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I progetti del Pnrr in Veneto valgono 14 miliardi ma solo il 12,7 per cento è nei tempi previsti


di
Gianni Favero

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Il report dei costruttori sull’avanzamento: serve la proroga di 1 anno e mezzo per completare gli interventi

In Veneto lo stato di avanzamento dei progetti finanziati dal Pnrr è secondo in Italia per un’incollatura soltanto a quello del Friuli Venezia Giulia ma non per questo va diminuendo la percezione che sia necessaria una proroga per il completamento degli interventi, stabilito dalla normativa europea al 31 agosto del 2026.
A fare una ricognizione sul tema è stata sabato 19 luglio l’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) del Veneto, che conta molto sull’approvazione della proposta del Parlamento europeo di estendere il termine ultimo di un anno e mezzo. Nella nostra regione, se il 72,1% dei progetti di opere pubbliche è ufficialmente in fase di esecuzione, soltanto il 12,7% di esse lo è nei tempi previsti.
Alessandro Gerotto, presidente veneto di Ance, fa presente che «non sempre si riesce a fare tutto con tempi risicati e pagamenti posticipati. Le imprese stanno dimostrando grande determinazione ma il contesto non aiuta per niente».

La ripartizione dei fondi

Secondo i dati di Italia Domani, il portale ufficiale del ministero dell’Economia e delle finanze dedicato al Pnrr, alla data del 15 aprile scorso risultavano finanziati in Veneto 23.850 progetti, per un importo complessivo di 14 miliardi di euro, cioè l’1,9% in più rispetto al 31 gennaio. La maggior parte di questi progetti – 8.576, cioè il 36% -, riguarda l’efficientamento energetico degli edifici, che assorbe il 12% del budget totale. Per volume di risorse stanziate, in ogni caso, la voce più rilevante è quella delle infrastrutture e trasporti: 156 opere finanziate con poco meno di 5 miliardi, dunque il 35,2% del totale. Al di sopra del miliardo di euro, nella graduatoria, ci sono anche i progetti nel campo della salute (532 opere per 1,49 miliardi) e in quello dell’istruzione (3.912 interventi per 1,31 miliardi).




















































A che punto siamo?

Andando a cogliere tra tutte le opere quelle classificabili come lavori pubblici, sono stati finanziati dal Pnrr (per un totale di 7,7 miliardi) 1.427 interventi, che valgono 11,5 miliardi; quelli più rilevanti (7,8 miliardi) sono legati alla mobilità sostenibile, in particolare l’Aalta Velocità ferroviaria.
Ma a che punto è la progressione dei progetti ai quali il Pnrr ha accordato un supporto finanziario? Alla data del 15 maggio, la Corte dei Conti, sulla base di un tasso medio di realizzazione, riconosce in testa alla classifica nazionale il terzetto del Nord Italia composto da Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia, con, nell’ordine, il 39, 38 e 37%. Appena sotto, con il 36%, c’è la Toscana mentre nel resto del Centro-sud Umbria, Lazio, Abruzzo, Basilicata e Sicilia si posizionano fra il 33 e il 35%.
«Il volano del Pnrr – sottolinea Gerotto – è stato utile ma cominciamo a guardarlo al passato. Il rallentamento del settore delle costruzioni va affrontato con decisioni strutturali con riguardo, soprattutto, alla domanda abitativa insoddisfatta. Siamo il Paese europeo con il peggiore rapporto tra nuove costruzioni e aumento delle famiglie. Decidere di non decidere – conclude – sarà la peggiore scelta possibile».

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