Il DDL “Misure di consolidamento e sviluppo del settore agricolo” ha come obiettivo la valorizzazione del settore grazie a una serie di provvedimenti: dall’impulso a digitalizzazione e innovazione alla promozione dei contratti di filiera, dal sostegno all’imprenditoria agricola femminile e giovanile alla riduzione del carico burocratico grazie al lavoro dei Centri autorizzati di assistenza agricola
Valorizzare l’agricoltura
Il DDL Misure di consolidamento e sviluppo del settore agricolo è stato approvato dal Consiglio dei Ministri con procedura d’urgenza.
Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e il ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, hanno proposto questo disegno di legge che introduce misure di consolidamento e sviluppo del settore agricolo.
Il DDL – che sarà il collegato agricolo alla legge di bilancio per il 2026 – prevede l’impiego di risorse finanziarie per un totale di circa 1,05 miliardi di euro.
Le misure previste dal DDL Misure di consolidamento e sviluppo del settore agricolo
Vediamo di seguito alcuni degli obiettivi del DDL:
- rafforzare il sistema agricolo, sostenendo gli investimenti strutturali e lo sviluppo delle filiere produttive con interventi volti al miglioramento dell’integrazione tra industrie agroalimentari e imprese agricole nella filiera del frumento;
- incrementare la produzione di carne bovina da allevamenti situati sul territorio nazionale;
- valorizzare i contratti di filiera nel comparto zootecnico;
- incentivare l’imprenditoria giovanile e femminile nel settore agricolo;
- sostenere le imprese del settore agroalimentare, della pesca e dell’acquacoltura, con interventi volti a fronteggiare le crisi economiche dovute a fitopatie ed epizoozie e contenere i danni indiretti derivanti dalla diffusione della peste suina africana (PSA);
- agevolare l’accesso delle giovani generazioni ai terreni agricoli di proprietà dell’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare);
- dettare princìpi e criteri generali per il recupero di oltre 8mila ettari di terreni abbandonati e silenti, al fine di incrementare la produzione agricola nazionale, rafforzare le filiere agroalimentari locali, preservare le aree interne da fenomeni di spopolamento e contrastare il dissesto idrogeologico;
- sostenere la ricerca e l’innovazione nel settore agricolo, sviluppare l’innovazione tecnologica in agricoltura, integrare la digitalizzazione del sistema agroalimentare e sviluppare sistemi di intelligenza artificiale a supporto delle aziende agricole sperimentali;
- semplificare gli adempimenti a carico degli operatori di settore (tra cui quello viticolo e ovaiolo);
- valorizzare la produzione dell’olio vergine d’oliva;
- semplificare i procedimenti amministrativi di competenza del Ministero per ridurre i tempi burocratici e agevolare l’accesso ai fondi pubblici.
Le dotazioni finanziarie del DDL
Per il rafforzamento del Fondo per la Sovranità Alimentare, il DDL Misure di consolidamento e sviluppo del settore agricolo prevede un incremento complessivo di 70 milioni di euro (30 milioni nel 2026 e 40 milioni nel 2027).
Inoltre, nuovi investimenti triennali (2026-2028) di 300 milioni di euro sono destinati a rafforzare sovranità alimentare e quindi le filiere locali, prevenire lo spopolamento delle aree interne e promuovere l’allevamento di vitelli autoctoni. A questo proposito, lo stanziamento – 70% alla filiera carne e 30% alla filiera carne-latte – è dedicato all’acquisto e allevamento di manze selezionate, incroci per la produzione di carne, svezzamento e accrescimento dei vitelli.
Le imprese di trasformazione agroalimentare che stipulano contratti triennali, quadriennali o quinquennali con produttori di frumento italiano, per il 2026 potranno beneficiare di un credito d’imposta fino al 40% degli investimenti in nuovi macchinari e ricerca, per un totale di 10 milioni di euro.
150 milioni di euro in tre anni è il budget per il rifinanziamento delle misure a favore dell’imprenditoria agricola giovanile e femminile (Dlgs 185/2000). Inoltre, i giovani tra 18 e 40 anni potranno avere terreni in comodato gratuito da ISMEA. L’accordo prevede il diritto di opzione allacquisto agevolato dopo 10 anni.
Sempre a proposito dei terreni, i Comuni potranno affittare a nuovi imprenditori agricoli i terreni abbandonati o silenti (sono così definiti i terreni agricoli incolti o abbandonati dei quali non è noto o reperibile il proprietario o avente diritto) che rientrano nella Banca comunale delle terre.
I fondi per le emergenze agricole
I fondi per le emergenze comprendono 300 milioni di euro per combattere la Xylella e altre fitopatologie olivicole; 3 milioni per le aziende di macellazione per il congelamento e lo stoccaggio dei suini provenienti da zone colpite dalla peste suina africana; sarà sospeso per 12 messi il rimborso dei finanziamenti per le imprese colpite da epizoozie nel 2025.
Inoltre, il DDL Misure di consolidamento e sviluppo del settore agricolo ha semplificato alcune norme che riguardano vino e uova e contiene obblighi per etichette più trasparenti.
Per potenziare ricerca e innovazione in agricoltura il DDL riserva 13,5 milioni di euro. In questa ottica, l’Agea si trasformerà in Ageait (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, Innovazione e Tecnologia) per guidare l’innovazione in agricoltura e anche nella pesca.
Un sostegno all’agricoltura
Il ministro Lollobrigida, nel presentare il DDL denominato “ColtivaItalia”, ha dichiarato: «Questo intervento permette nella fase attuale, in cui l’Europa fa scelte che segnano un passo indietro rispetto ai trattati fondativi, di andare avanti avendo una direzione. La proposta finanziaria proposta dalla Commissione non è all’altezza dei tempi e delle sfide future.
Nel 2024 l’agricoltura italiana è stata la prima per valore aggiunto e per crescita del reddito degli agricoltori. Con ColtivaItalia guarda avanti e semina per raccogliere nel futuro.
Gli esiti e i frutti di questo provvedimento saranno importanti e li vedremo perché sosteniamo le filiere, il ricambio generazionale e la ricerca.
Non lo facciamo per raccogliere consenso, ma per garantire alle future generazioni scelta, cibo di qualità e benessere».
Lollobrigida ha ricordato che in questi anni il Governo ha investito più di 11 miliardi di euro a sostegno del comparto agricolo perché «vogliamo mettere chi lavora la terra nelle condizioni di guardare al futuro con fiducia, investendo in strumenti moderni e in una visione strategica di lungo periodo».
Una boccata d’ossigeno per un settore in sofferenza
«A fronte della tempesta perfetta abbattutasi sull’agricoltura, stretta tra le numerose incognite legate ai dazi imposti dall’amministrazione statunitense e la scure dei tagli al bilancio operati da Bruxelles per la prossima programmazione comunitaria, il collegato agricolo alla manovra 2025 rappresenta una boccata d’ossigeno importante per un settore in forte sofferenza», ha commentato Copagri a proposito del cosiddetto DDL “ColtivaItalia”.
«Il miliardo messo a disposizione dal MASAF con il DDL “Coltivaitalia” è un segnale importante e tempestivo», ha affermato Confagricoltura.
«Cogliamo positivamente il fatto che il ministro Lollobrigida abbia messo in atto una misura a supporto degli agricoltori, in particolare dei settori olivicolo, produzione di cereali e proteine vegetali e allevamento che rappresentano asset fondamentali per la competitività dell’agricoltura italiana, così come lo sono le nuove generazioni, a cui sono destinate anche delle risorse».
Valorizzare l’agricoltura, settore strategico
Anche da Coldiretti il DDL ha ricevuto un’accoglienza positiva: «L’approvazione del Collegato agricolo con misure per un miliardo di euro rappresenta un segnale importante di attenzione per l’agricoltura italiana e un riconoscimento della sua strategicità, in direzione opposta rispetto alle folli scelte della presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen di tagliare del 20% le risorse della Pac, inserita in un fondo unico».
Apprezzati vari punti: dall’impulso a digitalizzazione e innovazione alla promozione dei contratti di filiera, dal sostegno all’imprenditoria agricola di donne e giovani alla riduzione del carico burocratico grazie al lavoro dei Centri autorizzati di assistenza agricola (CAA).
Coldiretti si augura che il Parlamento rafforzi e approvi rapidamente il testo perché «si tratta di risorse indispensabili per lo sviluppo delle filiere agroalimentari, soprattutto davanti ai dazi e a una prospettiva come quella del bilancio Ue 2028-2034».
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