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come le eSIM stanno riscrivendo il viaggio digitale


(Articolo pubblicato su l’Economista, inserto de Il Riformista)

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Nel panorama della connettività mobile, le eSIM stanno segnando un passaggio silenzioso ma profondo verso una nuova normalità digitale. Non si tratta solo di una questione tecnologica, ma di un cambiamento culturale nel modo in cui ci si rapporta alla rete, soprattutto in viaggio. Lontano dalle consuete complicazioni legate al roaming, alla ricerca di Wi-Fi instabili o all’acquisto di SIM locali, sempre più utenti si affidano alle eSIM: versioni digitali delle tradizionali schede fisiche, che permettono di attivare un piano dati in pochi minuti, da qualunque parte del mondo e senza manipolare nulla di fisico. Una soluzione che combina semplicità d’uso, flessibilità contrattuale e — dettaglio tutt’altro che secondario — una significativa riduzione dell’impatto ambientale, grazie all’eliminazione della plastica e della logistica si possono ridurre le emissioni di CO₂ del 46% rispetto al ciclo di vita di una SIM fisica.

A trainare questa transizione è una domanda crescente di servizi sempre più agili, immediati e digital-first, specialmente in ambito travel. Restare sempre connessi è oggi parte integrante dell’esperienza di viaggio: per prenotare, orientarsi, tradurre, lavorare o semplicemente condividere. La crescita è confermata anche dai numeri: secondo GSMA Intelligence, si stima che entro il 2025 le connessioni su smartphone via eSIM supereranno gli 850 milioni, con proiezioni che indicano oltre sei miliardi entro il 2030. Una trasformazione su scala globale che apre nuove prospettive sia per i consumatori che per il settore telecomunicazioni, interessato da dinamiche di disintermediazione e rinnovata competizione.

All’interno di questo scenario si inserisce il caso Airalo, il più grande marketplace mondiale dedicato alle eSIM, che ha recentemente consolidato la propria posizione raggiungendo lo status di unicorno, con una valutazione oltre il miliardo di dollari in seguito a un round di investimento da 220 milioni guidato dalla società di private equity britannica CVC. Fondata con l’ambizione di rendere la connettività mobile accessibile ovunque, Airalo opera in oltre 200 destinazioni e conta più di 20 milioni di utenti attivi, attirando l’interesse di investitori, operatori e analisti per la sua capacità di intercettare con anticipo un bisogno sempre più trasversale.

Il successo di modelli come questo non risiede solo nella proposta commerciale — piani dati internazionali a costi competitivi, acquistabili via app o sito — ma nella visione che sottendono: quella di un mondo senza confini digitali, dove la rete non è più un servizio da attivare a ogni spostamento, ma una componente pervasiva e integrata dell’esperienza personale e professionale. In questo contesto, la eSIM non rappresenta più un’opzione riservata ai viaggiatori più avvezzi alla tecnologia, ma una soluzione sempre più mainstream, capace di coniugare connettività permanente, sostenibilità ambientale e riduzione dei costi operativi. La scomparsa della SIM fisica, in un’economia in cui efficienza e dematerializzazione vanno di pari passo, sembra essere inevitabile. Se oggi viaggiare senza perdere il contatto col mondo è possibile, lo si deve anche a tecnologie che scelgono di scomparire alla vista per diventare infrastruttura invisibile, ma permeante. In questo senso, la diffusione delle eSIM segna un passo ulteriore nella direzione di una connettività globale davvero continua e l’accesso ai dati assume i tratti di un diritto digitale diffuso.







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