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New Princes compra Carrefour e fa scattare l’allarme: sindacati pronti alla mobilitazione


Sassari «La priorità è una sola: salvaguardare tutti i posti di lavoro, in tutte le sedi, in ogni forma contrattuale, dal dipendente diretto al lavoratore in appalto». Cristiano Ardau, segretario regionale della UilTucs, sintetizza il punto di vista dei sindacati davanti al passaggio di Carrefour al fondo New Princes Group che mette a rischio i 400 posti di lavoro che il gigante francese della Gdo garantiva nell’isola, tra Sassari, Quartu Sant’Elena e San Sperate.

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«Nell’isola Carrefour opera dal 1996, con l’apertura dell’ipermercato di Quartu Sant’Elena. Ora – continua Ardau – la sua uscita solleva interrogativi gravi sulla tenuta del settore Gdo in un contesto di rincari, concentrazioni e crisi dei consumi; le strategie business di chi compra e vende, la fragilità di franchising e appalti, dove si annidano discontinuità contrattuali e dumping salariale (una pratica che consiste nel ridurre i costi del lavoro, offrendo salari inferiori a quelli previsti dalla legge o dai contratti collettivi, ndr)». La buona notizia per i sindacati è che la richiesta di una convocazione dei nuovi compratori al ministero delle Imprese e del Made in Italy formulata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs espressa subito dopo la diffusione della notizia del passaggio di Carrefour Italia a New Princes Group è stata esaudita altrettanto velocemente perché il ministero ha fissato al 30 luglio la convocazione congiunta dei rappresentanti aziendali e di quelli sindacali.

Le richieste dei sindacati sono state accolte anche sul piano del programma di lavoro per la giornata perché i sindacati chiedono informazioni sul piano industriale del nuovo gruppo guidato dall’imprenditore Angelo Mastrolia. Tra le richieste, ovviamente, comanda quella sul mantenimento dei posti di lavoro: «Quali garanzie sull’occupazione, sulla tenuta della rete, sui diritti e sulla contrattazione? È grave che, nell’ultimo incontro con Carrefour, il board nazionale non abbia fornito alcuna risposta alle pressanti richieste dei sindacati – continua Cristiano Ardau – Arrivarono in Italia con grandi proclami, lasciano il Paese con un peccato grave». Archiviate le recriminazioni “storiche” arrivano quelle dettate dalla strettissima attualità: «Il passaggio di proprietà non può tradursi in licenziamenti mascherati, tagli unilaterali o chiusure di punti vendita. Difendere Carrefour oggi significa difendere l’intero settore della distribuzione organizzata, che in Italia impiega centinaia di migliaia di persone, spesso con salari bassi, turni massacranti e scarse tutele. Le lavoratrici e i lavoratori – aggiunge il sindacalista – non sono numeri in un bilancio: sono persone, professionisti, padri e madri». La conclusione non poteva che essere una: «Il confronto deve partire subito perché la mobilitazione è pronta».

Intanto, i primi passi di New Princes non hanno avuto fortuna in Borsa dove il gruppo di Mastrolia ha chiuso la giornata in calo del 9,35% con un recupero nel pomeriggio dopo aver toccato il -16% all’indomani dell’accordo con Carrefour per rilevare la rete di negozi in Italia.



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