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Trump non molla sul taglio dei tassi: perché “accerchia” Powell con l’elmetto in testa in vista del summit della Fed


Trump sta attaccando Powell da diversi lati secondo la strategia “Flood-the-zone”. Il presidente Fed resiste. La prossima settimana il meeting del Fomc Fed: attesi ancora tassi fermi

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Non molla la presa Trump su Powell. In vista del meeting del Fomc Fed della prossima settimana, il presidente Usa si muove accerchiando il presidente Fed su un piano discosto, ma allo stesso modo, almeno mediaticamente, molto impattante.

L’obiettivo dichiarato di Trump è quello di voler tassi più bassi per aiutare gli investimenti dei cittadini americani e del tessuto americano. Meno alla luce del sole è l’altra ragione alla base di questa sua ostinazione: un taglio dei tassi si tradurrebbe automaticamente in un alleggerimento del debito federale che, proprio a causa dei provvedimenti di Trump sta lievitando come una mongolfiera, attraverso uno sconto almeno sul costo della sua gestione. Per questo Trump continua da più parti a fare pressioni su Powell, di fatto minacciando l’indipendenza della Fed.

Il siparietto di Trump con l’elmetto in testa nella sede della Fed

Ieri Trump ha colto l’occasione della ristrutturazione della sede della banca centrale per far visita in cantiere, con tanto di elmetto bianco in testa, facendo sfoggio della sua esperienza in campo edile e nel controllo dei costi. Era la prima volta in quasi 20 anni che un presidente Usa entrava nella sede della Federal Reserve.

Apparentemente Trump, sollecitato dalle domande dei giornalisti, ha minimizzato il suo scontro con il presidente Fed: non c’è “alcuna tensione” ha detto. Ma a ben guardare, il suo disgelo verso Powell riguardava solo il tema dei costi di ristrutturazione dell’edificio, stimati in un esborso federale di circa 2,5 miliardi. Fino a pochi giorni Trump aveva sbandierato questo stesso argomento come l’appiglio che avrebbe potuto portare al licenziamento di Powell. Ieri Trump ha anche provato a calcare la mano, dicendo che gli risultava che i costi avevano raggiunto i 3,1 miliardi di dollari, con Powell che gli rispondeva che quella cifra includeva anche un edificio ultimato 5 anni fa.

Ma Trump, che pure non avrebbe potuto parlare di tassi con Powell, non ha resistito e lo ha punzecchiato sul tema. “Beh, mi piacerebbe che abbassasse i tassi di interesse” ha detto. Alla domanda di un giornalista su cosa avrebbe fatto se un responsabile di uno dei suoi progetti edili avesse sforato il budget, Trump ha risposto senza mezzi termini. “In generale, cosa farei?”, ha detto Trump. “Li licenzierei”. Powell poi ha abbozzato un sorriso quando Trump gli ha dato un colpo sul braccio dicendo che non voleva “essere personale”.

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Al meeting della Fed attesi ancora tassi stabili la prossima settimana

Gli analisti prevedono che i funzionari della Federal Reserve manterranno i tassi di interesse invariati per la quinta volta consecutiva in occasione della riunione della prossima settimana. La maggior parte dei responsabili di politica monetaria prevede di abbassare i tassi almeno due volte prima della fine dell’anno, secondo le proiezioni pubblicate a giugno. Tuttavia, Powell e diversi altri funzionari hanno detto di preferire un approccio cauto, in quanto temono la possibilità che le politiche tariffarie di Trump portino a un’inflazione persistente. Del resto, un mercato del lavoro complessivamente stabile offre l’opportunità di poter aspettare ancora, prima di tagliare i tassi. Persino Christine Lagarde ieri, quando ha mantenuto termi i tassi dopo i numerosi tagli osannati dallo stesso Trump come la giusta strategia da seguire, ha fatto riferimento ai possibili impatti dei dazi sul costo della vita. Il tasso dei fondi federali Usa attualmente si attesta al 5,25-5,50%, mentre il tasso di riferimento della zona euro sono è al 2%. Il tasso di infalzione Usa il mese scorso si attestato al 2,7%, quello europeo è sotto il 2%.

Powell resiste nonostante l’accerchiamento “flood-the-zone”

Nonostante le pressioni di Trump, che lo hanno portato anche a consultare i legislatori per vedere se fosse possibile licenziare Powell, il presidente Fed non ha dato alcuna indicazione di voler fare un passo indietro, diventando di fatto il paladino dell’indipendenza e dell’autonomia della banca centrale.

C’è un termine giornalistico utilizzato per indicare la strategia di accerchiamento che sta adottando Trump nei confronti di Powell: “flood the zone”, ricorda Bloomberg. Quando Trump attacca, raramente lo fa in modo lineare: cerca di colpire da più angolazioni il suo bersaglio, minando la capacità di concentrarsi sulla risposta a una singola critica. È esattamente la situazione in cui si trova Powell, mentre Trump vuole mettere all’angolo la Fed e spingerla ad aderire al suo programma.

Quindi, invece di concentrarsi solo sul disaccordo sui tempi dei tagli dei tassi di interesse, Trump ha anche attaccato personalmente Powell, messo in discussione la spesa per la ristrutturazione della sede centrale della Fed a Washington, discusso l’incarico con almeno un possibile sostituto e nominato tre funzionari politici in una commissione di pianificazione che sta esaminando il progetto della Fed. Parte della strategia di flood-the-zone consiste nel testare diverse azioni, determinare quale di esse sia legale o catturi l’attenzione della base Maga e poi attuarla. Il risultato è solitamente che il bersaglio, che sia una persona o un’istituzione, viene indebolito.

Diversi alti funzionari di Trump, tra cui il direttore dell’Office of Management and Budget, Russell Vought , hanno sollecitato Trump a licenziare Powell prima della fine della sua presidenza, prevista per maggio 2026, lasciando Powell con pochissimi alleati all’interno della Casa Bianca o del Dipartimento del Tesoro. Mai prima d’ora Trump si era scagliato con tanta aggressività contro così tanti aspetti della Fed.

Gli avvocati della Casa Bianca hanno invitato alla cautela nel licenziarlo direttamente: secondo la legge che regola la Fed, Trump dovrebbe trovare una giusta causa. Quindi, a Trump è stato detto di non avere ancora solide basi legali per rivendicare la giusta causa.

Nel frattempo, il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha incontrato i candidati per sostituire Powell. Trump ha incontrato privatamente Kevin Hassett, direttore del National Economic Council, diverse volte il che lo fa emergere il principale candidato a sostituire Powell.

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