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fenomeno in accelerazione che isola comuni, imprese e cittadini – FIRST Marche


La desertificazione bancaria continua ad amplificare le sue ricadute sull’intero tessuto sociale ed economico italiano, e la regione Marche si conferma tra le realtà più esposte a questo processo di progressiva rarefazione dei servizi finanziari. I dati aggiornati al 30 giugno 2025, elaborati dall’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl su fonti Banca d’Italia e Istat, delineano un quadro allarmante: nei primi sei mesi dell’anno le chiusure di sportelli bancari a livello nazionale sono state 261, con una riduzione dell’1,3% rispetto al 2024.

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Le Marche registrano una contrazione ancora più marcata, con un calo del 2,3%, segnale di una dinamica più accelerata rispetto alla media nazionale. Su 225 comuni marchigiani monitorati, ben 80 risultano completamente privi di sportelli bancari, pari al 35,6% del totale, privando oltre 102mila cittadini di un accesso diretto ai servizi essenziali. A questo si aggiungono 52 comuni dotati di un’unica filiale, classificabili come a rischio di desertificazione: vi risiedono oltre 129mila abitanti, anch’essi esposti alla possibilità di una futura completa esclusione finanziaria. Complessivamente, più di 231mila persone nella regione vivono in territori dove la presenza bancaria è assente o fortemente compromessa. Un dato che fotografa un territorio sempre più privo di presidi bancari, con conseguenze dirette non solo sui cittadini ma anche sul sistema produttivo locale.

Popolazione marchigiana senza sportello e a rischio

Il fenomeno non risparmia alcuna provincia. In quella di Ascoli Piceno, dieci comuni sopravvivono con un solo sportello e cinque ne sono completamente sprovvisti, tra cui centri di media grandezza come Folignano. La provincia di Ancona presenta uno scenario simile: dodici comuni mantengono una sola filiale, mentre altri dieci – tra cui Castelbellino e Agugliano – risultano già del tutto desertificati. Anche nel Fermano, i comuni in via di desertificazione sono otto, a cui si sommano sei territori totalmente privi di sportelli, come Monterubbiano e Campofilone. La provincia di Macerata mostra criticità analoghe: tra i comuni con una sola filiale si contano realtà come San Ginesio e Sarnano, mentre altri sette – compresi Pollenza e Montelupone – non dispongono più di alcun presidio bancario. Infine, la provincia di Pesaro Urbino presenta undici comuni con un solo sportello attivo e quattro già desertificati, tra cui Montecalvo in Foglia e Mombaroccio.

Le ricadute sociali di questa tendenza sono profonde. La chiusura delle filiali rappresenta un concreto ostacolo per le fasce più fragili della popolazione, in particolare gli anziani, che faticano ad accedere ai servizi digitali. In Italia, solo il 55% degli utenti utilizza l’internet banking, con un divario rispetto alla media europea del 67,2%. Questo scarto si accentua nella fascia 65-74 anni, dove l’adozione dei servizi online scende al 33,9%, a fronte del 44,7% dell’Unione europea. L’isolamento digitale si somma dunque all’isolamento territoriale, rafforzando dinamiche di esclusione sociale.

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A evidenziare la criticità della situazione è il Segretario generale di First Cisl Marche, Mario Raimondi, che sottolinea come la tendenza alla chiusura degli sportelli bancari stia diventando strutturale e stia colpendo in modo crescente anche le imprese: «First Cisl continua a monitorare l’andamento della chiusura degli sportelli bancari nella nostra regione. I dati dell’osservatorio nazionale certificano, purtroppo, un incremento delle chiusure».

Imprese marchigiane senza sportello e a rischio

A fronte della riduzione degli sportelli, anche le imprese marchigiane risultano sempre più isolate: 7.700 aziende operano oggi in comuni senza filiali, 1.600 in più rispetto al 2024. «Non sono infatti solo le persone a subire le conseguenze dell’abbandono dei territori da parte delle banche – spiega Raimondi – anche per molte piccole imprese la chiusura delle filiali rappresenta un problema rilevante. Un problema che si riassume semplicemente con due parole: meno credito».

L’Osservatorio nazionale di First Cisl è nato proprio con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione su un fenomeno che rischia di compromettere lo sviluppo economico e sociale delle aree interne e periferiche del Paese. «La finalità dell’Osservatorio – conclude Raimondi – è sensibilizzare l’opinione pubblica e la classe politica sulle conseguenze di questa tendenza, perché senza interventi concreti le Marche e l’intero Paese subiranno ripercussioni economiche importanti».

Anche la stampa marchigiana ha evidenziato il fenomeno. Sul Corriere Adriatico la giornalista Nicoletta Paciarotti titola: “Il deserto bancario sempre più comuni senza gli sportelli”, denunciando una realtà allarmante in cui oltre 102 mila i cittadini marchigiani vivono in comuni privi di filiali bancarie, con un aumento di 23 mila persone rispetto ad un anno fa.

Ansa sottolinea l’impossibilità di accedere ai servizi, citando direttamente le parole del Segretario generale First Cisl Marche e anche Cronachepicene rilancia l’allarme di Raimondi titolando: “Desertificazione bancaria nella Marche: «Situazione preoccupante. Oltre 100mila cittadini senza sportelli».

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Comuni marchigiani per presenza di sportelli

Appare quanto mai incoerente l’atteggiamento di istituti di credito importanti che, dopo essersi adoperati per l’acquisizione di un grande gruppo radicato nella nostra regione, precedono ora alla progressiva chiusura delle filiali ereditate da tale operazione.

Una scelta difficilmente giustificabile, soprattutto se si considera che questa corsa alla riduzione dei costi avviene in un periodo in cui le banche registrano utili di portata straordinaria, sottraendosi di fatto a quel ruolo sociale che dovrebbero continuare a esercitare e al quale le Marche non possono e non devono rinunciare. È per queste ragioni che First Cisl Marche chiede azioni concrete e immediate per contrastare l’abbandono bancario dei territori, difendere il diritto all’accesso ai servizi finanziari e sostenere il tessuto imprenditoriale della nostra regione.


Qui i dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria elaborati dalla Fondazione Fiba di First Cisl

Qui i dati sulla desertificazione bancaria nelle Marche

 

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