La Maggioranza scalda i motori in vista della rottamazione quinquies, che, almeno stando alle indiscrezioni di stampa di questi giorni, dovrebbe arrivare con la Legge di Bilancio 2026. Si apre quindi un’ulteriore porta per quanti abbiano dei debiti con il Fisco o abbiano dei carichi affidati agli enti preposti per la riscossione. Chi ha delle pendenze con l’Agenzia delle Entrate può tirare un bel sospiro di sollievo.
Iniziano già a circolare le prime indiscrezioni sulle modalità attraverso le quali sarà possibile accedere alla nuova sanatoria, che dovrebbe seguire la stessa strada che abbiamo già visto con quelle precedenti. Chi fosse interessato dovrà inoltrare l’istanza di adesione attraverso i canali messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e, successivamente, attendere il responso.
Una volta che la richiesta verrà accolta, si riceverà il piano di pagamento. Stando a quanto previsto dal disegno legge sulla rottamazione quinquies il pagamento dei debiti potrebbe avvenire in due diverse modalità:
- in un’unica soluzione;
- in un massimo di 120 rate, da pagare in 10 anni. Sarà possibile saltarne fino ad 8 senza che l’omissione del versamento determini la decadenza del piano.
Chi sarà escluso dalla rottamazione quinquies
La rottamazione quinquies apre la possibilità di regolare la propria posizione fiscale ai contribuenti che hanno debiti fiscali. L’opportunità è realmente interessante, perché dovrebbe permettere la rateizzazione degli importi in 120 rate, senza interessi o sanzioni. Potranno accedere a questa dilazione solo i soggetti in reale condizione di difficoltà economica.
Stando a quanto ha chiarito Maurizio Leo, viceministro all’Economia, la rottamazione quinquies, però, non sarà aperta a tutti. Saranno esclusi quanti, pur avendo le risorse economiche, risulteranno essere inadempienti. L’intento è evitare che alcuni soggetti posticipino le azioni esecutive senza averne reale necessità.
Dovrebbero esclusi dalla rottamazione quinquies quanti – ai sensi della Legge 91/2022 – sono decaduti dalle dilazioni che sono state concesse dopo il 18 luglio 2022. Questi soggetti non potranno accedere a nuove dilazioni del debito fino a quando non avranno provveduto a saldare le rate scadute non pagate.
Avrebbe poco senso, sempre stando a quanto ha anticipato il viceministro Leo, una dilazione in 10 anni per un debito inferiore a 1.000 euro. I piccoli debiti non verranno completamente esclusi, ma la rateazione decennale verrà concessa esclusivamente oltre una certa soglia. Una delle soluzioni prospettate è che il numero minimo delle rate sia vincolato direttamente a un importo minimo mensile.
Saranno esclusi completamente, invece, i seguenti debiti:
- eventuali aiuti di Stato che devono essere restituiti perché divenuti illegittimi secondo la normativa dell’Unione Europea;
- i danni erariali che sono stati riconosciuti da delle sentenze della Corte di Conti;
- le sanzioni penali.
Come si fa a sapere se si ha diritto ad accedere alla sanatoria
Stando alle informazioni che circolano in questo momento sarebbero ammessi alla rottamazione quinquies tutti i debiti fiscali che sono stati affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2023. Dovrebbero essere ammessi i ruoli la cui consegna formale da parte dell’ente creditore all’agente addetto alla riscossione è avvenuta entro lo scorso 10 gennaio 2024.
Attenzione però: il periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 1° dicembre 2023 non deve essere considerato come riferimento per la notifica della cartella esattoriale.
Sarà opportuno verificare sulla documentazione ricevuta o rivolgersi a uno degli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Riscossione per verificare la data di trasmissione. In questo contesto è molto importante la data limite del 31 dicembre 2023 entro cui il materiale deve essere stato effettivamente trasmesso.
Il nodo dei tributi locali
Indubbiamente uno dei nodi da sciogliere coinvolge gli enti locali. Se nella rottamazione quinquies dovessero essere inclusi anche i tributi locali come Imu, Tari, bollo auto e multe stradali la nuova sanatoria diventerebbe molto più incisiva.
Siamo davanti ad una scelta che potrebbe essere strategica sotto molti punti di vista, perché permetterebbe di sanare molti debiti lasciati in sospeso fino a questo momento.
Se nella nuova sanatoria verranno inseriti anche questi tributi a trarne vantaggio sarebbero anche le imprese, che potrebbero accedere alla semplificazione delle procedure e riuscirebbero a beneficiare di un clima di maggiore fiducia.
I numeri della rottamazione quinquies
È importante sottolineare che quello che abbiamo visto fino a questo momento della rottamazione quinquies è solo una bozza: il progetto definitivo deve essere ancora discusso.
Questo significa che qualcosa di quello di cui abbiamo parlato fino a questo momento potrebbe ancora cambiare nel caso in cui la rottamazione quinquies dovesse entrare realmente in vigore. Ma, soprattutto, essendo ancora in fase progettuale potrebbe saltare completamente.
Dando uno sguardo ai numeri della nuova sanatoria, a ogni modo, le stime parlano di una massa di crediti per l’erario che sono stati accumulati e non riscossi al 31 dicembre 2024 che sono pari a circa 1.270 miliardi di euro. Di questi, secondo le affermazioni di Maurizio Leo, saranno recuperabili solo 567 miliardi di euro.
Il Governo ha fissato un obiettivo particolarmente ambizioso: riuscire a sbloccare almeno 130 miliardi di euro, ma la rottamazione quinquies potrebbe riuscire a portare nelle casse dell’erario una cifra compresa tra i 5 e i 7 miliardi nell’arco dei primi tre anni.
La scadenza di pagamento di fine luglio
Ricordiamo che a fine luglio è previsto il pagamento della rata della rottamazione quater. L’appuntamento è importante, perché potranno mettersi in regola anche i riammessi.
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