Più imprese nate che cessate nel secondo trimestre del 2025 in provincia di Firenze, con un saldo positivo di 511 unità e un tasso di crescita di poco maggiore rispetto a quello regionale (0,50% invece di 0,48%). La fotografia della demografia delle imprese nella metrocittà fiorentina tra aprile e giugno di quest’anno – scattata come sempre dall’analisi trimestrale condotta da Unioncamere e Infocamere su dati del Registro delle imprese della Camera di commercio – conferma il trend di crescita soprattutto delle aziende più strutturate. Se il tasso di crescita è infatti sostenuto tra le imprese di capitale, con 422 nuove iscrizioni e 161 cessazioni (saldo positivo +261), non altrettanti si può dire per le società di persone, che con 75 nuove iscrizioni e 93 cessazioni registrano un saldo negativo di -18 unità.
“Sono dati positivi ma che non ci devono illudere e non ci permettono di dormire sonni tranquilli – dice il presidente della Camera di commercio di Firenze, Massimo Manetti – Dazi, svalutazione del dollaro, guerre e tensioni geopolitiche rischiano di avere ripercussioni non solo sulle imprese direttamente esportatrice, ma su tutte le aziende della filiera di fornitura, in un territorio come il nostro fortemente vocato alle vendite all’estero. Speriamo che le trattative tra Usa e Europa evitino dazi che sarebbero insostenibili nella misura annunciata”.
Tornando ai dati, tra aprile e giugno a Firenze sono nate 1.403 nuove imprese e sono cessate 892. A livello di regione Toscana le nascite sono state 5.375 e le cessazioni 3.490 (+1.885). Nella metrocittà fiorentina, nel trimestre crescono in numero, oltre alle società di capitali (+0,83%), anche quelle individuali (+0,52%) mentre calano dello 0,10% le società di persone.
“La Camera di commercio è al fianco di tutte le imprese attraverso servizi di consulenza e bandi – spiega il segretario generale della Camera di commercio Giuseppe Salvini – ma questi dati di Movimprese ci convincono del fatto che è giusta la strada di moltiplicare gli sforzi verso le imprese giovanili, le più in sofferenza, per le quali abbiamo appena varato un bando con contributi a fondo perduto”.
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