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LOMBARDIA, SICILIA E VALLE D’AOSTA REGIONI PIÙ LENTE SUI RIMBORSI FISCALI


I tempi medi di liquidazione dei rimborsi fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate evidenziano ancora forti disomogeneità territoriali: in vetta tra le regioni più lente si collocano la Valle d’Aosta (90 giorni), la Sicilia (89 giorni) e la Lombardia (88 giorni). Seguono la Puglia (84 giorni), la Basilicata (81 giorni), l’Abruzzo (80 giorni), la Campania (78 giorni) e infine Liguria e Veneto, entrambe con 77 giorni impiegati per la liquidazione dei rimborsi ai contribuenti.

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È quanto emerge da un’analisi del Centro studi di Unimpresa che mette in luce ritardi non sempre giustificati da elevati carichi di lavoro, ma spesso legati a inefficienze organizzative presenti in alcune sedi locali dell’Agenzia delle Entrate.

Parallelamente, sul versante degli ammontari complessivi, i rimborsi erogati ai contribuenti nel corso dell’anno raggiungono 19,47 miliardi di euro, somma distribuita tra le regioni: la Lombardia primeggia con 5,03 miliardi, seguita da Lazio (2,91 miliardi) ed Emilia-Romagna (2,22 miliardi).

Importi superiori al miliardo si registrano anche in Veneto (1,33 miliardi), Piemonte (1,26 miliardi), Toscana (1,08 miliardi) e la competenza gestita del Centro operativo di Pescara (1,36 miliardi).

Le restanti regioni si attestano su importi compresi tra poche decine di milioni e circa 800 milioni.

«È inaccettabile che l’attesa per ricevere un rimborso fiscale vari da 44 a 90 giorni a seconda della regione di residenza. La disparità nei tempi di liquidazione da parte dell’Agenzia delle Entrate fotografa un Paese a due velocità, dove i diritti dei contribuenti non sono garantiti allo stesso modo su tutto il territorio nazionale. I dati che emergono evidenziano non solo inefficienze strutturali, ma anche una fragilità amministrativa in alcune aree del Paese che non può più essere tollerata. Il fatto che regioni come la Lombardia e la Sicilia, con volumi di rimborsi molto diversi, facciano registrare tempi simili e alti, dimostra che non si tratta solo di carichi di lavoro ma anche di organizzazione interna. Occorre un intervento strutturale che punti a digitalizzare ulteriormente i processi, rafforzare le dotazioni di personale nei territori più in difficoltà e introdurre criteri minimi di efficienza validi per tutta Italia. L’obiettivo deve essere un sistema fiscale che restituisca con tempestività ciò che è dovuto, senza penalizzare chi vive in determinate zone del Paese. Non esistono contribuenti di serie A e di serie B: la giustizia fiscale passa anche dalla velocità con cui lo Stato onora i suoi impegni» commenta il consigliere nazionale di Unimpresa, Marco Salustri.

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Secondo il Centro studi di Unimpresa, che ha analizzato dati della Corte dei conti, i rimborsi fiscali erogati ai contribuenti italiani da parte dell’Agenzia delle Entrate, ripartiti su base regionale in base alla residenza dei beneficiari, ammontano complessivamente a 19,47 miliardi di euro, con un tempo medio nazionale di 74 giorni tra la presentazione della domanda e la liquidazione effettiva dell’importo spettante. 

La regione in cui i contribuenti hanno ricevuto la quota più alta di rimborsi è la Lombardia, con 5,03 miliardi di euro, ma anche con uno dei tempi medi più lunghi, pari a 88 giorni, a conferma del fatto che volumi elevati non sempre coincidono con efficienza amministrativa.

Seguono il Lazio, con 2,91 miliardi rimborsati in 73 giorni, e l’Emilia-Romagna, con 2,22 miliardi liquidati in 72 giorni.

In Veneto i rimborsi ai contribuenti hanno raggiunto 1,33 miliardi, ma con un tempo medio piuttosto elevato di 77 giorni, mentre in Piemonte l’importo erogato è stato di 1,26 miliardi con una tempistica leggermente migliore, pari a 69 giorni. 

Anche i contribuenti che ricadono sotto la competenza del Centro operativo di Pescara hanno ricevuto importi consistenti, pari a 1,36 miliardi di euro, ma con tempi molto più contenuti rispetto alla media nazionale, soltanto 56 giorni.

I residenti in Toscana hanno ottenuto rimborsi per 1,08 miliardi, con una media di 60 giorni, una delle migliori tra le regioni con volumi significativi.

In Campania l’importo complessivo restituito è stato pari a 758 milioni, ma con una tempistica di 78 giorni, mentre in Puglia si parla di 491 milioni con un’attesa media ancora più lunga, pari a 84 giorni.

In Sicilia, dove i rimborsi ai contribuenti sono stati pari a 331 milioni, i tempi di attesa si attestano a 89 giorni, quasi tre mesi.

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La situazione peggiore si registra in Valle d’Aosta, dove a fronte di un importo modesto, 19,7 milioni, si registra il tempo di liquidazione più alto, ben 90 giorni.

Decisamente migliore il quadro in Friuli-Venezia Giulia, che con 254 milioni rimborsati si distingue per la maggiore rapidità, con soli 44 giorni.

Anche l’Umbria, con 160 milioni, mostra performance eccellenti, con una media di 54 giorni. 

Tempi sotto la media anche in Alto Adige e Trentino, con 443 e 242 milioni di euro erogati, e tempi di attesa pari a 61 e 62 giorni rispettivamente.

I contribuenti delle Marche hanno ricevuto 189 milioni con un tempo medio di 60 giorni, identico a quello registrato in Toscana. In Abruzzo sono stati erogati 640 milioni, ma i tempi di rimborso salgono a 80 giorni.

La Liguria e il Veneto condividono lo stesso tempo medio di attesa, pari a 77 giorni, sebbene con differenze significative negli importi: 368 milioni per la prima, 1,33 miliardi per la seconda.

In Calabria i rimborsi ammontano a 102 milioni con un tempo di attesa di 66 giorni; in Basilicata sono stati restituiti 81 milioni in 81 giorni, mentre in Molise, con soli 29 milioni, il tempo medio è perfettamente in linea con la media nazionale, 74 giorni. In Sardegna i contribuenti hanno ricevuto 174 milioni con una tempistica di 68 giorni. 

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Questo quadro rivela forti disparità territoriali non solo nei volumi di rimborso, che sono la conseguenza della diversa distribuzione della popolazione e della pressione fiscale, ma soprattutto nella capacità operativa delle strutture territoriali dell’Agenzia delle Entrate.

In molte aree, tempi di lavorazione elevati non trovano giustificazione nei carichi di lavoro, segnalando disomogeneità organizzative che andrebbero corrette per garantire ai contribuenti, su tutto il territorio nazionale, lo stesso livello di efficienza e tempestività nel ricevere quanto loro spetta.

Grafico – La mappa dei rimborsi fiscali in Italia
Grafico - La classifica dei rimborsi per Regione
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Ufficio Stampa Unimpresa
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