Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Iren punta sui capitali di casa: 5 miliardi per finanziare sviluppo e sostenibilità


Investi nel futuro

scopri le aste immobiliari

 

Rafforzare la propria struttura finanziaria, ma anche contribuire a riportare in Italia una fetta importante del mercato dei capitali. È questa la doppia traiettoria che ha guidato Iren nel rinnovare il proprio Programma Emtn (Euro Medium Term Notes), con un incremento dell’importo massimo da 4 a 5 miliardi di euro e, per la prima volta, il rimpatrio sotto giurisdizione italiana, grazie all’approvazione della Consob e alla quotazione sul Mercato Telematico delle Obbligazioni (Mot) di Borsa Italiana.

«Il rinnovo del programma Emtn, per la prima volta approvato da Consob e quotato sul Mot, è un passo importante per la nostra società – spiega Luca Dal Fabbro, presidente esecutivo del Gruppo Iren, durante la Ring the Bell Ceremony svoltasi a Palazzo Mezzanotte – perché ci consentirà di raccogliere nuovi capitali sui mercati finanziari in maniera ancora più efficiente. Questo per realizzare gli investimenti industriali del nostro Piano».

L’operazione finalizzata dalla multiutility da 6,2 miliardi di euro di ricavi si inserisce nella strategia di lungo termine del gruppo, orientata a una diversificazione delle fonti di finanziamento, alla valorizzazione del mercato dei capitali italiano e al sostegno degli investimenti previsti dal piano industriale.

Obbligazioni green e hybrid bond: la struttura finanziaria di Iren. E sul nucleare…

Luca Dal Fabbro, presidente esecutivo del Gruppo Iren.

Al momento, il gruppo guidato dal ceo Gianluca Bufo ha in circolazione bond senior per 3,5 miliardi di euro, tra cui sei green bond. A gennaio 2025 è stato emesso anche un hybrid bond da 500 milioni. Con il nuovo programma, circa il 90% del debito complessivo sarà costituito da strumenti finanziari sostenibili. Il programma ha ottenuto un rating “Bbb” da Fitch Ratings e S&P Global Ratings.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

«Abbiamo bisogno di questo sistema di finanziamento perché dobbiamo investire in ambiente, risparmio dei consumi, perdite d’acqua – racconta Dal Fabbro – L’Italia è sull’orlo di una crisi idrica, soffriremo di più al Nord, nella Pianura Padana, perché nei prossimi dieci anni ci saranno eventi siccitosi. Dobbiamo intervenire con il recupero delle acque reflue: diversamente da quanto accade nel sistema francese, oggi buttiamo le acque utilizzate nei cicli produttivi. Queste acque possono invece essere recuperate per usi agricoli e industriali non potabili, ad esempio per la produzione di ortaggi».

Iren ha chiuso l’esercizio 2024 con ricavi pari a 6,2 miliardi di euro, un Ebitda di 1,1 miliardi e investimenti per circa 1 miliardo.

Dal Fabbro ha adottato un approccio pragmatico sul nucleare, definendolo una prospettiva di lungo periodo. «Servono 10-15 anni per realizzare una centrale. Nei prossimi 5-10 anni bisogna concentrarsi su ciò che è attuabile, studiando in parallelo tutte le opzioni sostenibili e sicure, senza escludere nessuna fonte».

Finanza funzionale alla trasformazione industriale

Maurizio Pastore, head of debt and funds listing di Borsa Italiana.

Tra le principali direttrici di utilizzo del capitale raccolto, rientrano gli interventi di efficienza energetica, l’ammodernamento dell’illuminazione pubblica e il progetto EfficienTo, sviluppato insieme al Comune di Torino, che punta alla riduzione dei consumi come strumento di fidelizzazione e contenimento della spesa.

L’operazione è stata strutturata con il supporto di Mediobanca in qualità di Arranger e di Goldman Sachs International, Intesa Sanpaolo (Divisione Imi Cib) e UniCredit nel ruolo di Dealer. Iren è stata assistita dallo studio legale Legance, mentre le banche sono state supportate da Gianni & Origoni.

«L’operazione – prosegue Dal Fabbro – è in linea con la strategia finanziaria di privilegiare gli strumenti obbligazionari ed in particolare i finanziamenti di tipo sostenibile, che oggi sono pari circa al 90% del debito totale. Le risorse raccolte serviranno a investire in iniziative che rendano i territori più resilienti, sostenibili ed efficienti, mantenendo sempre alta l’attenzione sulla qualità del servizio».

Il contesto del rimpatrio obbligazionario

Fabrizio Testa, amministratore delegato di Borsa Italiana.

L’iniziativa si colloca all’interno di un più ampio processo di rientro sul mercato italiano di emissioni obbligazionarie corporate e pubbliche, dopo anni in cui il collocamento primario era stato prevalentemente effettuato in giurisdizioni estere. «Per anni ci siamo persi il mercato primario. Ora lo stiamo riportando a casa – osserva Maurizio Pastore, head of debt and funds listing di Borsa Italiana – Iren è una utility radicata sul territorio, leader nell’innovazione e nello sviluppo. Ha dato un contributo importante al tema della sostenibilità. Il mercato obbligazionario è in crescita: c’è molta domanda da parte degli investitori e un’offerta importante anche di emittenti. Da novembre 2024 ad oggi, sono tornati 15 emittenti con programmi da circa 120 miliardi di cui già 9 emessi».

Secondo Fabrizio Testa, amministratore delegato di Borsa Italiana, «dal 2017 avete emesso sei clean bonds per un importo complessivo di circa 3 miliardi di euro. È un’iniziativa nella sostenibilità importante, non legata alle mode politiche del tempo. Siamo al vostro fianco».

 

Investi nel futuro

scopri le aste immobiliari

 

Collaborazione regolatoria

Eugenio Predetti, responsabile legale divisione prospetti di Consob.

Alla costruzione del nuovo framework normativo hanno contribuito diversi attori istituzionali. «Rendere il mercato dei capitali italiani maggiormente attraente è una priorità» afferma Eugenio Predetti, responsabile legale divisione prospetti di Consob. sottolineando come la giurisdizione italiana abbia ormai una cornice regolamentare comparabile a quelle europee.

 

 

Iren in breve

Il Gruppo Iren è una multiutility attiva nei settori dell’energia elettrica, del gas, del ciclo idrico integrato, dell’ambiente e dei servizi tecnologici. Opera prevalentemente nel Nord Italia, con una forte presenza in Emilia-Romagna, Piemonte e Liguria. Al 31 dicembre 2024 contava oltre 9.000 dipendenti, circa 2 milioni di clienti gas ed energia elettrica, oltre 300 comuni serviti per il ciclo idrico integrato e più di 3 milioni di abitanti coperti nel settore ambientale. Iren ha chiuso l’esercizio 2024 con ricavi pari a 6,2 miliardi di euro, un Ebitda di 1,1 miliardi e investimenti per circa 1 miliardo. L’azienda è quotata su Euronext Star Milan e il piano industriale prevede un rafforzamento degli investimenti su sostenibilità, digitalizzazione e infrastrutture resilienti.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta