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Milano, intesa tra Anbsc, tribunale, prefettura e regione Lombardia per la gestione e lo sviluppo dei beni confiscati alla criminalità


Il sottosegretario Ferro: Un modello di collaborazione efficace, replicabile in altri territori

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Azioni condivise per il rafforzamento dei presidi territoriali, percorsi di formazione rivolti a enti pubblici e Forze dell’ordine, valorizzazione delle aziende confiscate anche attraverso il coinvolgimento di professionisti e manager d’impresa: sono alcuni degli obiettivi del protocollo d’intesa promosso dal tribunale di Milano per la gestione e lo sviluppo dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Alla presenza del sottosegretario all’Interno con delega ai beni confiscati, Wanda Ferro, l’accordo è stato firmato, nella sede del tribunale del capoluogo lombardo, dal presidente Fabio Roia, dall’assessore regionale alla Sicurezza, Romano La Russa, dal direttore dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati (Anbsc), Maria Rosaria Laganà, dal prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia, e dal procuratore aggiunto, Alessandra Dolci. Presenti anche l’assessore al Welfare del comune di Milano, Lamberto Bertolè, ed esponenti di enti e associazioni.

L’intesa – valida fino al 30 giugno 2027, con possibilità di rinnovo ogni due anni – prevede: il coordinamento tra istituzioni pubbliche e categorie professionali per rendere più efficaci gli interventi sui beni confiscati; la restituzione alla collettività dei patrimoni sottratti alla criminalità, promuovendone un uso socialmente utile; la valorizzazione imprenditoriale e occupazionale delle imprese confiscate, tutelando la continuità produttiva e i livelli occupazionali.

«La firma del protocollo – ha dichiarato il sottosegretario all’Interno con delega ai beni confiscati Wanda Ferro – consolida un metodo di lavoro che in questi anni ha dimostrato efficacia: il coordinamento interistituzionale, la definizione condivisa di obiettivi operativi, la costruzione di una rete stabile di responsabilità nella gestione e valorizzazione dei beni e delle aziende sottratte alla criminalità organizzata. Quello sottoscritto è un documento operativo che affronta in modo strutturato le criticità emerse nel tempo nella gestione di patrimoni spesso complessi: rafforza il ruolo dei presidi territoriali, prevede iniziative di formazione rivolte a enti pubblici e Forze dell’ordine e promuove un approccio integrato alla gestione dei beni, con l’obiettivo di accelerarne la destinazione e di migliorarne l’utilizzo. Inoltre, sul tema delle aziende confiscate l’intesa attribuisce un ruolo essenziale alla collaborazione con le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, gli ordini professionali e il sistema creditizio, prevedendo anche la possibilità di supportare l’attività dell’amministratore giudiziario anche attraverso manager d’impresa, professionisti esperti e consulenti in grado di gestire situazioni complesse e restituire all’azienda una sostenibilità economica. È un modello di collaborazione che può essere replicato in altri territori».



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