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Zes unica, 60 giorni per includere il Lazio. Tiero (FdI) invoca tutte le iniziative possibili. Unindustria rompe il silenzio


Il 4 agosto il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, Tommaso Foti, ha approvato, con procedura d’urgenza, il disegno di legge sul rilancio dell’economia nei territori delle regioni Marche e Umbria. Le norme ampliano l’area della zona economica speciale (Zes) unica per il Mezzogiorno, “in modo da includervi le altre due regioni italiane in transizione individuate dall’ordinamento europeo, la regione Marche e la regione Umbria”. Anche queste regioni potranno così accedere alle agevolazioni amministrative ed economiche previste dalla normativa vigente per l’Abruzzo, regione in transizione già inclusa nella ZES Unica. Una novità che ha scatenato polemiche sui territori laziali più duramente colpiti dalla crisi economica, produttiva ed occupazionale, come Frosinone e Latina, che il nostro giornale segue da giorni. Ora sia Forza Italia che Lega (Claudio Fazzone e Nicola Ottaviani) dovrebbero presentare un emendamento che includa anche il Lazio per quanto riguarda le province ciociara e pontina e del reatino.

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Entro ottobre l’aggiornamento del piano strategico della zona economica

Si prevede entro 60 giorni – e quindi per l’inizio di ottobre – “l’aggiornamento del Piano strategico della ZES Unica, che ha durata triennale e definisce, anche in coerenza con il PNRR e con le norme nazionali e regionali dei fondi strutturali europei”. Un’occasione per tornare in gioco considerato che è prevista la specificazione “dei settori da promuovere e quelli da rafforzare, gli investimenti e gli interventi prioritari, compresi quelli destinati a favorire la riconversione industriale finalizzata alla transizione energetica, e le modalità di attuazione”. E qui balza evidente come il crollo dell’automotive richieda sia la conversione di aziende soprattutto dell’indotto sia il sostegno ad intere aree del Lazio Meridionale dipendenti dalla monocultura delle quattro ruote.

L’appello del presidente della commissione regionale Sviluppo economico

“Il disegno di legge che ha introdotto le nuove disposizioni per il rilancio dell’economia delle regioni Marche e Umbria, includendole nella Zes unica per il Mezzogiorno, ci impone di mettere in campo tutte le iniziative possibili volte a ricomprendere i territori del Lazio (esclusa Roma Capitale e area metropolitana) in questo importante regime speciale”. Ha scritto in una nota Enrico Tiero, vice portavoce regionale di FdI e presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio. “Le province del Lazio devono avere la possibilità di accedere a tutti i benefici economici conseguenti, ivi incluse le agevolazioni fiscali per le quali la scorsa legge di bilancio ha stanziato 2,2 miliardi di euro per il 2025” – ha sostenuto Tiero.

L’Ugl: sud della regione a rischio. Uilpensionati: ora una protesta corale

Sulla situazione estremamente preoccupante al sud della provincia di Frosinone e della regione insiste l’Ugl per bocca del segretario nazionale Ugl Chimici Eliseo Fiorin: “Come stiamo vedendo il nord della Ciociaria ha diverse marce in più rispetto al sud. Da una parte si investe, oltre a DR anche Novo Nordisk, dall’altra la crisi si acuisce. L’esclusione dalla ZES del sud del Lazio appare sempre più incomprensibile”. Emilio Lucidi, Uil Pensionati Frosinone, ha annotato: “Il Basso Lazio, la Ciociaria, la comunità provinciale sono isolati: emerge dalle scelte del Governo, della Regione Lazio, dai silenzi della politica e dalla lentezza di chi ha compiti di responsabilità diretta. Ci si è accorti che il territorio vive un momento difficile: crisi industriale strutturale, occupazione giovanile allarmante, delocalizzazione, Cig in aumento, turismo sanitario, famiglie in difficoltà. La Zes poteva aiutare le nostre aziende e definire una pari dignità competitiva con i territori limitrofi (Abruzzo, Molise, Campania). Noi pensionati chiediamo di dare forza ad una voce forte di protesta contro l’esclusione dalla zona economica speciale”.

Emilio Lucidi, segretario della Uil Pensionati di Frosinone e provincia

Corrado Savoriti: il nostro territorio ‘circondato’ la politica deve muoversi

Sul fronte imprenditoriale Confindustria ha finalmente rotto il silenzio con Corrado Savoriti, presidente di Unindustria Frosinone: “Sono mesi che parlo di Tav perché è il collegamento che serve verso il Sud Italia, il resto del Paese e l’Europa. Occorre un sistema di infrastrutture che guardi oltre la provincia di Frosinone, al Basso Lazio e alle province limitrofe. Unindustria ha presentato un piano industriale che comprende opere e servizi; Tav, porto di Gaeta, collegamento Frosinone-Latina e con l’Abruzzo. E poi la Zes. Ora anche Umbria e Marche sono nella Zes; il Lazio è “circondato”, Questo potrebbe rappresentare un pericolo. La politica deve muoversi come sta facendo in questi giorni per cercare di includere anche il Lazio tra le Zes. Serve un gioco di squadra”.

ConfimpreseItalia, col suo presidente Guido D’Amico, rinnova la richiesta che anche la Regione Lazio sia ricompresa nella Zes al pari di Marche e Umbria e che l’estensione dei benefici possa riguardare l’intero territorio regionale. Altrimenti sarà impossibile continuare a fare impresa e a produrre. La crisi è enorme, pensiamo all’automotive. Servono misure strutturali di rilancio, serve l’inclusione nella Zes. Anche perché davvero il Lazio adesso è accerchiato e non sono arrivate risposte neppure sulla richiesta di istituire zone cuscinetto”.

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