Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 

Il Dollaro statunitense è ancora un bene rifugio?


J.P. Morgan AM Bond Bulletin : Il nostro team valutario sostiene da tempo che la scelta del Dollaro statunitense come bene rifugio – cioè quel fenomeno che vede il biglietto verde apprezzarsi sia quando le cose vanno bene sia quando vanno male – sta vacillando, poiché questa valuta non offre più un’affidabile protezione dai ribassi.

Se vuoi ricevere le principali notizie pubblicate da InvestmentWorld iscriviti alla Nostra Newsletter gratuita. Clicca qui per iscriverti gratuitamente.

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 


A cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management


Il Bond Bulletin di questa settimana riesamina il Dollaro, sotto i riflettori per via delle continue tensioni commerciali a livello globale.

Fondamentali
Il quadro macroeconomico rimane complessivamente negativo per il Dollaro statunitense, poiché le sorti economiche degli Stati Uniti iniziano a convergere con quelle di altri Mercati Sviluppati. Il Liberation Day, con l’annuncio di dazi più severi e di ampia portata rispetto alle aspettative, insieme alla continua turbolenza nelle relazioni commerciali globali, ha spinto gli investitori a mettere in discussione l’eccezionalismo degli Stati Uniti e a valutare le ricadute economiche di questi sviluppi per i consumatori, i margini di utile delle imprese e l’economia statunitense in generale. Sul versante opposto, alcuni Paesi europei, guidati dalla Germania, hanno abbandonato il tradizionale conservatorismo fiscale in favore di un programma di investimenti per la difesa e le infrastrutture, offrendo così un potenziale vantaggio per le economie della regione, sull’orlo della stagnazione, e per la fiducia degli investitori negli attivi denominati in Euro. Poiché si prevede che l’aumento della spesa ampli i deficit primari, i term premium a termine globali sono in aumento, creando opportunità per il capitalismo nazionale. In Germania, ad esempio, gli investitori nazionali possono approfittare dell’aumento dei rendimenti per acquistare attivi sul mercato interno. I Paesi Sviluppati si sono dimostrati poco propensi a fare concessioni sul versante fiscale o ad approvare misure di riduzione del disavanzo e il Congressional Budget Office degli Stati Uniti prevede un aumento del deficit, con una quota elevata di interessi sul debito nazionale come percentuale del PIL. L’amministrazione Trump ha inoltre intensificato le pressioni sulla Federal Reserve (Fed) per tagliare i tassi d’interesse e ridurre il costo del debito, il che rappresenta un altro fattore negativo per il Dollaro.

Valutazioni quantitative

Il mutevole mosaico delle politiche dei dazi e fiscali degli Stati Uniti ha determinato un calo significativo nella valutazione del biglietto verde dopo l’annuncio del Liberation Day. L’indice del Dollaro USA (DXY) è sceso da un massimo pluriennale di 110, toccato a gennaio 2025, a circa 98 punti nel mese di luglio. C’è ancora margine per brusche variazioni dell’indice. Ad esempio, i recenti segnali di un’economia in buona salute, dettati da un mercato del lavoro solido e un rialzo dei listini azionari, hanno determinato un modesto apprezzamento del Dollaro, in quanto gli speculatori a breve termine hanno ridotto parte del loro posizionamento corto sul biglietto verde, ma le successive speculazioni sullo stato lavorativo del presidente della Fed Jerome Powell (e sulla sua potenziale sostituzione con un candidato più accomodante) hanno causato un calo repentino dell’indice DXY all’inizio di questa settimana. Dopo che Trump ha smentito le voci, il DXY ha recuperato terreno. Tuttavia, a nostro avviso, il Dollaro rimane sopravvalutato nel lungo periodo rispetto alla maggior parte delle altre valute del G10, quelle più attivamente scambiate sui mercati valutari. Ciò suggerisce che le posizioni corte al Dollaro rappresentano un buon punto di partenza, nonostante il forte ribasso già osservato negli ultimi mesi.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Fattori tecnici

Gli ultimi due decenni sono stati contraddistinti dal dominio economico e dalla sovraperformance dei mercati statunitensi, mentre i massicci afflussi esteri verso gli attivi statunitensi hanno portato la posizione patrimoniale internazionale netta d’investimento degli Stati Uniti vicino al -90%. Tuttavia, con il graduale declino di questo periodo di eccezionalismo statunitense, è aumentata la spinta alla diversificazione e gli investitori d’oltreoceano possono puntare a rimpatriare i fondi per l’acquisto di attivi domestici. Gli asset denominati in dollari sono diventati anche una copertura meno efficace contro il rischio e gli investitori istituzionali hanno iniziato a coprire le posizioni in dollari, o a rallentare l’acquisto di attivi denominati in questa valuta. I rapporti di copertura sono aumentati ma rimangono al di sotto delle medie a lungo termine, indicando che c’è ancora margine di manovra. Gli Stati Uniti continuano a registrare saldi commerciali negativi, storicamente compensati da maggiori afflussi in conto capitale. Secondo le stime attuali, agli Stati Uniti servono circa 100 miliardi di dollari al mese per ripianare il deficit commerciale. Se tali afflussi non dovessero essere più sufficienti, la correzione dello squilibrio commerciale si manifesterebbe attraverso un indebolimento del Dollaro.

Cosa significa per gli investitori obbligazionari?

Le tensioni commerciali globali e l’incertezza che aleggia attorno alle politiche statunitensi mettono a dura prova le basi su cui poggia la forza del Dollaro. In occasione del nostro Summit trimestrale sugli investimenti obbligazionari di giugno, il gruppo ha ravvisato opportunità nell’esposizione su valute estere (FX), finanziata con posizioni corte sul Dollaro statunitense, come una delle principali idee d’investimento per i prossimi tre-sei mesi. Nonostante la forte flessione delle valutazioni avvenuta nel primo semestre, gli investitori reali mantengono un posizionamento lungo sul Dollaro statunitense attraverso attivi statunitensi scoperti. Poiché riteniamo che il biglietto verde possa indebolirsi ulteriormente nella seconda parte dell’anno, gli investitori potrebbero considerare un posizionamento complessivamente corto sul Dollaro statunitense rispetto all’Euro e un paniere diversificato di valute dei Mercati Emergenti.

Fonte: InvestmentWorld.it

Normal 0 14 MicrosoftInternetExplorer4


Iscriviti alla Newsletter di Investment World.it



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Cessione crediti fiscali

procedure celeri