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La premier Meloni a sorpresa: l’Umbria sarà zona Zes, con vantaggi per le imprese, mentre Proietti fa scattare le nuove tasse


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di Marco Brunacci

PERUGIA – Ma come sono le circostanze della vita e della politica: le imprese umbre dal primo gennaio 2026 avranno la loro parte di stangata fiscale decisa, come primo atto, dalla Giunta della Stefania Proietti.
Ma Giorgia Meloni (e di sicuro c’entrano anche le imminenti elezioni nelle Marche) ha deciso che l’Umbria, insieme alle Marche, sarà zona Zes, Zona economica speciale, con importanti vantaggi per chi fa investimenti e crea occupazione.
Quindi Proietti aumenta le tasse, Meloni risponde consentendo alle imprese di investire in Umbria con vantaggi economici rilevanti.
Per la cronaca chi continua a essere massacrato dalle tasse Proietti, tributo alla nuova giunta di centrosinistra, sono tutti coloro che hanno un reddito superiore ai 1500 euro più la tredicesima e che quindi fanno i mestieri che prevedono studio o specializzazioni.
Quando si dice che il merito non serve a niente: almeno a farsi stra-tassare sì.
Giorgia Meloni sottolinea come la Zes consenta alle imprese che investono di avere opportunità importanti, specialmente nel momento in cui la giunta Proietti pigia l’acceleratore sui gravami previsti dall’Irap, che è quella curiosa tassa, decisa ai tempi del ministro democrat Vincenzo Visco, osteggiata perfino da tanti sindacalisti, ma che nessuno governo è riuscito a modificare, e che in definitiva “punisce” chi assume operai.
Il risultato che si otterrà in Umbria sommando con la Zes e sottraendo con l’aumento dell’Irap sarà importante per capire in che mondo curioso viviamo.
E’ importante sottolineare che questo risultato viene incontro a una specifica richiesta di Angelo Manzotti, leader Cisl regionale, che ai microfoni di Umbria Tv, mesi fa, chiese esplicitamente di passare nella Zes – Zona finora riservata al sud dell’Italia – a causa dei cattivi fondamentali dell’economia regionale. Uno su tutti: la bassa, molto bassa produttività dell’industria umbra, insieme al cronico isolamento dell’Umbria che viene quotidianamente aumentate da scelte regionali incomprensibili.
In verità ci sono state anche voci critiche rispetto alla Zes: le regioni che hanno questo tipo di vantaggio ormai sono molte. Questo crea una inevitabile concorrenza tra “poveri”, chi è meglio messo con le infrastrutture ha più possibilità di altri. Chi – si pensi alla Campania – ha manodopera giovane può avere dei vantaggi.
L’Umbria che ha al governo i vetero-ambientalisti e gli ateristi potrà approfittarne, ma non come altre regioni.
Fatto sta che il segnale dato dal Governo è forte. Magari se, nonostante la Zes e i problemi con le inchieste giudiziarie varie, a vincere nelle Marche sarà la sinistra, forse anche la presidente Proietti potrà presentarsi ad Ancona per fare un Protocollo, dopo quello con la Toscana, traendone però magari stavolta qualche vantaggio.
Va segnalato infine che è stato il sottosegretario Emanuele Prisco (Fdi) a commentare questa decisione per primo e in maniera ufficiale (manca mentre scriviamo al nota di Proietti o di Confindustria umbra): «Ringrazio – dice Prisco – la presidente Meloni e il ministro Foti per la sensibilità e l’attenzione ancora una volta mostrata per la nostra regione. L’estensione della Zona Economica Speciale (Zes) anche all’Umbria è una decisione strategica che riconosce finalmente le potenzialità del nostro tessuto produttivo e dà una risposta concreta alle esigenze di crescita, modernizzazione e attrazione di investimenti».





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