C’è ancora tempo per accedere ai contributi destinati a progetti di ricerca e sviluppo sulle materie prime critiche. Un’occasione per imprese e reti di innovazione che puntano su sostenibilità, riciclo e design circolare. Ecco chi può partecipare, con quali progetti e come ottenere i fondi disponibili.
Fondi per materie prime critiche: ultimi giorni per presentare domanda di contributo
Con apposito avviso del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sono stati messi a disposizione dei contributi a sostegno di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale sulle materie prime critiche.
Per l’attuazione dei progetti è previsto un budget complessivo di 24 milioni di euro di cui almeno il 40% è riservato a iniziative che si svolgeranno nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Inoltre, il 60% delle risorse è destinato al sostegno di progetti presentati da piccole e medie imprese, singolarmente o in rete.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande di agevolazione a valere sull’Avviso pubblico, già previsto per le ore 12.00 del 4 luglio 2025, è prorogato fino alle ore 12 del 1° agosto 2025.
Le domande di agevolazione, corredate di tutta la documentazione richiesta, dovranno essere presentate a mezzo PEC.
Contributi per materie prime critiche: punti focali
Soggetti beneficiari dei contributi
I soggetti beneficiari sono le imprese operanti sull’intero territorio nazionale che esercitano attività dirette alla produzione di beni e/o di servizi in possesso dei seguenti requisiti:
- essere regolarmente costituiti ed iscritti come attivi nel Registro delle imprese (le imprese non residenti nel territorio italiano devono dimostrare il possesso della personalità giuridica riconosciuta nello Stato di residenza, attestata dall’omologo registro delle imprese e, pena la decadenza dal beneficio, la disponibilità dell’unità produttiva sul territorio italiano);
- essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione e non essere comunque sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria;
- non essere destinatari di un ordine di recupero pendente per effetto di una precedente decisione della Commissione europea che dichiara un aiuto illegale e incompatibile con il mercato interno;
- non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà come da definizione stabilita all’articolo 2, punto 18, del Regolamento (UE) n. 651/2014;
- adottare il regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno un bilancio approvato e depositato presso il Registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno una dichiarazione dei redditi;
- essere in regola in relazione agli obblighi contributivi;
- essere in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazione concesse dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Nota: le imprese indicate sopra possono presentare proposte progettuali anche in forma congiunta tra loro o con enti di ricerca, fino a un massimo di tre partecipanti complessivi, incluso il soggetto capofila che deve essere chiaramente indicato. Gli enti di ricerca possono prendere parte ai progetti solo come co-proponenti e, in tale veste, possono anch’essi beneficiare degli incentivi previsti dal presente bando. I progetti presentati in collaborazione devono essere sviluppati attraverso contratti di rete o altre forme di accordi formali di cooperazione, come ad esempio consorzi o partenariati.
Ambiti dei progetti
I progetti, il cui valore dovrà essere compreso tra 1 e 2 milioni di euro, dovranno concentrarsi su uno o più dei seguenti tre ambiti di ricerca, sviluppo e innovazione:
- sviluppo di tecnologie, strumenti informativi e strategie commerciali innovative o perfezionate per il recupero, il riciclo e il trattamento di rifiuti contenenti materie prime critiche e strategiche;
- inserimento del design sostenibile nella produzione di beni e sistemi complessi, nonché nei processi di distribuzione e consumo;
- miglioramento delle attività di raccolta e selezione dei rifiuti urbani, con particolare attenzione alla selezione volta ad assicurare una fornitura stabile e di qualità di materie prime critiche per le attività di “urban mining”.
Ai fini dell’ammissibilità, i progetti devono:
- prevedere attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale strettamente connesse tra di loro in relazione all’obiettivo previsto dal progetto, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti;
- prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 1 milione di euro e non superiori a 2 milioni di euro;
- essere avviati successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazioni e, comunque, pena la revoca, non oltre trenta giorni dalla data del decreto di concessione del contributo (per data di avvio si intende la data del primo impegno giuridicamente vincolante a ordinare attrezzature o di qualsiasi altro impegno che renda irreversibile l’investimento oppure la data di inizio dell’attività del personale interno);
- concludere le attività improrogabilmente entro il 30 giugno 2026;
- rispettare il principio “non arrecare un danno significativo” (DNSH);
- essere conformi alla pertinente normativa ambientale dell’Unione europea e nazionale applicabile;
- rispettare il divieto di doppio finanziamento ai sensi dell’articolo 9 del regolamento (UE) 2021/241.
Tipologie di spese ammissibili
Le spese che possono essere finanziate riguardano:
- Personale coinvolto nel progetto: tecnici, ricercatori, personale amministrativo e contabile, a condizione che siano effettivamente impegnati nelle attività di ricerca e sviluppo. Restano escluse le figure impiegate in ambiti commerciali;
- Macchinari e attrezzature nuovi: ammissibili nella misura e per il tempo in cui vengono effettivamente utilizzati nel progetto;
- Servizi esterni: consulenze, ricerca su commissione e altri servizi legati al progetto, incluse licenze e acquisizioni di know-how, brevetti o risultati di ricerca, purché acquisiti a condizioni di mercato;
- Materiali di consumo: ammessi solo se nuovi. Se prelevati da magazzino, valgono al prezzo di inventario senza sovrapprezzi;
- Spese generali: queste saranno riconosciute forfettariamente al 25% dei costi diretti ammissibili.
Contributi erogabili
Gli incentivi previsti dall’avviso sono concessi come contributi a fondo perduto, calcolati in percentuale sui costi e le spese ammissibili.
Le percentuali di base sono:
- 50% per le attività di ricerca industriale;
- 25% per le attività di sviluppo sperimentale.
Tali percentuali possono essere aumentate, fino a un massimo dell’80% dei costi ammissibili, nei seguenti casi:
- 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti percentuali per le piccole imprese (incluse le microimprese). L’incremento si applica solo alla parte di costi sostenuti direttamente da queste imprese, e non all’intero progetto.
- 15 punti percentuali se vi è una collaborazione concreta con enti di ricerca, che devono sostenere almeno il 10% dei costi e avere il diritto di pubblicare i risultati ottenuti ovvero se vi è una collaborazione tra imprese, di cui almeno una è una PMI, e nessuna copre da sola oltre il 70% dei costi del progetto.
Nota: gli organismi di ricerca possono ricevere un contributo fino al 100% dei costi ammissibili solo se non rientrano nelle regole sugli aiuti di Stato. È fatto divieto assoluto di cumulare finanziamenti pubblici in quanto lo stesso costo non può essere rimborsato due volte con fondi diversi.
La presentazione delle domande di contributo
La richiesta per ottenere i contributi deve essere inviata esclusivamente tramite l’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) dell’impresa proponente, oppure, in caso di progetto presentato in forma associata, dall’indirizzo PEC del capofila.
L’indirizzo a cui inviare è: ecb@pec.mase.gov.it, specificando nell’oggetto: “M7-Inv.8 PNRR – Materie prime critiche – Presentazione domanda”.
Le domande vanno presentate dalle ore 12.00 del 5 giugno 2025 fino alle ore 12.00 del 01 Agosto 2025.
Nota: le domande inviate con modalità diverse o al di fuori di questo intervallo temporale saranno considerate non valide e non accettate.
Ogni impresa può candidarsi per un massimo di due progetti, sia in forma individuale che come partner in proposte collettive, a patto che le attività previste e gli obiettivi siano chiaramente distinti e non sovrapposti tra le due iniziative.
Gli enti di ricerca possono partecipare a non più di tre progetti, anche tramite differenti istituti, dipartimenti o unità organizzative con autonomia gestionale, organizzativa e finanziaria e deve essere sempre obbligatorio assicurare che le attività previste e gli obiettivi perseguiti nei vari progetti siano differenziati e identificabili.
Celeste Vivenzi e Marta Vivenzi
Sabato 26 luglio 2025
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