“In uno dei contesti più complessi e difficili degli ultimi decenni, qual è quello attuale, si presentano sfide che nessuno può più gestire da solo. L’obiettivo è quello di unire, ascoltare e agire con visione di prospettiva in modo concreto, ed essere vicini alle aziende con strumenti più moderni, rafforzando una credibilità riconosciuta che faccia da base nel confronto con le istituzioni locali, regionali e nazionali”. Marco Ragni, della Fatar di Recanati, neo presidente di Confindustria Macerata, si è ufficialmente presentato insieme alla squadra che lo affiancherà per i prossimi quattro anni alla guida dell’associazione: i vicepresidenti Nicola Coropulis della Poltrona Frau, Giovanni Faggiolati, della Faggiolati Pumps e Bruno Tanoni della Fbt, Enrico Crucianelli, presidente dei costruttori e Sauro Grimaldi, presidente uscente (assenti, per motivi inderogabili Alessio Castricini, vice presidente, Federico Maccari, presidente piccola industria e Massimiliano Balducci, presidente gruppo Giovani). Ragni, che è stato eletto all’unanimità dall’assemblea dello scorso 14 luglio, ha detto di essere onorato per l’incarico che gli è stato affidato, assunto “con senso di servizio e grande responsabilità”. Guerre, dazi e un quadro normativo in continuo cambiamento (quest’ultimo uno “zaino” pesante, da alleggerire, poiché zavorra le imprese), ma anche la necessità di fare i conti con le nuove tecnologie, i processi di digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, ormai entrata “nei processi produttivi e in quelli decisionali”, impongono uno sforzo corale. “Molte delle nostre imprese non sono sufficientemente supportate – ha detto Ragni – Noi come associazione siamo pronti a fare sempre meglio la nostra parte, insieme alle istituzioni. Bisognerebbe sensibilizzare la Regione a sviluppare una visione di politica industriale“.
Su questo aspetto, a precisa domanda, Ragni ha specificato: “La Regione ha espresso delle politiche e degli indirizzi, pubblicato bandi. L’impresa manifatturiera, però, deve essere maggiormente ascoltata. Serve più confronto e colloquio per definire le politiche industriali”. Concetto marcato anche da Gianni Niccolò, direttore di Confindustria Macerata, che ha sottolineato la rilevanza del modello d’impresa integrato che caratterizza la nostra provincia, fondato sul continuo dialogo e confronto tra le parti e con le istituzioni del territorio. La manifattura, dunque, va rafforzata in quanto motore di sviluppo, accogliendo le innovazioni e valorizzando il capitale umano come leve per la competitività. La sostenibilità è una opportunità di crescita, insieme ad un nuovo e più strutturato impulso alla internazionalizzazione, che però non può consolidarsi senza una adeguata rete delle infrastrutture e una riduzione dei costi dell’energia, come sottolineato da Giovanni Faggiolati. E centrale resta la ricostruzione post sisma per il rilancio delle aree interne, come sottolineato da Enrico Crucianelli. I dazi destano grande preoccupazione, poiché investono tutta l’economia provinciale e creano problemi a tutti, comprese imprese grandi e consolidate, come rilevato da Nicola Coropulis. “L’85% della produzione di Recanati finisce all’estero”, ha detto Bruno Tanoni. La “nuova Confindustria”, per la quale Sauro Grimaldi ha fatto da coordinatore della cabina di regia, scommette anche sulla comunicazione. “Abbiamo tante eccellenze, ma diverse sono poco conosciute. Vanno valorizzare e promosse”.
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