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Francia e Italia rilanciano il loro impegno per una politica industriale europea più incisiva, con l’obiettivo di affrontare le grandi sfide globali e rilanciare la competitività dell’Unione. È quanto emerso dal secondo Forum di cooperazione industriale tra i due Paesi, tenutosi ieri — giovedì 24 luglio — a Parigi nell’ambito del Trattato del Quirinale.
Presenti all’incontro il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e i Ministri francesi dell’Economia e dell’Industria, Eric Lombard e Marc Ferracci. I tre esponenti di governo hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta che delinea un’agenda condivisa per rafforzare la sovranità industriale, tecnologica e strategica dell’Europa. Il Forum ha visto anche la partecipazione di Medef e Confindustria, a conferma del ruolo centrale della cooperazione istituzionale e industriale tra Francia e Italia come motore dell’agenda europea per la competitività. Annunciata inoltre per settembre l’uscita di un bando congiunto tra Invitalia e BPI France per sostenere i partenariati tra start-up innovative dei due Paesi. Un’intesa che, secondo i Ministri, rappresenta un passo concreto verso una nuova stagione industriale europea, basata su innovazione, sostenibilità e autonomia strategica.
Francia e Italia chiedono l’estensione oltre il 2030 delle misure di compensazione per i costi indiretti del carbonio e una revisione profonda del meccanismo CBAM, al fine di contrastare il rischio di delocalizzazioni e distorsioni di mercato. Allo stesso modo, viene ribadita la necessità di una politica industriale ambiziosa per accompagnare la transizione del settore automobilistico, assicurando competitività lungo tutta la filiera, con particolare attenzione alle PMI e all’adozione di tecnologie pulite.
Sul fronte dell’innovazione tecnologica, Italia e Francia puntano a rafforzare la propria sovranità industriale promuovendo la cooperazione nell’ambito dell’intelligenza artificiale, dei semiconduttori e delle tecnologie quantistiche. Viene proposta l’adozione di un nuovo Chips Act 2.0, insieme a strumenti IPCEI più accessibili, per sostenere la ricerca e lo sviluppo su scala europea e garantire all’UE un ruolo di leadership nei settori high-tech.
Un altro pilastro dell’intesa è la promozione della “preferenza europea”, con l’obiettivo di sostenere la produzione interna attraverso una revisione strategica degli appalti pubblici e delle regole sugli aiuti, in linea con le raccomandazioni del rapporto Draghi. Questo approccio si integra con la richiesta di rafforzare il Fondo Europeo per la Competitività e semplificare le normative UE per incentivare gli investimenti nei settori più critici, dall’energia ai materiali avanzati.
La creazione di un ambiente imprenditoriale più semplice e attrattivo è un punto chiave dell’agenda congiunta: le due nazioni chiedono l’introduzione di uno status unico per le imprese operanti nel mercato europeo, con regimi dedicati a start-up e scale-up, e l’alleggerimento degli oneri burocratici, a beneficio soprattutto delle micro e piccole imprese.
I ministri hanno inoltre invocato una modernizzazione della politica europea della concorrenza, con un aggiornamento delle norme su fusioni, controlli degli investimenti e sussidi esteri, per tutelare l’innovazione e garantire condizioni di equità e resilienza nel mercato interno.
Infine, lo Spazio viene riconosciuto come ambito cruciale per l’autonomia strategica europea. Italia e Francia rafforzeranno la loro cooperazione bilaterale e istituzionale nei principali settori spaziali – dall’accesso indipendente all’orbita, alle comunicazioni satellitari e all’osservazione della Terra – in vista della prossima Conferenza Ministeriale dell’ESA (CM25) e del futuro Space Act europeo.
Un’agenda ambiziosa, dunque, che riafferma la centralità dell’asse Roma-Parigi nella costruzione di un’Europa industrialmente più forte, tecnologicamente avanzata e capace di guidare la transizione verso un nuovo modello economico sostenibile e sovrano.
Un’intesa che, secondo i Ministri, rappresenta un passo concreto verso una nuova stagione industriale europea, basata su innovazione, sostenibilità e autonomia strategica. In particolare Urso, come riportato dal sito del MIMIT, ha affermato che: “Non è più tempo di discussioni, ma di decisioni. Serve agire ora” sottolineando la convergenza di vedute con Parigi e Berlino per riformare la politica industriale europea.
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