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Crédit Agricole Italia, erogazioni mutui +28% nel II trimestre 2025. Aumentano anche i finanziamenti alle imprese


Nel primo semestre 2025 Crédit Agricole Italia ha rafforzato il suo impegno verso famiglie e imprese, collocando 1,8 miliardi di euro in mutui residenziali e segnando un aumento del 28% nel secondo rispetto al primo trimestre dell’anno. Netta crescita anche per i nuovi finanziamenti a medio-lungo termine alle imprese, che hanno registrato un +13% a/a.

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Sempre in ambito mutui, sono salite nel primo semestre le richieste da portale online, dove, spiega l’istituto, “adesso è possibile gestire totalmente a distanza e da app anche le richieste di cointestazioni, a completamento del processo di digitalizzazione”.

Inoltre, il gruppo ha confermato il suo supporto al percorso di transizione energetica della clientela nell’ambito mutui casa, con una promozione dedicata a chi acquista o ristruttura immobili in classe energetica A o B (promozione valida anche per surroga), che ha portato la quota sull’erogato degli immobili ad alta efficienza energetica al 24%, in aumento rispetto a giugno 2024 (21%).

I finanziamenti verso la clientela sono cresciuti del 2,9% anno su anno.

Finanziamenti corporate. Prosegue e si rafforza il sostegno alle imprese del territorio, con nuove erogazioni pari ad oltre 2,3 miliardi di euro nei primi sei mesi dell’anno, in crescita di circa il +17% a/a. Nel primo semestre, circa 800 milioni di euro – pari al 34% delle erogazioni complessive alle imprese – sono stati destinati ad operazioni a supporto della transizione, in linea con le strategie e gli obiettivi Net Zero del gruppo.
Nel secondo trimestre 2025 le erogazioni di finanziamenti in agribusiness hanno registrato un incremento del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La banca ha confermato il sostegno al settore anche grazie alla sottoscrizione di un importante accordo con il ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, che prevede un plafond di 3 miliardi di euro volto a favorire gli investimenti delle imprese agricole, con particolare focus su giovani e innovazione. Sono stati avviati progetti di sostegno finanziario su Cer (Comunità per le energie rinnovabili) che coinvolgono l’intero territorio italiano, a cui si aggiungono operazioni di investimento in agricoltura rigenerativa e di precisione, nel più ampio obiettivo di promozione e tutela della biodiversità.

Cresce la base clienti. Tra gennaio e giugno Crédit Agricole Italia ha acquisito 107.000 nuovi clienti (+9% a/a), grazie al consueto e rilevante apporto del canale digitale (41%), in progressivo aumento rispetto ai dati degli ultimi anni (40% dic-24, 36% dic-23);

Microcredito

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Wealth management e polizze ramo danni. I collocamenti di prodotti wealth management hanno raggiunto 8 miliardi di euro (+13% a/a), in incremento su tutte le principali asset class. Importante la progressione dei flussi netti, che si attestano a +0,9 miliardi di euro da inizio anno. Significativa anche l’evoluzione dei premi delle polizze ramo danni (+9% a/a), che beneficiano dell’accesso digitale e del potenziamento dei servizi di consulenza assicurativa.

Utile netto e risultati del conto economico. Crédit Agricole Italia ha registrato un utile netto pari a 468 milioni di euro, in aumento del +5% a/a
I proventi operativi netti si attestano a 1.557 milioni di euro, in diminuzione dell’1% rispetto al primo semestre del 2024. Gli interessi netti ammontano a 847 milioni di euro, registrando un calo nel confronto annuale ( -6,2% a/a) riconducibile all’andamento dei tassi di mercato. “La discesa meccanica è tuttavia attenuata dalla proattiva gestione del passivo e dal contributo delle strategie di copertura, che nel trimestre hanno sostenuto l’incremento su base congiunturale (+1,7% T2/T1)”, precisa l’istituto. Le commissioni nette, se confrontate con lo stesso periodo dell’anno precedente, hanno evidenziato una dinamica positiva, portandosi a 662 milioni di euro con un incremento del +3,6% a/a, guidata dalla brillante performance dell’attività di collocamento di prodotti wealth management. In particolare, la componente “gestione, intermediazione e consulenza” segna un aumento del +6,5% a/a, nonostante la volatilità nei mercati globali, mentre risulta in diminuzione la componente da “attività bancaria commerciale e altro” (-0,7% a/a), che mostra però una decisa ripresa sul trimestre.



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