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piano da 1 miliardo per il futuro dell’agricoltura italiana


Il Consiglio dei Ministri ha approvato “Coltivaitalia”, collegato alla legge di bilancio, con uno stanziamento complessivo di 1,05 miliardi di euro. Le risorse, distribuite tra il 2026 e il 2028, puntano a rafforzare l’autonomia produttiva del settore agricolo italiano. Previsti interventi su filiere, innovazione, giovani, semplificazione e territorio

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Con un investimento complessivo di circa 1,05 miliardi di euro, il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e del Ministro per gli Affari Europei, il Pnrr e le Politiche di Coesione Tommaso Foti, un nuovo disegno di legge per il consolidamento e lo sviluppo del settore agricolo.

Denominato “Coltivaitalia”, il collegato agricolo alla legge di bilancio spalmerà le risorse su un triennio, dal 2026 al 2028, individuando tre pilastri prioritari su cui concentrare la maggior parte degli investimenti, distribuiti in parti uguali.

Il provvedimento, adottato con procedura d’urgenza, punta a rafforzare in modo strutturale il comparto agroalimentare italiano attraverso un ampio piano di misure che spaziano dagli investimenti produttivi alla semplificazione amministrativa.

Il cuore dell’intervento è rappresentato dalla Strategia per la Sovranità alimentare, alla quale sono destinati 900 milioni di euro. Di questi, 300 milioni confluiranno nel Fondo Sovranità Alimentare, con l’obiettivo di rafforzare la coltivazione di frumento, soia e altri comparti strategici ma attualmente deficitari. Altri 300 milioni saranno dedicati al piano “Allevamento Italia”, finalizzato a ridurre la dipendenza dell’Italia dalle importazioni estere e a potenziare la produzione nazionale di carne bovina, in particolare attraverso il rafforzamento della linea vacca-vitello. Infine, 300 milioni saranno destinati al Piano Olivicolo Nazionale, che prevede il reimpianto di oliveti con varietà resistenti e il ripristino della capacità produttiva delle aziende colpite da calamità o fitopatie, contribuendo così alla valorizzazione e alla tutela di uno dei prodotti simbolo del Made in Italy.

Investimenti strutturali e lo sviluppo delle filiere

Parallelamente, il disegno di legge mira a sostenere gli investimenti strutturali e lo sviluppo delle filiere, favorendo una maggiore integrazione tra le industrie agroalimentari e le imprese agricole, in particolare nella filiera del frumento. È previsto anche un incremento della produzione di carne bovina da allevamenti situati sul territorio nazionale e la valorizzazione dei contratti di filiera nel comparto zootecnico.

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Un altro punto cardine dell’intervento è l’incentivazione dell’imprenditoria giovanile e femminile, considerata strategica per favorire il ricambio generazionale e promuovere modelli di agricoltura più sostenibili e innovativi. Le misure includono anche il sostegno alle imprese agroalimentari, della pesca e dell’acquacoltura, in particolare per fronteggiare crisi economiche legate a fitopatie ed epizoozie, oltre che per contenere i danni derivanti dalla peste suina africana (Psa).

Nel quadro degli interventi strutturali, si punta ad agevolare l’accesso dei giovani ai terreni agricoli di proprietà dell’Ismea, facilitando la nascita e il consolidamento di nuove imprese. Contemporaneamente, si definiscono principi generali per il recupero dei terreni agricoli abbandonati o silenti, al fine di aumentare la produzione agricola nazionale, rafforzare le filiere locali e contrastare lo spopolamento delle aree interne.

Ricerca, teconologia e semplificazione burocratica

Ampio spazio viene riservato anche all’innovazione tecnologica, alla ricerca e allo sviluppo dell’intelligenza artificiale applicata all’agricoltura, con il coinvolgimento delle aziende agricole sperimentali e la promozione della digitalizzazione del sistema agroalimentare.

In parallelo, il disegno di legge prevede la semplificazione degli adempimenti burocratici per gli operatori del settore, con particolare attenzione ai comparti viticolo e ovaiolo, e un forte impulso alla valorizzazione dell’olio vergine d’oliva, prodotto d’eccellenza del patrimonio agricolo italiano. A completare il quadro, vengono introdotti strumenti per snellire i procedimenti amministrativi del Ministero, rendendo più efficace e tempestiva l’attuazione delle politiche agricole.

Durante la conferenza stampa di presentazione del disegno di legge “Coltivaitalia”, collegato alla legge di bilancio, il Ministro Francesco Lollobrigida ha sottolineato:

“Questo intervento permette nella fase attuale, in cui l’Europa fa scelte che segnano un passo indietro rispetto ai trattati fondativi, di andare avanti avendo una direzione. La proposta finanziaria che la Commissione ci propone, nonostante il lavoro di Fitto che ringrazio, non è all’altezza dei tempi e delle sfide future. L’agricoltura italiana però nel 2024 è stata la prima per valore aggiunto e per crescita del reddito degli agricoltori, e con Coltivaitalia guarda avanti e semina per raccogliere nel futuro. Gli esiti e i frutti di questo provvedimento saranno importanti e li vedremo perché sosteniamo le filiere, il ricambio generazionale e la ricerca. Non lo facciamo per raccogliere consenso ma per garantire alle future generazioni scelta, cibo di qualità e benessere”.

Il Piano, con uno stanziamento complessivo di un miliardo di euro, distribuito nel periodo 2026-2028, mira a rafforzare l’autonomia produttiva dell’agricoltura italiana, sostenendo in modo strutturale i settori chiave e valorizzando le filiere agroalimentari del Paese.

Copyright: Fruitbook Magazine

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