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Malesia, Singapore, Hong Kong, l’innovazione fintech in Asia


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Startupbusiness ha partecipato a MyFintech Week 2025 di Kuala Lumpur, evento svoltosi tra il 4 e il 7 agosto 2025, che ha visto la partecipazione di keynote speaker provenienti da Malesia, Singapore e Hong Kong, che sono i tre più forti ecosistemi fintech collegati nella regione e impegnati in una collaborazione continua su temi condivisi e visioni comuni per il futuro della finanza digitale. La conferenza si è svolta in un momento cruciale: la fase conclusiva del Financial Sector Blueprint 2011–2026, un percorso che in poco più di un decennio ha trasformato profondamente il sistema finanziario malese, rendendolo più inclusivo, capillare e digitale.

Oggi la Malesia può vantare una rete che raggiunge quasi ogni angolo del territorio: il 96% dei sottodistretti ha almeno un punto di accesso fisico ai servizi finanziari entro dieci chilometri o un raggio di cinque chilometri, con oltre 3.300 agenti bancari e 32 banche mobili, due terzi delle quali nell’est del Paese. Il 98% degli adulti possiede un conto formale, il 97% un conto di deposito (contro l’87% del 2011) e quasi 800mila persone hanno sottoscritto microassicurazioni o prodotti takaful (sistema di mutua garanzia basato sulla finanza islamica, ndr). L’uso dei servizi digitali è ormai quasi universale: il 92% degli adulti li utilizza, con un tasso di penetrazione dell’internet banking del 141% e del mobile banking del 97%, un dato che nel 2011 era appena al 5%. Questi numeri testimoniano un salto di qualità reso possibile da riforme strutturali, investimenti mirati e partnership strategiche, e che creano un terreno fertile per iniziative di open innovation e internazionalizzazione.

Per la prima volta, MyFintech Week è stata co-organizzata da Bank Negara Malaysia insieme a Securities Commission Malaysia, Asian Institute of Chartered Bankers, Malaysia Digital Economy Corporation e Fintech Association of Malaysia, una coalizione che incarna il tema di quest’anno: “Ideate, Innovate, Co-create: Shaping the Future of Finance Together”. Payments Network Malaysia (PayNet) è uno dei nodi centrali di questa rete: oltre a gestire le principali infrastrutture di pagamento del Paese, guida progetti come il National Fraud Portal e le connessioni QR cross-border, facilitando l’ingresso e la crescita di imprese locali e internazionali.

Il ministro delle Finanze II Amir Hamzah Azizan ha sintetizzato le priorità del Paese nell’agenda FIND, sigla che sta per Foster, Invest, Nurture, Democratise: “Dobbiamo promuovere innovazione responsabile, investire in settori strategici, coltivare talenti e democratizzare la finanza per garantire una partecipazione economica più ampia”. L’obiettivo dichiarato è individuare e far crescere cinque unicorni entro il 2030, sostenendo la crescita delle startup con capitali pubblici e privati e concentrandosi su tecnologie ad alto impatto.

Il governatore di Bank Negara Malaysia, Dato’ Sri Abdul Rasheed Ghaffour, ha sottolineato che “la resilienza deve essere integrata in ogni livello: dalla continuità operativa alla sicurezza dei dati, dalla governance tecnologica alla fiducia pubblica”. Con la crescita dell’adozione digitale aumentano anche frodi, minacce cyber e rischi legati a terze parti, e iniziative come il National Fraud Portal, guidato da PayNet in collaborazione con regolatori e autorità, sono la dimostrazione di come la risposta debba essere coordinata e proiettata al futuro. Ha annunciato tre sviluppi regolatori imminenti: “Abbiamo pubblicato un Discussion Paper sull’intelligenza artificiale, entro fine anno rilasceremo un Exposure Draft sull’Open Finance e un Discussion Paper sull’Asset Tokenisation per garantire un’adozione sicura e di valore per l’economia”.

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Secondo Anil Singh Gill, presidente della FAOM (Fintech Association of Malaysia), il fintech malese sta attraversando una fase di maturazione strategica, caratterizzata da regolamentazioni più chiare, verticali specializzati attivi e una crescente collaborazione tra settore pubblico e privato. Sebbene persista un gap di finanziamento, soprattutto nelle fasi iniziali di crescita dove molte startup faticano a scalare, questa sfida sta ricevendo sempre maggiore attenzione grazie agli sforzi congiunti di associazioni di settore e piattaforme nazionali dedicate al supporto delle imprese emergenti. L’innovazione continua a essere una priorità per investitori e istituzioni, con particolare interesse per soluzioni fintech basate sulla finanza islamica conformi alla sharia, tecnologie per le PMI e prodotti finanziari legati ai criteri ESG. Questi ambiti stanno attirando investimenti significativi, confermando come l’innovazione resti il cuore pulsante dell’ecosistema fintech in Malesia.

Douglas Feagin, presidente di Ant International, ha descritto come “nel 2024, quasi l’80% dei pagamenti transfrontalieri su PayNet sia avvenuto tramite Alipay Plus, collegando oltre 15 portafogli mobili e registrando una crescita del 50% trimestre su trimestre”. Per Feagin, i pagamenti QR non sono solo tecnologia, ma “un ponte che connette le PMI malesi al mondo”. L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi di pagamento, insieme a modelli di interoperabilità pubblico-privata, sta aprendo la strada a servizi sempre più personalizzati, sicuri e interconnessi.

Il tema dell’inclusione sociale è stato al centro dell’intervento di Shaharil Azuar Jimin, Group chief sustainability officer di Maybank, che ha ricordato come “in meno di dieci anni sia diventato imprescindibile per le banche integrare il fare del bene nella propria strategia”. Con l’avvento del fintech, questo impegno ha trovato nuove strade, dal crowdfunding alle piattaforme peer-to-peer, fino a soluzioni digitali per connettere commercianti e comunità. Nel 2021 Maybank ha lanciato il programma Sasukuti, con quattro impegni: mobilitare 18 miliardi di ringgit (circa 3,7 miliardi di euro, ndr) in finanziamenti sostenibili entro il 2025; migliorare la vita di due milioni di famiglie in ASEAN entro la stessa data (obiettivo già superato); raggiungere la neutralità carbonica per le emissioni operative entro il 2030 e lo zero netto al 2050; e coinvolgere tutti i dipendenti dedicando un milione di ore l’anno a iniziative di sostenibilità. Negli ultimi dieci anni la banca ha mobilitato circa 46 miliardi di ringgit (9,3 miliardi di euro) in finanza sociale, raggiungendo più di 4,2 milioni di persone solo nell’ultimo anno, con dati verificati per garantire trasparenza. Tra le iniziative nate anche grazie alla spinta fintech ci sono Maybank Hearts, la prima piattaforma di crowdfunding bancaria del Paese, e Sama-Sama Local, creata per riunire e sostenere i commercianti durante la pandemia.

Un aspetto centrale dell’ecosistema fintech malese è rappresentato dalla Islamic Finance, un settore che riflette profondamente i valori culturali e religiosi del Paese e di gran parte del sud-est asiatico. La Malesia si è affermata come uno dei principali hub globali per i servizi finanziari conformi alla sharia, offrendo soluzioni innovative che coniugano sostenibilità, inclusione e rispetto delle normative religiose. Come evidenziato anche da Anil Singh Gill, le startup fintech islamiche stanno guadagnando terreno grazie allo sviluppo di prodotti su misura per la comunità musulmana, ma con potenziale di diffusione globale. Questa nicchia innovativa non solo risponde a una domanda crescente, ma apre anche nuove opportunità di investimento, favorendo un modello di finanza etica e responsabile che sta influenzando positivamente la trasformazione digitale e sostenibile dei mercati finanziari regionali.

Dal punto di vista della cooperazione internazionale, Ben Lim, CEO di NEXEA Angels, sottolinea che “le aziende europee possono entrare in contatto con l’ecosistema locale e, attraverso programmi come il nostro Entrepreneur Programme, connettersi a reti di CEO locali, ottenere clienti precoci e capire come localizzare i propri prodotti. Questo accelera enormemente l’ingresso nel mercato malese”.

Guardando oltre il 2026, la prossima fase del Blueprint punterà a un sistema finanziario ancora più agile, collaborativo e orientato all’impatto. Per le realtà europee, questo significa poter accedere a un mercato dinamico, con una regolamentazione in evoluzione, un’infrastruttura digitale avanzata e un’attenzione crescente a partnership che uniscano competenze, capitali e visioni per affrontare le sfide globali della finanza del futuro.

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