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Studio Pagamenti Cribis Q2 2025: migliorano i pagamenti delle imprese italiane, il 44% paga puntualmente


  • A giugno 2025 i pagatori puntuali rappresentano il 44% del totale, in aumento rispetto al 43,3% del Q2 2024.
  • I ritardi gravi (oltre 90 giorni) si attestano al 4,3%, in miglioramento rispetto al 5% dello stesso periodo dello scorso anno.
  • Il Nord Est si conferma l’area geografica più affidabile con il 54,1% di pagamenti regolari, mentre Sud e Isole si fermano al 34,1%.
  • Le regioni più virtuose sono Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna (sopra il 53%), in coda Calabria e Sicilia (entrambe al 28,6%).

Nel secondo trimestre del 2025 le imprese italiane dimostrano una crescente attenzione alla puntualità nei pagamenti: il 44% delle aziende rispetta le scadenze, in miglioramento rispetto al 43,3% del secondo trimestre dello scorso anno, con tempi medi di pagamento pari a 66 giorni. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nel fornire informazioni, soluzioni e consulenza alle imprese, aggiornato al 30 giugno 2025.

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Lo Studio Pagamenti mette in luce trend positivi per quanto riguarda la riduzione nei ritardi di pagamento, in special modo quelli gravi (oltre i 90 giorni), che si attestano al 4,3%, erano il 5% lo scorso anno.

Lo Studio evidenzia inoltre differenze significative nella puntualità dei pagamenti a seconda dell’area geografica – con le regioni del Nord Italia che si distinguono per una maggiore puntualità. Per quanto riguarda i settori merceologici si registra un generalizzato miglioramento, che riguarda soprattutto il settore della GDO e delle costruzioni.

Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS, commenta:“A metà 2025 ci troviamo in un contesto globale ancora complesso, segnato da fattori di instabilità economica e geopolitica, elementi che impattano direttamente sulla fiducia dei mercati, sul costo dell’energia e sulla solidità delle filiere internazionali. In questo scenario, il miglioramento della puntualità nei pagamenti da parte delle imprese italiane è un segnale concreto di resilienza e maturità gestionale, una risposta che rafforza la competitività del nostro sistema economico. Tuttavia, le nostre imprese navigano ancora in un quadro di forte incertezza: la minaccia di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti alimenta instabilità e tensioni commerciali, generando insicurezza. È ancora prematuro, dunque, affermare se il trend positivo osservato sarà destinato a consolidarsi nella seconda metà dell’anno”.

Differenze per dimensioni e territorio

Le microimprese si confermano le più virtuose in termini di puntualità nei pagamenti: il 44,8% di queste realtà rispetta le scadenze, un dato che riflette la loro maggiore flessibilità operativa e un approccio più diretto nella gestione delle relazioni con fornitori e creditori. Tuttavia, questo segmento mostra ancora segnali di fragilità: la percentuale di ritardi superiori ai 90 giorni si attesta al 4,9%, segno che, in situazioni di difficoltà, le microimprese possono incontrare ostacoli significativi nel mantenere la continuità nei pagamenti.

Diversa la situazione per le grandi aziende che fanno registrare una minore incidenza di pagamenti puntuali rispetto alle imprese di dimensioni ridotte. Nonostante ciò, queste organizzazioni si distinguono per una gestione più strutturata del credito commerciale: la quota di ritardi gravi (oltre i 90 giorni) è pari al 1,3%, a conferma di una maggiore solidità finanziaria e di un’organizzazione interna più efficace nel contenimento dei rischi.

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Dal punto di vista geografico, il Nord Est si conferma l’area con la più alta percentuale di imprese puntuali nei pagamenti, pari al 54,1%, seguito a breve distanza dal Nord Ovest (51,7%) e dal Centro Italia (42,4%). Le criticità più marcate si rilevano invece nel Mezzogiorno e nelle Isole, dove solo il 34,1% delle aziende rispetta le scadenze, evidenziando un divario strutturale ancora profondo rispetto al resto del Paese. A livello regionale, Sicilia e Calabria si posizionano in coda alla classifica, entrambe con appena il 28,6% di pagamenti effettuati entro i termini. In controtendenza, Lombardia (55,5%), Veneto (55,8%) ed Emilia-Romagna (53,9%) si collocano ai vertici del ranking, a testimonianza della maggiore efficienza del tessuto produttivo del Nord Italia.



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