La necessità di accedere al mondo del credito resta piuttosto spiccata in buona parte del territorio siciliano, complice un “caro-vita” cresciuto significativamente negli ultimi tre anni e un contesto economico che resta particolarmente incerto per le imprese, che non agevola certamente la stipula di contratti stabili per i giovani siciliani.
La nostra regione presenta una situazione creditizia peculiare rispetto al resto d’Italia, con dinamiche differenti tra famiglie e imprese, che si trovano costrette a operare in un contesto di tassi d’interesse più elevati rispetto all’epoca pre-covid, infrastrutture bancarie in forte diminuzione e interventi pubblici per supportare le aziende locali.
Credito alle famiglie siciliane: qual è lo stato dell’arte?
Nel 3° trimestre del 2024, le famiglie siciliane hanno ottenuto oltre 435 milioni di euro di mutui per l’acquisto di abitazioni, ovvero circa il 4% del totale nazionale, collocandosi al nono posto nazionale per volume erogato. Durante lo scorso anno, i mutui erogati alle famiglie siciliane erano pari a 1,245 miliardi di euro: la media mensile dei mutui ottenuti delle famiglie siciliane, di conseguenza, si è attestata attorno ai 100 milioni, leggermente inferiore rispetto alla media nazionale.
La diminuzione dei tassi operata dalla BCE negli ultimi mesi, tuttavia, fa presagire a un aumento delle richieste ed erogazioni dei mutui ipotecari, in particolar modo per quanto riguarda l’acquisto della prima casa. D’altro canto, talvolta sussistono condizioni differenti tra chi decide di affidarsi a una filiale “fisica” e chi, invece, sfrutta le opportunità dei mutui online proposti dai più importanti istituti di credito nazionali. E la scelta del mutuo maggiormente confacente alle proprie esigenze è certamente più semplice rispetto a qualche lustro fa.
In base a quanto emerso nel 2024, le famiglie siciliane si trovano costrette a pagare tassi d’interesse più elevati rispetto alla media nazionale: i mutui a tasso fisso in Sicilia si sono attestati attorno al 2,89% contro una media nazionale del 2,61%. Discorso analogo, purtroppo, anche per quanto concerne i prestiti: il TAEG medio delle famiglie siciliane è stato del 5,89%, mentre quello medio italiano si è attestato attorno al 5,10%.
Un dato, però, è particolarmente incoraggiante per la nostra regione. Secondo Bankitalia, nel 2024 la concessione di prestiti e mutui alle famiglie siciliane è rimasta stabile rispetto all’anno precedente (+0,4%), mentre in tutta Italia si è registrata una seppur lieve contrazione (-0,6%).
La situazione del credito alle imprese siciliane
Per quanto concerne le imprese siciliane, il primo semestre del 2024 ha fatto registrare un -0,3% nei prestiti concessi alle medesime rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il tessuto imprenditoriale – in particolar modo il settore edile – ha sofferto maggiormente, mentre la manifattura e il terziario hanno visto una timida ripresa nella domanda di credito, seppur talvolta inficiata da prestiti finalizzati alla ristrutturazione di debiti pregressi.
Al pari delle famiglie, anche le imprese siciliane si trovano costrette – rispetto alla media nazionale – a sopportare maggiori oneri all’atto della sottoscrizione di un prestito, soprattutto nei settori industriali e servizi. D’altro canto, la percezione di rischi più elevati da parte degli istituti di credito si traduce in spread più alti volti a “prezzare” il rischio di credito assunto, con risvolti negativi in merito alle condizioni di tasso applicate.
Alla fine del 2022, lo stock di credito concesso alle imprese siciliane è aumentato di quasi lo 0,5%, in controtendenza con quanto accaduto nel resto del nostro paese. Un dato, quest’ultimo, piuttosto incoraggiante, che fa comprendere come gli istituti di credito siano disposti a sostenere l’economia siciliana mantenendo stabile l’erogazione del credito, seppur a tassi più elevati rispetto alla media nazionale.
Sul fronte istituzionale, invece, nella nostra regione operano enti come IRCAC e IRFIS: il primo sostiene le numerose cooperative presenti nel nostro territorio, mentre il secondo, invece, finanzia le PMI con risorse pubbliche, contributi e agevolazioni per investimenti e start-up. Il contributo di questi enti è essenziale per le imprese siciliane, in quanto integra il sistema bancario tradizionale e favorisce una mitigazione nelle difficoltà d’accesso al credito che riscontrano alcune imprese regionali.
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