Il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge che introduce nel codice penale il reato autonomo di femminicidio. Una svolta importante, che risponde a una crescente consapevolezza sociale e istituzionale della necessità di contrastare con strumenti più efficaci la violenza contro le donne. Il provvedimento prevede aggravanti specifiche per i reati compiuti contro le donne in quanto tali, riconoscendo così il carattere strutturale della violenza di genere. Una decisione che CNA Piemonte accoglie con convinzione e senso di responsabilità.
“Siamo davanti a una riforma che non si limita a rafforzare il sistema penale – dichiara Rachele Sinico, funzionaria di CNA Piemonte – ma segna un cambio di paradigma culturale: la politica ha scelto di dare un nome, un riconoscimento e una risposta concreta alla violenza sistemica che colpisce le donne in quanto tali.” Una scelta che, per CNA Piemonte, deve diventare esempio e stimolo anche per il mondo dell’economia, del lavoro e dell’impresa.
“Non possiamo pensare che la parità si giochi solo nei tribunali – prosegue Sinico –. La vera sfida è costruire una cultura condivisa del rispetto, della sicurezza, della dignità, anche dentro le imprese, nei laboratori, negli uffici, nei cantieri. Dove ogni giorno si combattono battaglie meno visibili ma altrettanto cruciali: contro le disuguaglianze salariali, le carriere interrotte, la marginalizzazione del talento femminile.” CNA Piemonte sottolinea come l’indipendenza economica sia una delle leve più potenti contro la violenza di genere. Garantire alle donne pari accesso alla formazione, all’imprenditorialità, al credito, ai ruoli apicali non è solo una questione di giustizia, ma una condizione necessaria per uno sviluppo economico moderno, competitivo e sostenibile.
“Il mondo artigiano e imprenditoriale deve raccogliere il testimone della politica e fare la sua parte. Noi ci impegniamo ogni giorno – conclude Sinico – per promuovere una cultura del lavoro fondata su pari opportunità, rispetto e sicurezza. Non solo per legge, ma nei comportamenti, nei modelli organizzativi, nei percorsi di crescita delle nostre imprese. Perché la parità non è un obiettivo settoriale: è la condizione per una società più giusta e per un’economia più forte.” Su questo punto si inserisce anche la voce di Monica Percelsi, Presidente di CNA Impresa Donna Piemonte, che evidenzia il valore del provvedimento e il ruolo attivo delle donne nel costruire una nuova cultura d’impresa: “Il riconoscimento del reato autonomo di femminicidio è un atto di giustizia e di civiltà che chiama tutte e tutti a un cambio culturale. Questo insegnamento al rispetto deve incominciare fin dalle scuole primarie solo così sarà possibile cambiare mentalità. Come donne imprenditrici, sentiamo la responsabilità e la volontà di essere protagoniste di questo cambiamento. Le nostre imprese sono spesso luoghi di innovazione silenziosa, dove la parità di genere si realizza nei fatti: nella leadership femminile, nella conciliazione tra vita e lavoro, nell’inclusione come valore strategico. CNA Impresa Donna continuerà a sostenere con forza questi percorsi, promuovendo reti, formazione e strumenti concreti per rafforzare l’autonomia economica e professionale delle donne.”
CNA Piemonte sottolinea che la costruzione di un’economia più inclusiva e giusta non è solo un obiettivo etico, ma una necessità strategica per la competitività del Paese. Dove c’è parità, c’è innovazione. Dove c’è rispetto, c’è crescita. Dove c’è responsabilità condivisa, c’è futuro.
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