Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Transizione digitale: serve una strategia europea realista per sostenere le PMI e ridurre la dipendenza tecnologica


Per affrontare davvero la transizione digitale, l’Europa deve abbandonare slogan e affrontare i nodi strutturali: mappare il sistema produttivo, sostenere le PMI e costruire un’industria tecnologica autonoma. È il messaggio centrale del libro “La transizione digitale e la politica industriale europea”, che propone due visioni opposte per uscire dalla dipendenza dalle Big Tech.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

In Europa si parla spesso di “sovranità digitale”, ma nel concreto la transizione rischia di lasciare indietro le piccole e medie imprese e di rimanere ostaggio delle Big Tech straniere. A rilanciare il dibattito è la conferenza del 16 luglio presso la sala “Caduti di Nassiriya” del Senato della Repubblica per la presentazione del libro “La transizione digitale e la politica industriale europea” pubblicato da due economisti dell’Università di Milano, Maria Letizia Giorgetti e Lorenzo Zirulia. 

Il volume parte da una diagnosi precisa: senza una mappatura aggiornata del sistema produttivo italiano e senza una politica europea coerente sulle tecnologie strategiche – cloud computing in primis – la trasformazione digitale rischia di accentuare le fragilità esistenti invece che correggerle.

Il digitale come sfida industriale, non solo tecnologica

Non basta parlare di intelligenza artificiale, algoritmi e innovazione. La transizione digitale è prima di tutto una questione industriale, che richiede strumenti pubblici capaci di sostenere l’adattamento delle imprese, soprattutto le più piccole, ai nuovi paradigmi tecnologici.

Secondo Giorgetti, la mancanza di una fotografia chiara e aggiornata del sistema manifatturiero italiano rende difficile per i decisori politici disegnare interventi efficaci. Senza dati precisi, anche le buone intenzioni rischiano di tradursi in misure disallineate dai reali bisogni del tessuto produttivo.

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

L’Europa, il cloud e il paradosso della regolamentazione

Il cuore del problema, però, si gioca a livello europeo. Nonostante le numerose iniziative legislative lanciate negli anni 2010 da Bruxelles per rafforzare l’autonomia tecnologica dell’Unione, la dipendenza dai colossi statunitensi del digitale resta intatta.

È il caso del cloud computing, infrastruttura oggi essenziale per ogni trasformazione digitale, ma in gran parte controllata da pochi grandi attori extraeuropei. Come nota Zirulia, questa dipendenza strutturale svuota di senso qualsiasi politica industriale comunitaria nel settore tech, e richiede una risposta più coraggiosa e sistemica.

Due visioni per l’indipendenza digitale europea

Nel libro si confrontano due visioni opposte su come affrontare questo nodo. Da un lato, l’economista Massimo Florio propone la creazione di una società pubblica europea per regolare l’oligopolio delle Big Tech e promuovere lo sviluppo di un’alternativa digitale autonoma.

Una soluzione radicale, che richiederebbe investimenti pubblici consistenti e la capacità di attrarre nuovi talenti, ma che punta a riportare sotto controllo europeo infrastrutture oggi essenziali.

Dall’altro lato, Francesco Bonfiglio – ex CEO di Gaia-X – critica l’approccio di “iper-regolamentazione” dell’UE, sostenendo che soffochi l’innovazione e alimenti la sfiducia dei cittadini.

A suo avviso, è necessario tradurre la potenza legislativa dell’Unione in opportunità concrete di business: meno regole, più incentivi per far crescere un mercato digitale europeo competitivo.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Più dati, meno ideologia

Al di là delle ricette, ciò che emerge con forza dal volume è la necessità di abbandonare visioni ideologiche e affrontare la transizione digitale con pragmatismo.

Senza una strategia europea chiara e realista, capace di mettere in relazione infrastrutture, competenze e realtà produttive locali, la trasformazione rischia di accentuare il divario tra chi è attrezzato e chi resta indietro. La digitalizzazione non è neutrale, e il futuro dell’industria europea si giocherà anche sulla sua capacità di governarla.

A cura di Alessia Peretti.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri