Sassari Ha condotto la Camera di Commercio dal 31 agosto 2020 ed è il nome più caldo per restarne alla guida per il prossimo quinquennio, con le elezioni del nuovo presidente che si svolgeranno dopo l’estate. Ma sul tema Stefano Visconti, imprenditore alberghiero di Alghero, glissa. «La cosa da preservare prima di tutto è l’unione di intenti. Quella unanimità che è arrivata nella mia elezione del 2020 e che è stata sicuramente un valore aggiunto durante un mandato non semplice, anche se ricco di grandi soddisfazioni e risultati».
Il programma che vi eravate dati nel 2020 era ambizioso. Missione compiuta?
«Sì, posso dire che abbiamo realizzato tutti i nostri obiettivi. Nonostante in questi anni, tra pandemia, guerre, costi delle materie prime e dell’energia impazziti, sia cambiato il mondo. Sicuramente però resta tantissimo da fare, e molto di quello che è stato piantato deve ancora sbocciare».
Quale è lo stato di salute dell’imprenditoria del nord dell’isola?
«Se dobbiamo guardare i numeri abbiamo dei saldi tra chiusure e aperture tra i migliori di Italia. Con la locomotiva Gallura che corre al triplo della velocità media nazionale».
Un dato che però non racconta tutto.
«Certo, ma che dà conto di una vitalità, di una resilienza per molti versi inaspettata che il nostro sistema economico continua a mostrare».
Quali i settori critici?
«Ci sono comparti che, nel corso degli anni e per tanti fattori anche incontrollabili, ho visto indebolirsi. Come l’agricoltura, anche a causa dei cambiamenti climatici e dei problemi idrici. O l’edilizia, che sta perdendo un po’ di propulsione dopo il periodo dei bonus. Ma anche settori in continua crescita e con margini ancora interessanti di espansione».
Quali?
«Tutto quello che è legato al turismo chiaramente, alla ricettività e ai servizi. Ma anche l’artigianato. E poi penso al variegato mondo della nautica, con tutti i suoi intrecci. Certo serve visione, coraggio, adeguamenti, rete».
I vostri “progetti speciali” aiutano?
«Quando sono arrivato c’era “Benvenuto Vermentino”, un perfetto esempio di messa a valore di un prodotto di eccellenza del territorio messo in connessione con chi questo prodotto lo acquista, arricchito da un premio enoletterario che da regionale è diventato internazionale. E il suo “germoglio” Salute & Trigu».
Che nel mentre è diventato una solida quercia.
«Abbiamo quintiplicato il budget destinato all’iniziativa: un milione di euro interamente stanziato dal bilancio camerale. E Salude & Trigu è diventata un modello di marketing territoriale. Soprattutto perché gli organizzatori degli eventi acquisiscono punteggi a bando se si mettono in rete. E queste reti, fatte di tanti nodi a prima vista diversi ma profondamente interconnessi, hanno dimostrato di funzionare così bene che sono diventate la regola».
Quali sono i gap più importanti da colmare?
«Sicuramente quello tecnologico. E anche qui abbiamo visto crescere un progetto ormai consolidato e diventato punto di riferimento di tutte le imprese».
Parla dell’Innovation Lab?
«E di tutto quello che rappresenta. Basti pensare a Vetrine 4.0, al recente accordo con Vodafone per tracciare i dati dei compratori tramite le Sim. Ma anche al supporto quotidiano che è in grado di offrire alle imprese nella loro sempre più indispensabile transizione digitale».
L’internazionalizzazione?
«Altro punto dolente quanto indispensabile. E qui non posso non citare l’enorme lavoro di Promocamera, ma anche i voucher a sostegno del commercio e per la partecipazione a eventi e fiere. È un percorso che va affrontato con pazienza e bisogna seminare molto prima di raccogliere i frutti. Ma è finalmente anche alla portata anche di realtà medie e piccole».
Spesso la taglia medio-piccola delle imprese crea difficoltà nell’accesso al credito.
«Indubbiamente. E anche per questo abbiamo messo in campo Hub4fin, un progetto sperimentale, un unicum in ambito nazionale, dedicato alle piccole imprese e alle start up che vede la collaborazione di un’Isola intera con tutte le Camere di Commercio coinvolte, le università di Sassari e Cagliari, insieme al Banco di Sardegna. Un progetto che permetterà alle imprese di accedere a nuovi strumenti di finanza alternativa con cui potranno sostenere i loro progetti, e a cui crediamo tantissimo».
E la salute dell’Ente camerale?
«Ottima direi. Anche perché la fase politica si è interfacciata efficacemente con quella amministrativa, con la squadra guidata dal segretario generale Pietro Esposito che hanno svolto al meglio i compiti raggiungendo importanti risultati con un gran lavoro quotidiano su tutti i fronti, nessuno escluso. La “catena di trasmissione” con il territorio e con le imprese che rappresentiamo è corta e questo ci dà la possibilità di mettere a terra immediatamente i progetti che elaboriamo».
Insomma, resterà a no alla guida della Camera per i prossimi 5 anni?
«Diciamo che sono molte le cose iniziate che mi piacerebbe portare a termine».
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