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Trump trasforma la pace tra Armenia e Azerbaigian in un business per le società Usa


Il presidente Usa ha affermato che i due paesi si sono impegnati a porre fine ai combattimenti, aprire relazioni diplomatiche e rispettare reciprocamente l’integrità territoriale. L’accordo include i diritti esclusivi degli Stati Uniti per lo sviluppo di un corridoio di transito strategico attraverso il Caucaso meridionale

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Gli Stati Uniti sono tornati nel sud del Caucaso mettendo in ombra Russia e Iran e perfino la Francia, molto attiva nel quadrante. Il format è il solito: un accordo con annesso business per le imprese statunitensi e l’impegno dei due protagonisti ad appoggiare la candidatura di Trump al Nobel.

L’Azerbaigian e l’Armenia hanno firmato venerdì un accordo di pace mediato dagli Stati Uniti durante un incontro con il presidente statunitense Donald Trump alla Casa Bianca. L’intesa dovrebbe rafforzare i legami economici bilaterali dopo decenni di conflitto e porterebbe i due paesi verso una piena normalizzazione delle loro relazioni ma soprattutto metterebbe in contatto Europa e Cina con un corridoio commerciale e di oleodotti senza passare da Russia e Iran, grandi perdenti.

Inoltre, Washington crede che l’intesa possa portare a una normalizzazione tra Armenia e Turchia e in futuro dell’Azerbaigian negli accordi di Abramo. Anche Parigi, che ha una comunità molto forte di armeni in patria, è stata messa fuori gioco. L’accordo tra i rivali del Caucaso meridionale – ammesso che regga – rappresenterebbe un risultato significativo per l’amministrazione Trump, che ha infastidito Mosca, la quale considera la regione nella sua sfera di influenza.

Anche Velayati, Consigliere della Guida suprema iraniana ha reagito molto duramente: «L’Iran, con o senza la Russia, impedirà la costruzione di un corridoio americano nel Caucaso. Trump pensa forse che il Caucaso meridionale sia una regione senza padrone che può affittare? Non permetteremo alla Nato di avvicinarsi ai confini settentrionali dell’Iran».

«È passato molto tempo – 35 anni – hanno combattuto e ora sono amici, e lo saranno per molto tempo», ha dichiarato Trump durante una cerimonia per la firma alla Casa Bianca, affiancato dal presidente azero Ilham Aliyev e dal primo ministro armeno Nikol Pashinyan.

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L’accordo

Armenia e Azerbaigian sono in conflitto dalla fine degli anni Ottanta, quando il Nagorno-Karabakh, regione dell’Azerbaigian popolata principalmente da armeni, si separò da Baku con il sostegno di Yerevan. L’Azerbaigian riprese il pieno controllo della regione nel 2023, costringendo quasi tutti i 100mila armeni del territorio a fuggire in Armenia.

Restava aperta la questione del controllo del cosiddetto corridoio Zangerzur, ora risolta con la costruzione del Trump Route for International Peace and Prosperity (Tripp), una via di transito di 43 chilometri che collega il territorio azero a Nachichevan, enclave di Baku collocata tra Armenia e Turchia.

Trump ha affermato che i due paesi si sono impegnati a porre fine ai combattimenti, ad aprire relazioni diplomatiche e a rispettare reciprocamente l’integrità territoriale. L’accordo include i diritti esclusivi degli Stati Uniti per lo sviluppo di un corridoio di transito strategico attraverso il Caucaso meridionale.

Trump ha cercato di presentarsi come un pacificatore globale nei primi mesi del suo secondo mandato. La Casa Bianca gli attribuisce il merito di aver mediato un cessate il fuoco tra Cambogia e Thailandia e di aver siglato accordi di pace tra Ruanda e Repubblica Democratica del Congo, e tra Pakistan e India. Tuttavia, non è riuscito a porre fine alla guerra russa in Ucraina, né al conflitto tra Israele e Hamas a Gaza. Venerdì Trump ha dichiarato che incontrerà il presidente russo Vladimir Putin in Alaska il 15 agosto per lavorare alla fine della guerra.

Brett Erickson, esperto di sanzioni e consulente della Chicago School of Law della Loyola University, ha affermato che l’accordo aiuterebbe l’Occidente a reprimere i tentativi russi di eludere le sanzioni. «Il Caucaso è stato un punto cieco nella politica delle sanzioni», ha affermato. L’Armenia prevede di concedere agli Stati Uniti diritti esclusivi di sviluppo speciale per un periodo prolungato sul corridoio di transito, hanno dichiarato funzionari statunitensi a Reuters. Certo va ricordato che i due paesi non hanno ancora delineato i confini e la dirigenza del Karabakh è tuttora in carcere a Baku.

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