PADOVA -ROVIGO -Con il gran caldo di questi mesi l’uso dei condizionatori diventa un’abitudine sempre più radicata per i Padovani e i Rodigini. Ma i costi vivi dell’uso dei sistemi di raffrescamento dell’aria rischiano di essere significativi come pure l’impatto sull’ambiente senza un investimento complessivo che possa riequilibrare gli uni e gli altri.
Il centro Studi di Cna di Padova e Rovigo ha valutato i costi e gli impatti in base a due diverse tipologie di abitazione:
Il primo caso riguarda un appartamento di circa 80 metri quadri in classe energetica B, quindi con buon isolamento termico. Anche qui tuttavia la temperatura interna, col gran caldo di luglio e agosto, può toccare e superare i 30 gradi. Si configura quindi la necessità di abbassarla almeno di 3 o 4 gradi.
Si è scelto di ipotizzare che questo appartamento sia dotato di un impianto di buona qualità con condizionatore, 2 split, un inverter e un motore, il tutto in classe A++. Per un utilizzo medio di 6 ore al giorno, tutti i giorni (con attivi entrambi gli split) il consumo medio è di circa 1.6 kWh/h per un totale di totale 590 kWh nell’arco dei 2 mesi in questione.
La spesa complessiva in questo caso è di circa 150 euro per i 2 mesi ma sale a 180 euro in caso di un appartamento in classe C, ad oltre 220 euro per uno in classe D, e sale ancora per le classi E, F e G.
Installare un impianto fotovoltaico può ridurre sensibilmente (anche azzerare) la spesa per il condizionatore in estate, se dimensionato correttamente e usato in modo ottimale.
Un impianto da 3kw potrebbe bastare per abbattere le spese: attualmente il costo è tra i 4.000 ed i 5.500 euro (senza sistemi di accumulo) e fino al 31 dicembre del 2025 si può accedere alle detrazioni fiscali del 50%. L’operazione permette di evitare di immettere in atmosfera circa 256 kg di CO₂ solo per il condizionatore estivo. Una cifra che arriva a 850 kg di CO₂/anno considerando tutti i consumi elettrici. Di fatto sarebbe come piantare circa 30 alberi ogni anno.
La seconda ipotesi riguarda invece un’abitazione di circa 130 metri quadri in classe energetica B su 2 livelli, dove è presente un impianto di condizionamento simile a quello precedente ma un po’ più potente, sempre in classe A++.
Un utilizzo medio di 8 ore al giorno, tutti i giorni di luglio e agosto, produce un consumo medio di 2.4 kWh/h circa, (in totale circa 1.170 kWh).
La spesa è di circa 290 euro per i 2 mesi ma sale a 360 euro per un’abitazione in classe C, a oltre 450 euro in classe D e così via fino a cifre ancora più impattanti per le classi energetiche più basse (E, F e G).
Con impianto fotovoltaico da 4,5kw e un costo costo tra i 6.000 e i 7.000 euro (senza i sistemi di accumulo) il risparmio in bolletta è tra i 300 ed i 400 euro nei 2 mesi estivi. Non solo si evita di immettere in atmosfera oltre 1,3 tonnellate di CO₂ in un anno: Sarebbe come se si piantassero ogni anno ben 40 alberi e si evitasse di far percorrere alla propria auto ben 10 mila km.
Ma attenzione: i casi proposti riguardano condizionatori in perfetto stato di manutenzione. I consumi elettrici nel caso di apparecchi non correttamente manutenuti (con scambiatori non puliti, motore non in piena efficienza e così via) sono superiori anche del 10-15% rispetto a quanto descritto.
Se poi gli split non sono sanificati periodicamente si rischia di vedere diffusa aria non pulita con eventualmente anche microrganismi pericolosi come della legionella, delle tonsilliti e più in generale legati alle malattie del sistema respiratorio.
“Abbinare moderni sistemi di condizionamento dell’aria a impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, è sempre consigliato – spiega Luca Montagnin, presidente di Cna Padova e Rovigo. – Si ottiene un risparmio concreto sia in termini di spesa che di efficienza. Anche l’impatto ambientale del sistema di condizionamento, altrimenti negativo, tende a riequilibrarsi fino a diventare un valore aggiunto. I costi del fotovoltaico sono calati molto negli anni e installare un sistema non è più così impattante sulle tasche delle famiglie come poteva essere fino a 10-20 anni fa. E tuttavia la politica di riduzione degli incentivi decisa dal Governo colpisce proprio quei cittadini che scelgono di assumersi in prima persona la responsabilità ambientale dei propri stili di consumo, pagando di tasca propria in previsione di un risparmio futuro ma con una riduzione immediata delle emissioni di CO₂. Portare dal 65% al 50% e poi al 36% già a partire dal 2026 i vantaggi fiscali per l’acquisto e l’installazione di un sistema di condizionamento integrato con un impianto fotovoltaico, da una parte rischia di rallentare un mercato che garantisce sviluppo ad un’intera filiera economica che proprio in questi territori ha una forza e una presenza significativa; dall’altra si mortificano gli sforzi di intere fasce di popolazione che vorrebbero contemperare la necessità di una buona qualità della vita, anche durante l’estate, con una più profonda attenzione per l’ambiente”.
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