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Nuovo Ospedale Monopoli Fasano. Inaugurazione del 26 luglio 2025.


Il 26 luglio 2025, nella tarda mattinata, in una giornata di caldo afoso, si è svolta la Cerimonia di Inaugurazione del Nuovo Ospedale Monopoli Fasano, ubicato in Monopoli alla contrada S. Antonio d’Ascula.

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Si tratta di una grande struttura sanitaria, con 299 posti letto, realizzata con una nuova idea
di un team internazionale guidato dall’architetto spagnolo Albert De Pineda, considerato uno dei massimi esperti internazionali di architettura sanitaria, in collaborazione con la Società di Ingegneria e Architettura Manens e lo studio Mauro Sàito Architetti.

Dal team degli architetti il progetto viene presentato, per i caratteri distintivi, come una struttura che integra il territorio e il paesaggio circostante, caratterizzato dalla presenza di ulivi monumentali, creando una struttura ecosostenibile e a basso impatto ambientale, con ampi spazi che favoriscono la illuminazione e la ventilazione naturale.

Si tratta, in realtà, di una struttura che non spicca verso l’alto, a forma di piattaforma larga circa 200 metri, posta nel paesaggio della piana degli ulivi secolari circostante, senza superare l’altezza media dei 12 metri degli stessi ulivi.

E’ formata da tre piani : un interrato per i mezzi, un piano terra per l’accoglienza, un primo piano per le degenze con reparti e ambulatori, che guardano da una parte verso il mare e dall’altra verso le colline.

Gli interventi

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L’ inaugurazione della importante struttura, non ancora funzionante, ha visto gli interventi del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dell’assessore al Bilancio Fabiano Amati, del direttore del Dipartimento Salute Puglia Vito Montanaro, del direttore della Asl Bari Luigi Fruscio, dei sindaci Angelo Annese di Monopoli e Francesco Zaccaria di Fasano. Presenti il consigliere regionale Lucia Parchitelli, gli altri sindaci o delegati dei vari Comuni dell’ambito interessato.
Ad officiare la benedizione il vescovo della Diocesi Conversano Monopoli S.E. Giuseppe Favale.

Negli interventi sono stati esaltati gli aspetti positivi del nuovo complesso ospedaliero: sarà un ospedale di primo livello, si avvarrà delle migliori e moderne attrezzature e tecnologie;  assicurerà la cura e l’assistenza sanitaria per tutti i casi tempo-dipendenti;  si avvarrà dei migliori sanitari locali e nazionali, assunti con le procedure di concorso già in atto, servirà un ambito territoriale di 12 comuni, di cui 8 della provincia di Bari  (Monopoli, Polignano a Mare, Conversano, Castellana Grotte, Putignano, Noci, Alberobello, Locorotondo) e 4 della provincia di Brindisi ( Fasano, Ostuni, Cisternino, Ceglie Messapica), sarà a disposizione di circa 260.000 cittadini residenti, che in estate raggiungono anche 1 milione di potenziali utenti; non saranno depotenziati gli ospedali di Fasano, Ostuni, Putignano e Monopoli, che opereranno con i loro servizi e reparti come ospedali di comunità, rivolti a pazienti che necessitano di cure di media-bassa intensità, stabilizzazione clinica, recupero funzionale e autonomia, ma per i quali il domicilio non è idoneo o sufficiente.

E’ stato annunciato il percorso che si farà fino al funzionamento che avverrà a fine 2025.
Un percorso molto complesso che sarà realizzato in diverse fasi per assicurare la continuità assistenziale e la sicurezza delle cure.

Si comincia già dal 28 luglio, quando saranno allocati nel “Monopoli-Fasano” la Direzione medica e quella amministrativa, gli uffici tecnici e la sorveglianza sanitaria.
Sino al 31 ottobre è previsto il completamento della fase preparatoria, nonché l’ultimazione delle attività di collaudo e verifiche degli impianti e di ogni singola apparecchiatura sanitaria.
Successivamente, tra il 1° e il 15 novembre, si procederà al trasferimento di attività specialistiche ambulatoriali, Dialisi, Terapia del dolore, Endoscopia digestiva, Servizio Immuno -Trasfusionale (SIT), Farmacia e Laboratorio analisi.
Nel periodo 16-18 novembre sarà trasferito il Servizio lavanderia e sarà attivato il Centro smistamento vitto.
La fase più importante sarà quella in agenda tra 19 e 25 novembre, che riguarderà il trasferimento delle attività assistenziali, nell’ordine: Neurologia e Stroke Unit, Medicina interna, Chirurgia Generale, Ortopedia, Urologia, Otorinolaringoiatria, Cardiologia e UTIC, Rianimazione, Pronto Soccorso, Blocco operatorio e Area materno-infantile (Ostetricia e ginecologia, Pediatria e Neonatologia).
Nei soli giorni del trasferimento delle unità operative di degenza, sarà comunque garantita l’attività di emergenza-urgenza (Pronto Soccorso, Sala operatoria, Rianimazione, Servizi diagnostici d’urgenza, Laboratorio analisi e Radiologia) su entrambi gli ospedali.

Gli assenti

L’inaugurazione ha visto l’assenza dei rappresentanti del governo nazionale, il pugliese Marcello Gemmato sottosegretario alla Salute, e dei politici del centro destra locale e regionale.

In una nota diffusa alla stampa il sottosegretario Gemmato definisce l’inaugurazione senza funzionamento “una mera occasione di visibilità, esposta a strumentalizzazioni politiche con il rischio di generare delusione tra i cittadini, che da tempo attendono risposte concrete in termini di servizi sanitari”.

Caratteri strutturali dell’Ospedale.

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L’edificio sorge su un’area pari a 178.000 metri quadri, ha una superficie lorda di circa 63.000 metri quadri e un volume complessivo di 295.000 metri cubi. La struttura si sviluppa su tre livelli (più un quarto interrato) e dispone di 299 posti letto ospitati in 150 camere di degenza, 9 sale operatorie (comprese 3 sale per Chirurgia ambulatoriale, oltre a 1 sala autoptica e 2 sale rosse di emergenza-urgenza), parcheggio per 742 posti auto e un impianto fotovoltaico con potenza di 915 kWp. La struttura ospedaliera servirà un bacino d’utenza di oltre 260mila persone, distribuite principalmente su 8 comuni della Provincia di Bari e 4 della Provincia di Brindisi, oltre a uno della Provincia di Taranto.

Sanitari e tecnologie.

L’Ospedale è stato realizzato con le principali discipline mediche e chirurgiche, servizio psichiatrico di diagnosi e cura, dipartimento materno-infantile, terapie intensive e servizi ambulatoriali e diagnostici di supporto.

La dotazione dell’Ospedale prevede inoltre 14 letti tecnici, di cui 8 di Osservazione breve intensiva (OBI) e 6 di recovery room, 32 postazioni di Day service medico, oncologico e posti rene per Dialisi, un blocco parto con 3 sale parto/travaglio, 1 sala parto in acqua e 1 sala per le emergenze ostetriche (attiva h24).

Rilevante l’investimento in tecnologia, in particolare per il sistema di tracciamento del paziente dal letto di degenza al tavolo operatorio e per la Diagnostica per immagini, che può contare su 10 sale con apparecchiature di ultima generazione (1 Tc 128 e 1 Tc 256 slice, 2 RM da 1,5 Tesla, 2 RX, 2 mammografi 3D, 2 ecografi) capaci di velocizzare i tempi e migliorare la qualità delle diagnosi, oltre a una fornitura dedicata al Pronto Soccorso, con 1 sala Tc, 2 sale RX e 1 sala ecografia.

Sono previste, inoltre, 4 sale per Endoscopia, 2 sale per Cardiologia Emodinamica ed Elettrofisiologia, più 2 sale per Chirurgia laser.

Bellezza e arte.

Partendo dal concetto che la bellezza del paesaggio e l’arte aiutano i malati a curarsi si sono realizzati elementi adeguati allo scopo.

Intorno all’edificio sono stati eretti 2 km di “muretti a secco”, una lavorazione unica realizzata con la pietra naturale – riconosciuta nel 2018 dall’Unesco come Patrimonio immateriale dell’Umanità. Parte integrante dell’eco-design del presidio sono altresì i circa 200 ulivi monumentali temporaneamente spostati in altra area durante i lavori e, al termine, reimpiantati nel luogo di origine: una dimostrazione di come si possa unire la funzionalità architettonica alle più moderne esigenze sanitarie, senza intaccare la bellezza dei luoghi.

La pregevole architettura sanitaria è infine ulteriormente valorizzata dalla creatività degli artisti vincitori del Concorso internazionale ”Arte e Sanità Puglia 2023.
L’importanza dell’arte contemporanea nel processo di cura”, finalizzato alla realizzazione di opere d’arte destinate all’abbellimento dell’edificio ospedaliero, così come previsto dalle disposizioni della legge n. 717 del 1949. All’esterno, è prevista una enorme scultura di acciaio, alta sino a dieci metri, mentre all’interno dell’ospedale faranno bella mostra di sé i grandi pannelli decorativi esposti lungo i 60 metri del perimetro della hall e nove tele collocate negli spazi di attesa e di passaggio.

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Costi del nuovo Ospedale

L’opera è costata circa 116.000.000 di euro, comprese 4 perizie di variante e 3 varianti migliorative, finanziati con fondi FSC 2007-2013 e FESR 2014-2020 e con altre risorse regionali.

Per il completamento dell’ospedale, le strutture aziendali – Area Tecnica, Patrimonio, Ingegneria Clinica e Direzione Amministrativa Ospedaliera Area Bari Sud – hanno predisposto la fornitura di tecnologie ed arredi sanitari e non sanitari e lavori di ultimazione dal punto di vista edile–impiantistico (sale operatorie, Diagnostica per immagini, Medicina di Laboratorio, cucina, mensa, sistemazione aree a verde esterne ed interne), per  un quadro economico complessivo di 84,5 milioni di euro derivanti dal nuovo programma regionale di investimenti ex art. 20 della legge nazionale 67/1988. In aggiunta, è stato impiegato un finanziamento regionale di 13 milioni di euro (legge regionale 1 del 2016) per i lavori di realizzazione delle infrastrutture stradali di accesso, per un asse viario che si svilupperà complessivamente per circa 2,5 km.

Proposta per il nome.

Sui muri del nuovo ospedale mancava il nome, indicato solo come Nuovo Ospedale Monopoli Fasano.
A base della intitolazione potrebbero essere utili i riferimenti alla storia dei luoghi.
L’Ospedale si trova in Monopoli alla contrada S. Antonio d’Ascula, nel cuore della Piana degli Ulivi Secolari e Monumentali, a pochi chilometri dall’antica Egnazia, oggi valorizzata con il Parco Archeologico.
La contrada, sin dai tempi dei romani, come riportato nella Carta Peutingeriana, la più antica mappa definita patrimonio dell’Unesco, era attraversata dall’antica Via Appia Minucia Interna, da Roma ad Egnazia, una mulattiera che collegava Ad Veneris (S. Michele in Frangesto sulla collina) a Gnathie, in dialetto Anazzo.
Il nome di EGNAZIA potrebbe risultare adeguato e corrispondente alle aspettative della comunità locale.
Tra l’altro, tra Monopoli e Fasano, esiste la Stazione Ferroviaria di Egnazia, che potrebbe essere riqualificata.

Foto di repertorio del 2021.
Fabiano Amati impedito da Michele Emiliano ad entrare nel cantiere.


Articolo a cura di Stefano Carbonara
Storico, scrittore, editore di Monopoli Tre Rose.

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