Contributi a fondo perduto per fotovoltaico, minieolico e sistemi di accumulo: chi può beneficiarne e come fare domanda entro il 30 settembre
Ridurre i costi in bolletta, investire in sostenibilità e puntare sull’indipendenza energetica: oggi è possibile grazie al bando dedicato all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle Pmi, riaperto fino al 30 settembre 2025.
In pratica, le imprese italiane possono accedere a contributi a fondo perduto per realizzare impianti fotovoltaici, minieolici e sistemi di accumulo destinati all’autoconsumo. La misura, finanziata con risorse del Pnrr e gestita da Invitalia, offre un’opportunità concreta per rafforzare la competitività, modernizzare gli impianti e abbattere le spese fisse, con priorità alle imprese del Sud, nonché alle micro e piccole aziende.
Scopri come funziona il bando, chi può accedere agli incentivi e i termini per presentare domanda
A chi si rivolgono gli incentivi per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili
Il nuovo sportello Invitalia è pensato per le piccole e medie imprese che vogliono tagliare i costi e investire in sostenibilità. In particolare, possono beneficiare dell’agevolazione tutte le Pmi che operano in Italia, escluse quelle del settore carbonifero e della produzione primaria di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura.
L’attività aziendale, è bene ricordarlo, deve rispettare il principio DNSH (Do no significant harm, cioè gli interventi previsti dai Pnrr nazionali non devono arrecare nessun danno significativo all’ambiente), ai sensi dell’articolo 17 del regolamento (UE) n. 852/2020 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020.
Cosa finanzia il bando Invitalia: fotovoltaico, minieolico, sistemi di accumulo
Il contributo copre una gamma ampia di soluzioni per l’energia pulita. La misura “Sostegno per l’autoproduzione di energia da Fonti Rinnovabili nelle Pmi – FER” prevede un regime di agevolazioni, concesse sotto forma di contributo in conto impianti, per i programmi di investimento delle piccole e medie imprese finalizzati all’autoproduzione di energia elettrica ricavata da impianti solari fotovoltaici o minieolici, per l’autoconsumo immediato e per sistemi di accumulo/stoccaggio dell’energia dietro il contatore per autoconsumo differito.
Quanto finanzia: importi, percentuali e massimali
I contributi variano a seconda della dimensione dell’impresa e al tipo di spesa. Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa a graduatoria. Gli incentivi sono assegnati ai programmi di investimento realizzati per spese ammissibili non inferiori a 30mila euro e non superiori a un milione di euro, nella misura massima del:
- 50% per la diagnosi energetica
- 30% per le medie imprese
- 40% per le micro e piccole imprese
- 30% per l’eventuale componente aggiuntiva di stoccaggio di energia elettrica dell’investimento
Risorse stanziate e criteri di priorità
La dotazione complessiva è significativa, con priorità alle aziende del Mezzogiorno. Il totale delle risorse destinate alla misura è pari a 320 milioni di euro, di cui il 40% riservato alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e un ulteriore 40% alle micro e piccole imprese. Va tenuto conto però che questo è il secondo sportello agevolativo (il primo è stato operativo dal 4 aprile al 17 giugno 2025), pertanto parte delle risorse sono state già utilizzate, ora restano disponibili oltre 178 milioni 668mila euro (esattamente 178.668.093 euro), al netto dei compensi spettanti al soggetto attuatore (Invitalia).
Come e quando presentare domanda per i contributi
Le domande si presentano online. Modulistica e documentazione da allegare sono a disposizione nella sezione dedicata del sito internet di Invitalia (Sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle Pmi – Invitalia) e sul sito del ministero delle Imprese e del made in Italy. La chiusura del bando avverrà alle ore 12 del 30 settembre 2025.
Perché conviene investire ora: risparmio e transizione green
L’occasione è doppia, ovvero tagliare i costi e investire in innovazione sostenibile. In altre parole investire nell’autoproduzione da fonti rinnovabili per le Pmi significa autonomia energetica, riduzione dei costi in bolletta, valorizzazione ESG e reputazione aziendale, accesso a nuovi mercati.
Riferimenti normativi sul bando per l’energia rinnovabile
Il decreto direttoriale del 30 giugno 2025 disciplina le modalità di accesso ai fondi per il sostegno di programmi di investimento coerenti con le finalità della Misura 7, Investimento 16 – Sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle Pmi. Questo è finanziato con risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Di seguito le normative di riferimento:
Una misura concreta per risparmiare e crescere in chiave sostenibile
Mai come ora le piccole e medie imprese hanno accesso a fondi così mirati per rendere sostenibile la produzione e tagliare le spese. Pertanto, se vuoi ridurre i costi aziendali e investire in un futuro più verde, questo bando può fare la differenza.
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