La Commissione europea ha deciso di agire contro le malattie e gli incidenti sul lavoro. L’obiettivo, in particolare, è prevenire 1,7mila casi di cancro ai polmoni e oltre 19mila altre malattie gravi nei prossimi 40 anni.
Il piano Ue è quello di inasprire i limiti di esposizione a materiali e fumi pericolosi. L’interesse è anche di natura economica, come sottolinea il documento di Eurostat: salvaguardare i lavoratori farebbe risparmiare 1,16 miliardi di euro in costi sanitari.
Nuova stretta ai limiti di esposizione a materiali pericolosi
L’Ue punta a restringere i limiti all’esposizione a elementi pericolosi per i lavoratori e le lavoratrici. Tra questi ci sono il cobalto e altri composti inorganici usati in diverse produzioni, come le batterie per i veicoli elettrici o la produzione di magneti e metalli duri.
L’Europa chiede alle industrie di adattarsi velocemente, in circa 6 anni, e di arrivare ai limiti proposti di 0,01 mg/m³ per le particelle che possono essere respirate attraverso il naso e la bocca e di 0,0025 mg/m³ per le particelle più fini che possono raggiungere più in profondità nei polmoni.
Per gli idrocarburi policiclici aromatici, che si trovano in industrie per la produzione di acciaio, ferro e alluminio, il nuovo valore limite proposto è di 0,00007 mg/m³.
I numeri italiani: dati Inail
In Italia diminuiscono le denunce di infortunio e gli incidenti mortali, ma aumentano significativamente i decessi. Rispetto ai dati dello stesso periodo del 2024, nei primi 5 mesi del 2025:
- -2,5% di denunce di infortunio;
- -3,2% gli incidenti mortali;
- +30,5% dei decessi.
Dai dati emerge un collegamento con l’iniziativa della Commissione europea: l’aumento delle patologie di origine professionale. Nei primi 5 mesi del 2025 si segnala un +9% di denunce di malattie professionali, ovvero 42.383 denunce, rispetto al 2024. Ma il dato è in crescita costante: rispetto al 2019 è pari a +54,8%.
Nella maggior parte dei casi, i più colpiti sono i lavoratori, con denunce di malattie professionali in crescita del +9,6%, mentre le lavoratrici segnano un +7,5%. Inoltre, tanto gli lavoratori italiani quanto quelli stranieri dichiarano un maggior numero di infortuni e malattie professionali, rispettivamente del +8,4% per gli italiani e il doppio per gli stranieri (+16,1%).
I settori più pericolosi e dove
I lavoratori più colpiti sono nei settori:
- industria e servizi, da 32.084 a 34.840 casi, con una crescita del +8,6%;
- agricoltura con una crescita pari a +11,6% e un numero di casi che da 6.475 è salito a 7.225.
Tra le malattie più denunciate ci sono quelle del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio, ma anche tumori e le patologie del sistema respiratorio. Proprio su queste l’Ue agirà con il piano di limitazione dell’esposizione ai materiali pericolosi.
Inoltre, da un punto di vista geografico, le denunce e gli incidenti gravi si registrano in particolar modo nelle regioni del Sud. I dati:
- +21,1% al Sud;
- +17,3% a Nord-Ovest;
- +5,7% al Centro;
- +3,2% al Nord-Est;
- -8,1% nelle Isole.
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