Con la sentenza del 1 agosto 2025, pronunciata nella causa C-665/23, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha tracciato con fermezza i confini del diritto al rimborso delle operazioni di pagamento non autorizzate, stabilendo che l’utente di una carta di pagamento può perdere tale diritto qualora ritardi la segnalazione dell’uso illecito, anche se rispetta il termine massimo di tredici mesi previsto dalla normativa. Secondo i giudici europei, il comportamento del pagatore, se intenzionalmente omissivo o gravemente negligente, può compromettere irrimediabilmente la possibilità di ottenere la rettifica dell’addebito.
Con l’Informativa n. 121 del 31 luglio 2025, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) ha affrontato un tema rilevante per l’ordinamento deontologico della categoria: la possibilità per un iscritto all’Albo, sottoposto a procedimento disciplinare, di ottenere la cancellazione volontaria o d’ufficio. Il chiarimento si è reso necessario a seguito della sentenza n. 70/2025 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimo il divieto di cancellazione dall’Albo in pendenza di procedimento disciplinare, originariamente previsto per l’ordinamento forense.
Con il documento Pronto Ordini del 31 luglio 2025, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) ha fornito un chiarimento rilevante in merito all’incompatibilità tra iscrizione nell’elenco speciale dell’albo professionale e accesso all’albo dei consulenti tecnici d’ufficio (CTU). La risposta fornita nasce da un’esigenza di coordinamento tra le disposizioni del D.Lgs. 139/2005 e quelle del DM 4 agosto 2023, n. 109, che disciplina i requisiti per l’iscrizione nell’albo dei CTU istituito presso i Tribunali.
Con la decisione pronunciata in data 1 agosto 2025 nelle cause riunite C-92/24, C-93/24 e C-94/24, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea interviene con fermezza sulla compatibilità tra il diritto dell’Unione e il regime fiscale applicato ai dividendi distribuiti da società figlie residenti in uno Stato membro diverso da quello della controllante. Il fulcro della questione riguarda la possibilità per uno Stato membro, che ha scelto di applicare il regime esentativo di cui all’articolo 4, paragrafo 1, lettera a) della direttiva 2011/96/UE, di assoggettare tali dividendi a un’imposizione eccedente il 5 del loro ammontare, anche qualora questa tassazione avvenga tramite tributi diversi dall’imposta sul reddito societario, come ad esempio l’IRAP.
Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 1 agosto 2025 della legge 30 luglio 2025, n. 108, viene completato l’iter di conversione del Decreto-Legge n. 84/2025, il cosiddetto Decreto Fiscale, portando a regime un articolato pacchetto di norme che incidono su vari ambiti della fiscalità nazionale. Numerosi gli interventi introdotti nel corso del passaggio parlamentare, che spaziano dal ravvedimento speciale per i contribuenti aderenti al concordato preventivo biennale, alla limitazione dell’addizionale IRPEF sui compensi variabili, fino all’obbligo di motivazione per gli accessi ispettivi e alla semplificazione nella gestione del contenzioso tributario.
Con la comunicazione P.O. 34/2025 del 1 agosto 2025, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha fornito importanti chiarimenti interpretativi in materia di incompatibilità professionale ai sensi dell’articolo 4 del D.Lgs. 139/2005, con particolare riferimento alla posizione dell’iscritto all’albo che ricopra contemporaneamente la qualifica di socio e amministratore unico in più società operanti in ambito commerciale. Il caso sottoposto all’attenzione del Consiglio nazionale Il quesito è stato presentato dal Consiglio dell’Ordine di Bologna, che ha richiesto un parere interpretativo in relazione alla posizione di un proprio iscritto il quale, nel tempo, ha: detenuto una partecipazione del 33,33 in una società in accomandita semplice (s.a.s.), della quale è stato socio accomandatario, amministratore unico e, in seguito, liquidatore.
Con il Messaggio n. 2425 del 1 agosto 2025, l’INPS introduce importanti indicazioni operative volte a garantire la tutela dei lavoratori coinvolti nei procedimenti di riclassificazione dell’inquadramento previdenziale delle imprese, specificamente in relazione alle indennità di disoccupazione percepite. Si tratta di un intervento chiarificatore che si colloca nell’ambito di una più ampia strategia di equilibrio tra efficienza amministrativa e tutela dei diritti sociali, coerente con i principi costituzionali e giurisprudenziali.
Con la Circolare n. 45 del 1 agosto 2025, la Direzione centrale rapporto assicurativo dell’INAIL fornisce istruzioni dettagliate in merito alla rivalutazione annuale degli importi erogati a titolo di indennizzo per danno biologico, stabilita con decorrenza 1 luglio 2025. L’aggiornamento avviene come di consueto in attuazione dell’articolo 13 del Decreto legislativo 23 febbraio 2000, n. 38, secondo quanto previsto dalla legge di stabilità 2016.
Con la sentenza n. 18330 del 2025, la Corte di Cassazione interviene con un’importante pronuncia in tema di processo tributario, chiarendo il perimetro applicativo del divieto di nova in appello previsto dall’articolo 57 del Decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546. L’intervento della Suprema Corte è particolarmente rilevante in quanto conferma che l’Amministrazione finanziaria può articolare ulteriormente una difesa già contenuta nell’avviso di accertamento, senza che ciò integri la proposizione di un motivo nuovo inammissibile.
Con la sentenza del 1 agosto 2025 (causa C-794/2023), la Corte di giustizia dell’Unione europea interviene nuovamente sul tema del recupero dell’IVA indebitamente addebitata in fattura, chiarendo la possibilità, in capo all’Amministrazione tributaria nazionale, di ricorrere a una stima (anche massiva) per quantificare l’imposta dovuta in caso di fatturazione semplificata. Il tutto nel rispetto dei principi di neutralità fiscale, proporzionalità e delle garanzie difensive del contribuente.
A seguito della Legge di Bilancio 2025, sono intervenute modifiche rilevanti al regime IVA applicabile ad alcune specifiche prestazioni di servizio ambientale. L’Agenzia delle Entrate, nell’Interpello 12/2025 di consulenza giuridica, fornisce chiarimenti puntuali in merito all’interpretazione dell’articolo 1, comma 49, della Legge 30 dicembre 2024, n. 207, che ha inciso direttamente sulla Tabella A, Parte III, allegata al Decreto IVA (DPR 633/1972).
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito che: la cessione di un immobile acquistato fruendo del SuperSimabonus acquisti (detrazione 110), in quanto acquisito da un’impresa che aveva ricostruito l’intero edificio con interventi di riduzione del rischio sismico non realizza una plusvalenza imponibile, ai sensi dell’art. 67, co. 1, lett. b-bis), del Tuir posto che solo la prima cessione (nel caso di specie riconducibile a quella operata dall’impresa costruttrice nei confronti del contribuente beneficiario del bonus) può determinare la plusvalenza imponibile, essendo irrilevanti le successive cessioni (quella effettuata dall’acquirente).
Buongiorno, avrei bisogno di un chiarimento in merito al concordato preventivo Bbennale . Un contribuente che ha aderito al CPB per il biennio 2024-2025, nel corso del 2025 riceve alcuni avvisi bonari riferiti a imposte non versate relative ad anni precedenti, per importi superiori a 5.000 euro: in questo caso, decade dal CPB e se invece il CPB resta valido, può comunque rateizzare gli importi degli avvisi bonari o è obbligato a versarli in un’unica soluzione Grazie mille per la disponibilità.
Con la circolare del 29 luglio 2025, pubblicata sul proprio sito, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha fornito chiarimenti operativi sull’iscrizione e sul mantenimento dello status di start-up innovativa, alla luce delle modifiche introdotte dalla Legge n. 193/2024. Nuovi requisiti di iscrizione Tra i principali aggiornamenti, il MIMIT ha approfondito il nuovo requisito previsto dall’art. 25, comma 2, lett. a-bis) del DL 179/2012 (modificato dall’art. 28 della L. 193/2024), secondo cui una start-up innovativa deve rispettare la definizione di PMI in base alla raccomandazione CE 361/2003.
Il CNDCEC (Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili) e la FNC, in collaborazione con Ancrel, hanno pubblicato uno schema di relazione dell’Organo di revisione relativo al bilancio consolidato 2024 degli enti locali. Lo scopo è fornire un modello standard per la redazione della relazione allegata alla delibera consiliare, accompagnato da una check-list per facilitare i controlli necessari.
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