BELLUNO. Viabilità in crisi e poca, se non nulla, comunicazione con il territorio non solo per l’Alemagna, ma anche in Comelico. La situazione appare infatti complicata anche lungo la SS52 Carnica, secondo quanto emerge dai risultati del sondaggio condotto da Giovani&Futuro tra le aziende locali. “Il 14,3% delle imprese registra già oggi perdite superiori ai 10.000 euro a causa dei cantieri e la restante parte ha comunque perdite, anche se inferiori”, dichiara il presidente Luca Frescura a margine dell’incontro con il prefetto Antonello Roccoberton.
Durante il colloquio sono stati portati all’attenzione del prefetto i disagi subiti da aziende e residenti a causa della cattiva gestione dei cantieri stradali. Presenti anche il vicepresidente di Giovani&Futuro e sindaco di Danta di Cadore Thomas Menia Corbanese e l’imprenditore di Casada (Santo Stefano) Alex Tomé. “Abbiamo esposto un questionario – spiega Frescura – cui hanno risposto 30 imprese del Comelico, molte delle quali si informano sulla situazione dal gruppo che abbiamo attivato su Facebook ‘Galleria Comelico: notizie e segnalazioni’. Quello che chiedono oggi sono una migliore programmazione dei lavori e, laddove possibile, un’accelerazione, visto che alcuni cantieri vanno avanti da tempo. Tuttavia, mentre il cantiere della galleria è stato in qualche modo digerito, la gran parte dei disagi è creata da quelli nuovi”.
Dal sondaggio emerge infatti che le richieste riguardano soprattutto una migliore calendarizzazione degli interventi (78,6%) e l’accelerazione delle attività cantieristiche (67,9%), mentre il 46,4% sollecita l’erogazione di risarcimenti o ristori economici. Il 39,3% chiede anche una comunicazione più chiara e tempestiva e il 14,3% ritiene necessario incrementare incontri pubblici e occasioni di confronto.
Istanze confermate anche da Tomé, che da circa un anno e mezzo ha aperto la latteria Casearia Tomè che trasforma il latte conferito dalle stalle locali. “Quello che rende più perplessi – afferma – è che questi lavori in più sono svolti negli unici tre mesi in cui si lavora tanto. Il Comelico è purtroppo una zona con un boom di lavoro e turismo in estate: se però questo periodo è messo in difficoltà da cantieri in programma da anni e che si è deciso di fare ora, come l’abbattimento degli alberi, la cippatura dei tronchi, l’asfalto nuovo, la posa della fibra, più tutte le problematiche delle strade che conducono in Val Visdende, si capisce il danno per le aziende. Inoltre, con la prospettiva di lavorare di più molte hanno assunto personale che risulta difficile pagare perché le perdite sono già preoccupanti rispetto allo scorso anno, anche 250-300 euro al giorno. Infine il danno d’immagine: ho sentito molti turisti lamentarsi, dicendo che il prossimo anno non torneranno. Ci auguriamo quindi una programmazione più logica dei lavori, magari distribuiti in bassa stagione: è già difficile lavorare in una zona come il Comelico, ma così passa la voglia di investire e fare impresa”.
A mancare è però soprattutto la comunicazione, sia con le imprese, che si devono affidare ai giornali e al gruppo Facebook, sia con gli enti locali. “Abbiamo presentato al prefetto – conclude Corbanese – non solo il disagio delle imprese, ma anche quello sociale. I pendolari, già costretti a percorrere tanti chilometri, si ritrovano con tempi raddoppiati o triplicati. Serve dunque un intervento di Anas che rispetti il territorio e le sue esigenze, che non possono essere sovvertite da una programmazione impazzita e apparentemente priva di un cronoprogramma. E soprattutto serve una comunicazione puntuale, precisa e data con anticipo, perché le ordinanze Anas ci sono trasmesse un giorno dopo rispetto alla chiusura della strada, quindi anche noi siamo impossibilitati a svolgere il nostro ruolo. Anas deve perciò interagire di più con il territorio e le istituzioni”.
Il prefetto ha promesso piena disponibilità a riportare la voce delle imprese ad Anas. Speriamo non sia l’ennesimo buon proposito per una situazione che ormai, in tutto l’alto Bellunese, sembra totalmente fuori controllo.
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