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Dall’energia al legno, pronto il Piano industriale della Valle d’Aosta. Dieci linee guida, Luigi Bertschy: «Governare il processo di crescita»


AOSTA (fci) La creazione di una catena produttiva dell’energia sostenibile, di una filiera del monitoraggio sul cambiamento climatico e rischio idrogeologico, ma anche di un istituto tecnico superiore orientato al settore energetico ed elettronico e di un centro di eccellenza per la formazione nella manutenzione degli impianti sciistici.

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E poi il rafforzamento dell’ecosistema regionale delle scienze delle vita, del posizionamento del settore enogastronomico sui mercati nazionali e internazionali e della filiera della siderurgia grazie a sinergie strategiche con imprese del territorio. Infine la valorizzazione della filiera del legno, lo sviluppo della componentistica automotive in settori ad alto potenziale e la creazione di una task farce pubblico-privata per una maggiore collaborazione tra imprese, università e centri di ricerca.

Sono le 10 proposte di indirizzo contenute nel Piano di sviluppo industriale della Valle d’Aosta, adottato dalla Giunta regionale e redatto in collaborazione con Finaosta e Teha group – The european house Ambrosetti Group.

Il Piano è stato presentato nella mattinata di ieri, venerdì 18 luglio. Iniziato nell’ottobre 2024, il lavoro si è basato su analisi di dati e confronto con il territorio.

«L’obiettivo è riuscire a governare un processo di continua crescita», ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Luigi Bertschy, durante la conferenza stampa di presentazione. «Il lavoro avvia alcune attività e dà continuità ad altre. Creiamo un’economia composta da più settori, volta alla crescita. La manifattura può permettere un aumento dell’attrattività. In questo momento abbiamo almeno sei o sette imprese che si presentano per venire in Valle d’Aosta». Riguardo alla legge 8 del 2016 in materia di promozione degli investimenti delle imprese, dopo la Podium, che per prima ha risposto, «ora abbiamo una seconda domanda».

«Attraverso un confronto costante con il tessuto produttivo regionale e la raccolta dei fabbisogni delle imprese, – si legge in una nota – l’Assessorato ha delineato una visione chiara: lo sviluppo industriale deve integrarsi con gli altri settori economici e contribuire alla creazione di filiere trasversali, in grado di generare reti di collaborazione tra imprese, ricerca e formazione».

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«L’economia regionale si trova in una fase cruciale: l’occupazione è ai vertici nazionali e la natalità è in calo, l’evoluzione tecnologica e ambientale impone un approccio più strutturato. La Regione ha quindi deciso di analizzare a fondo il tessuto produttivo industriale per capire come rafforzarlo, renderlo più competitivo e sostenibile».

Il lavoro ha coinvolto imprese, esperti e istituzioni, attraverso incontri, interviste e focus group. Sono stati raccolti oltre 1.400 dati e confrontati con quelli di 13 territori simili per dimensioni e vocazioni, per individuare punti di forza e debolezza, e costruire una strategia su misura.

Dallo studio è emerso che il sistema manifatturiero valdostano, che conta circa 730 imprese, 6.000 occupati, ha un forte potenziale, ma servono investimenti in innovazione e formazione da parte delle imprese per affrontare sfide globali come l’Intelligenza Artificiale, il cambiamento climatico e la sostenibilità.

«Con questo Piano, la Valle d’Aosta intende dare forza a una rete industriale in trasformazione. Un sistema produttivo che deve investire nella ricerca, nell’innovazione, nella sostenibilità e nella valorizzazione delle risorse locali sia umane sia materiali. Il piano consolida il lavoro svolto a sostegno delle imprese e propone, in questa fase di grandi trasformazioni, strumenti concreti e una strategia chiara, per dare alla nostra regione un ruolo attivo e competitivo nel panorama industriale nazionale e internazionale» conclude la nota.

A breve saranno attivati i primi tavoli di lavoro con le imprese che seguiranno le 10 proposte di indirizzo che coinvolgono i vari ambiti del settore industriale.



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