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Incentivi pratiche ecologiche, domande dal 27 agosto 2025


Pubblicato dal MASE il Decreto Direttoriale che approva l’Avviso pubblico per la richiesta di nuovi incentivi. Le categorie di intervento? Pratiche ecologiche, sostituzione di vecchi trattori e miglioramento dell’efficienza degli impianti biogas.

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In arrivo i contributi del DM n. 99 del 13 marzo 2024

È ufficialmente partito il conto alla rovescia per i nuovi incentivi del Decreto Pratiche Ecologiche. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha approvato, infatti, l’Avviso Pubblico per le procedure di selezione dei progetti ammissibili, fissando i criteri, le modalità e i termini per la presentazione delle richieste di partecipazione all’asta.

Il giorno da segnare sul calendario è il 27 agosto 2025, quando alle ore 12:00, sul sito Area Clienti del GSE, si aprirà l’apposito sportello per le domande. 193 milioni di euro è il budget stanziato per l’operazione che, ricordiamo, è finanziata con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

“Confido in una forte partecipazione alla procedura, nella direzione di rendere l’agricoltura sempre più protagonista nel percorso di decarbonizzazione, con soluzioni moderne che possono incrementare l’efficienza e la qualità del lavoro”, ha commentato il Ministro Gilberto Pichetto.

Gli incentivi pratiche ecologiche

Disciplinati dal Decreto Ministeriale n. 99 del 13 marzo 2024, i nuovi incentivi mirano a sostenere lo sviluppo del biometano in Italia secondo “criteri per promuovere l’economia circolare”.

La misura offre contributi in conto capitale del 65% sulle spese effettuate; aiuto cumulabile con altri incentivi pubblici o regimi di sostegno in conto capitale destinati ai medesimi progetti. A patto di non superare il limite di spesa massimo, fissato a 600.000 euro per impresa/progetto.

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Tre le categorie di intervento ammesse:

  • Pratiche ecologiche (e poli consortili)
  • Sostituzione di vecchi trattori
  • Miglioramento dell’efficienza degli impianti biogas.

Chi può richiedere l’incentivo? Unicamente gli imprenditori agricoli (individuali, società, cooperative), le società agricole, i consorzi e le associazioni temporanee di imprese agricole che rispettano i requisiti PMI.

Quali sono le spese ammesse?

Per i poli consortili sono ammesse la progettazione, installazione di nuove opere civili, idrauliche, elettriche per stoccaggio e gestione digestato, miglioramento/ristrutturazione manufatti esistenti, acquisto macchine per lavorazione digestato.

Per le Pratiche ecologiche sono ammesse le spese per:

  • separatori solido/liquido a media o alta efficienza;
  • sistemi di localizzazione GPS delle operazioni di distribuzione degli effluenti;
  • sistemi diagnostici per l’analisi chimica rapida degli effluenti;
  • realizzazione di reti interrate e stoccaggi decentrati anche mobili;
  • macchine per l’interramento immediato degli effluenti, per la distribuzione ombelicale o rasoterra in bande, strutture e attrezzature per la fertirrigazione con matrici organiche chiarificate, ed ogni altro macchinario per la distribuzione efficiente del concime organico;
  • copertura delle strutture per lo stoccaggio degli effluenti e del digestato;
  • utilizzo di attrezzature per la minima lavorazione, la lavorazione in bande (strip tillage) e la semina su sodo.

In caso di sostituzione dei trattori, nell’intervento rientrano i costi per:

  • l’acquisto di nuovi trattori dotati di strumenti per l’agricoltura di precisione e alimentati esclusivamente a biometano;
  • l’eventuale rottamazione dei vecchi trattori.

Tra gli interventi di efficientamento degli impianti di biogas, sono ammessi:

  • l’acquisto e l’installazione di sistemi di recupero e utilizzo del calore prodotto dall’impianto;
  • l’acquisto e l’installazione di sistemi di abbattimento delle emissioni derivanti dall’impianto stesso, come vasche di stoccaggio del digestato (volume pari alla produzione di almeno 30 giorni) coperte e dotate di sistemi di captazione e recupero del gas;
  • interventi di sostituzione di motori primi elettrici con nuovi motori a classe di efficienza maggiore e/o dotati di inverter;
  • sostituzione dei motori endotermici accoppiati ad alternatore con nuovi motori a celle a combustibile.

Sono inoltre ammesse le spese di progettazione, direzione lavori, collaudo, consulenze, studi di fattibilità, acquisto brevetti e licenze (massimo 12% della spesa totale ammissibile). L’IVA non è ammissibile, salvo nei casi in cui non sia recuperabile secondo la legislazione nazionale.

Requisiti di ammissibilità

Per richiedere gli incentivi, tutti gli interventi devono rispettare il principio “Do No Significant Harm” (DNSH) e il divieto di doppio finanziamento. Inoltre, tutti i progetti, compreso l’acquisto di nuovi trattori, devono essere ultimati entro il 30 giugno 2026. Ovviamente, la domanda deve essere presentata prima dell’inizio dei lavori (o dell’acquisto del trattore).

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Entrando nel dettaglio degli incentivi destinati alle pratiche ecologiche, l’imprenditore deve essere titolare di un impianto agricolo e, per i poli consortili, aver costituito un consorzio. Deve inoltre garantire una riduzione delle emissioni di CO2 equivalente di almeno il 5%.

Per i contributi diretti all’acquisto di trattori, è obbligatorio dimostrare l’alimentazione a biometano tramite garanzie di origine che attestino la conformità ai criteri di sostenibilità.

Per gli impianti biogas, invece, l’imprenditore deve essere titolare di un impianto agricolo, non aver beneficiato di altri incentivi per la riconversione a biometano, e garantire l’installazione di sistemi di recupero calore, vasche di stoccaggio del digestato coperte e con sistemi di captazione gas, e sistemi di abbattimento emissioni con riduzione di almeno il 5%.



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