PARIGI\ aise\ – “Con Francia e Germania condividiamo la convinzione che la politica industriale europea debba cambiare al più presto, per permettere all’Unione di affrontare le grandi sfide del nostro tempo. Lo stesso ho riscontrato lunedì a Berlino nell’incontro con il ministro dell’Economia. Non è più tempo di discussioni, ma di decisioni. Serve agire ora”. È quanto ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, commentando gli esiti della missione a Berlino, di lunedì, e del secondo Forum di cooperazione industriale previsto dal Trattato del Quirinale, che si è tenuto ieri a Parigi. “Proprio per questo”, ha aggiunto, “dobbiamo definire una posizione comune tra le tre grandi nazioni europee che hanno dato vita all’UE. Insieme possiamo cambiare l’Europa”.
In un comunicato congiunto diramato al termine del Forum, i ministri francesi Eric Lombard, dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale, e Marc Ferracci, dell’Industria e dell’Energia, insieme a Urso hanno confermato di aver discusso del futuro della cooperazione franco-italiana e di aver concordato le principali priorità industriali ed economiche.
Per formalizzare la loro visione condivisa, i tre ministri hanno adottato una dichiarazione congiunta per ripristinare la competitività della base industriale europea nei settori di eccellenza, promuovere l’innovazione e lo sviluppo di settori emergenti, cruciali per la leadership dell’Europa.
La dichiarazione congiunta riguarda diverse aree. In primis le industrie ad alta intensità energetica: “in qualità di membri fondatori dell’Alleanza per le industrie ad alta intensità energetica”, si legge nel comunicato, “Francia e Italia sollecitano l’estensione della compensazione dei costi indiretti del carbonio oltre il 2030, da estendere a nuovi settori chiave come chimica, carta, vetro, cemento, ceramica e la catena del valore delle batterie il prima possibile. Sostengono una revisione del CBAM tramite l’estensione ai settori a valle, la previsione di una soluzione per l’export e la prevenzione del carbon leakage dovuto al resource shuffling”.
C’è poi la “transizione dell’industria automobilistica”: per i tre ministri “una politica industriale ambiziosa a livello europeo è essenziale per garantire il successo della transizione dell’industria automobilistica, preservandone la competitività, ponendo particolare attenzione a tutti gli attori della sua catena del valore. Si è discusso in maniera articolata delle migliori soluzioni alle sfide che affronta il settore automotive sullo sfondo di una piena convergenza sulla strategicità dell’intera filiera”.
Quanto alla sovranità tecnologica, “la cooperazione bilaterale sarà rafforzata lungo l’intera catena del valore dell’IA per promuovere un’adozione responsabile dell’IA e per rafforzare l’ecosistema europeo dei semiconduttori, in particolare attraverso la richiesta di un ambizioso Chips Act 2.0 e nuovi IPCEI per far progredire l’innovazione e il primo sviluppo industriale di nuove tecnologie, inclusi acceleratori per l’IA, attuare la Strategia Quantistica dell’UE per supportare la transizione dalla ricerca alle applicazioni industriali, garantendo la resilienza tecnologica dell’Europa e la competitività globale”.
Nella dichiarazione congiunta si parla anche di “promozione della preferenza europea: Francia e Italia sostengono l’adozione rapida di un quadro mirato in materia di Preferenza europea per supportare la produzione nell’UE, rafforzare le catene del valore strategiche e garantire una competitività equa, in particolare attraverso la revisione delle norme sugli appalti pubblici e l’uso di criteri di preferenza europea per l’assegnazione degli aiuti, in linea con le proposte del rapporto Draghi”.
Ancora, il sostegno agli investimenti industriali strategici: “Francia e Italia sostengono il Fondo Europeo per la Competitività quale strumento vitale per finanziare l’innovazione, l’industrializzazione e la doppia transizione, concentrandosi sui settori maggiormente strategici. Chiedono maggiore flessibilità nel quadro degli aiuti di Stato (CISAF), regole semplificate per i finanziamenti UE (GBER) e procedure IPCEI più rapide e accessibili per potenziare la sovranità industriale europea in settori strategici come materiali avanzati, tecnologie digitali e nucleare (AMR, SMR). Chiedono inoltre un adeguato quadro di sostegno per supportare l’industria automobilistica e la modernizzazione e trasformazione di asset chimici chiave”.
Francia e Italia condividono l’idea di “semplificare l’ambiente imprenditoriale: è necessaria una profonda semplificazione delle norme europee per attrarre gli investimenti, anche facilitando gli obblighi di rendicontazione per le aziende, ampliando la categoria delle nuove Small Mid-Caps, ma prestando al contempo particolare attenzione alle esigenze delle Micro e Piccole imprese (PMI). Francia e Italia accolgono con favore la creazione di uno status legale semplificato per ogni azienda che desideri espandersi all’interno del mercato europeo, uno status dedicato a start-up e scale-up e chiedono il miglioramento delle condizioni di accesso delle PMI ai finanziamenti UE”.
Nella dichiarazione si parla inoltre di “modernizzare la politica europea della concorrenza: Francia e Italia sostengono l’aggiornamento del quadro di regole che presiedono al controllo della concorrenza e dello screening degli investimenti, per tutelare l’innovazione e la parità di condizioni nel mercato nei settori ad alta tecnologia. Ciò include linee guida riviste per il controllo delle concentrazioni con enfasi su innovazione, resilienza e competitività, e regole chiare sui sussidi esteri per promuovere la competitività a lungo termine dell’UE e la coerenza delle politiche, in particolare avendo riguardo alla sovranità industriale”.
Infine si condivide l’idea di “rafforzare la cooperazione nello Spazio: Francia e Italia ribadiscono che lo Spazio rappresenta una dimensione chiave per l’autonomia strategica europea e per lo sviluppo industriale. I due Paesi rafforzeranno la cooperazione bilaterale, sia istituzionale che industriale, nei principali ambiti spaziali (es. accesso autonomo allo spazio, comunicazioni satellitari, osservazione della Terra), anche nel quadro dell’Unione Europea e dell’Agenzia Spaziale Europea. Italia e Francia si impegnano a migliorare ulteriormente il loro coordinamento in vista della prossima CM25 dell’ESA, del futuro Quadro Finanziario Pluriennale dell’UE e dello Space Act europeo”.
Alla presenza di Medef e Confindustria, il Forum di Consultazione di ieri ha permesso di “ribadire come la cooperazione istituzionale franco-italiana sia motore trainante dell’agenda europea per la competitività e della sovranità”, conclude la dichiarazione annunciando che una “collaborazione molto fruttuosa” è stata “instaurata tra Invitalia e BPI France che ha porterà all’avvio, in settembre di quest’anno, di un bando congiunto a sostegno dei partenariati franco-italiani tra start-up innovative”. (aise)
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