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Decreto Economia 2025: via libera della Camera


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(ASI) Diventa definitivo il testo del Decreto Economia 2025 approvato anche alla Camera dei Deputati con 160 voti favorevoli, 99 contrari e 3 astenuti. Il testo già approvato anche in Senato è diventato legge a tutti gli effetti. Il decreto è un documento trasversale che introduce misure di sostegno per famiglie, imprese e territori, intervenendo su settori chiave: infrastrutture, natalità, innovazione, cultura, agricoltura e rigenerazione urbana.

Per le imprese, si segnala l’introduzione dell’obbligo per i fondi di investimento riconducibili a operatori istituzionali, di destinare almeno il 3% delle risorse a start-up e PMI innovative: in sostanza, se un fondo gestisce 1 miliardo di euro, dovrà destinare almeno 30 milioni a investimenti in start-up e PMI innovative italiane. È previsto anche un potenziamento dei fondi per l’editoria e le librerie indipendenti, con uno stanziamento di 30 milioni di euro. Anche gli stanziamenti infrastrutturali sono piuttosto rilevanti, in quanto verranno rifinanziati gli interventi per l’edilizia carceraria, per la protezione civile e per il trasporto locale. Nell’ottica di efficientamento verrà istituito un nuovo fondo destinato alla cosiddetta rigenerazione urbana con una dotazione iniziale di 80 milioni di euro. Il decreto interviene anche su agricoltura e Terzo Settore, con 47 milioni per innovazione agricola, 5 milioni per la filiera suinicola e ulteriori 10 milioni destinati agli enti non profit impegnati in progetti sociali. Tra le altre misure del provvedimento c’è anche la sospensione della tanto contestata sugar tax che sposta la data al primo gennaio 2026, che eviterà di fatto nuovi rincari dei beni alimentari, e l’introduzione dell’Iva agevolata al 5% per le compravendite di oggetti d’arte, di antiquariato e collezionismo.

Tra le novità sicuramente più discusse, spicca il nuovo Bonus Mamme 2025, ossia un contributo esentasse di 40 euro al mese in cui si è svolta l’attività lavorativa, e che sarà destinato alle lavoratrici con almeno due figli, con reddito inferiore a 40.000 euro. Una misura simbolica ma voluta sia per incentivare la natalità, in linea con la volontà di invertire la tendenza negativa delle nascite che prosegue da troppi anni, ma anche per sostenere il lavoro femminile, in quanto rappresenta una misura di incentivazione della permanenza nel mercato del lavoro delle donne con i figli. Quest’ultimo interesse, mira anche ad aumentare l’occupazione femminile in Italia, che resta la più bassa d’Europa. Il bonus riguarderà le lavoratrici dipendenti e autonome, fino al compimento del decimo anno del figlio più piccolo, per quanto riguarda le mamme con due figli, che si estenderà fino al compimento del diciottesimo anno di età, nel caso siano presenti almeno tre figli. 

Altra novità piuttosto discussa riguarda le modifiche introdotte al regime della flat tax per i nuovi residenti, al fine di attrarre persone fisiche con grandi patrimoni in Italia e soprattutto di incentivare il rispetto degli obblighi fiscali di questa tipologia di contribuenti, migliorando di fatto l’accesso al regime agevolato, a chi sceglie di trasferire la residenza fiscale nel nostro Paese.

Carlo Armanni – Agenzia Stampa Italia 

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Fonte foto AI Sora su input Carlo Armanni 

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