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Dalla Vlora al futuro, se l’accoglienza è una scelta di civiltà


A 34 anni dallo sbarco della nave Vlora nel porto di Bari, quell’evento continua a rappresentare una pagina cruciale della storia pugliese e italiana. In quel momento di estrema emergenza le istituzioni locali, in particolare il Comune, dimostrarono una straordinaria capacità di reazione. In aggiunta, associazioni, forze sociali e cittadinanza seppero rispondere con umanità, dando prova di una solidarietà sinergica che, ancora oggi, resta un esempio.

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Lo sbarco della Vlora non fu solo una crisi umanitaria: fu l’inizio di un lungo cammino di integrazione e accoglienza. Molti dei circa 20mila uomini, donne e bambini albanesi giunti in Puglia nel 1991 hanno trovato qui una nuova casa. Alcuni si sono spostati altrove, ma tanti sono rimasti, diventando parte integrante delle nostre comunità. Oggi li ritroviamo nei campi, nei cantieri, nei servizi pubblici e privati, nelle scuole con i loro figli.

Hanno costruito famiglie, avviato imprese e dato un contributo concreto alla crescita della nostra regione. Il loro apporto rappresenta una risorsa preziosa, parte viva del nostro patrimonio umano, sociale ed economico.

Alla fine del 2024, gli stranieri residenti in Puglia sono complessivamente 156.748, pari al 4,05% della popolazione regionale. Vent’anni prima, alla fine del 2004, erano 47.943, corrispondenti all’1,1% dei residenti. In vent’anni, l’incremento è stato di oltre 108mila unità, spinto anche da crisi belliche, economiche e cambiamenti climatici. Tuttavia oggi la Puglia continua a essere, in diversi casi, terra di transito più che di insediamento stabile.

Serve quindi una svolta culturale e politica, che superi la logica della precarietà e dell’emergenza e promuova politiche fondate su dignità, diritti e inclusione. La nostra crisi demografica rende ancora più urgente questo impegno. Le nascite in Puglia nel 2023 sono scese a 25.591, rispetto alle oltre 30.000 del 2017. In una regione che fatica a garantire il ricambio generazionale e da cui continuano a partire migliaia di giovani, l’immigrazione è una leva fondamentale per il benessere collettivo, la tenuta del sistema produttivo, dei servizi e del welfare.

Secondo i dati INPS, nel 2023 in Puglia lavoravano regolarmente 105.422 stranieri, a fronte di 11.013 pensionati e 7.233 percettori di sostegni al reddito. Questi numeri dimostrano l’importanza della componente migrante per la sostenibilità del sistema previdenziale e per settori strategici come l’agricoltura, l’assistenza alla persona e il terziario. Senza questi lavoratori, interi comparti produttivi avrebbero forti criticità di reperimento di manodopera.

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Ma perché il loro contributo sia davvero valorizzato è necessario, come sosteniamo da diverso tempo, garantire sempre più diritti, tutele contrattuali e legalità. Bisogna contrastare con decisione il caporalato, il lavoro nero, i ghetti, e costruire una rete di servizi pubblici efficiente, percorsi di formazione e alfabetizzazione. In questo, la nostra Anolf – Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere – è già protagonista sul territorio regionale accanto alla Cisl. Come Cisl Puglia riteniamo urgente investire maggiormente in politiche integrate che tengano insieme natalità, scuola, sanità, lavoro, inclusione, invecchiamento. Serve una strategia regionale di medio e lungo periodo, che coinvolga istituzioni, enti locali, parti sociali e terzo settore, sfruttando anche le opportunità offerte dal PNRR. Inclusione significa partecipazione, quindi solo con il protagonismo partecipativo reale di tutte le componenti sociali si può costruire una società più giusta e coesa. È indispensabile una strategia complessiva di rilancio, che investa sulla persona, sul lavoro di qualità, sui servizi di prossimità e sulla coesione territoriale.

La memoria della Vlora deve diventare ispirazione per il futuro. Non solo ricordo, ma base per politiche coraggiose e lungimiranti. La Puglia può essere sempre più un laboratorio di civiltà e diritti, in cui l’inclusione diventi motore di sviluppo sostenibile e coesione sociale.



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