemento cruciale per offrire coperture su misura, anche in contesti regolatori diversificati.
Altre divisioni come Generali Employee Benefits si concentrano sulla protezione del capitale umano, offrendo programmi di benefit aziendali in 127 Paesi. Un network integrato di 136 partner consente di seguire oltre 600 programmi multinazionali, con un volume premi di 1,6 miliardi di euro, a dimostrazione di quanto la cura del benessere dei dipendenti sia ormai parte integrante della gestione del rischio d’impresa.
La crescente frequenza e gravità dei disastri naturali ha evidenziato l’importanza di nuove forme di protezione, tra cui le polizze parametriche. Queste soluzioni, che si attivano automaticamente al verificarsi di eventi predefiniti (come un terremoto superiore a una certa magnitudo), garantiscono tempi di indennizzo rapidi, certezza delle condizioni e maggiore trasparenza. Generali, in collaborazione con ilProgramma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, ha esplorato il potenziale di queste coperture nel report «Parametric Insurance to build financial resilience», evidenziandone il valore soprattutto per le comunità vulnerabili e le piccole imprese in aree a rischio. Queste polizze, infatti, consentono una ripresa più veloce, favorendo anche la pianificazione e l’attrazione di investimenti in contesti esposti a rischi climatici. (riproduzione riservata)
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link